Coppa Italia, Napoli-Udinese 7-6 (dopo calci di rigore), le pagelle degli azzurri: eroe Andujar, Mertens impreciso

Il Napoli passa il turno di Coppa Italia ed accede ai quarti di finale della competizione. Dopo il pareggio per 2-2 maturato alla fine dei tempi supplementari (1-1 nei 90′), gli azzurri riescono a superare l’Udinese solo dopo i tiri dal dischetto. Decisiva la parata di Andujar sulla conclusione di Allan; poi è il subentrato Gonzalo Higuain a trasformare il rigore che elimina la compagine di Stramaccioni. 

Nella foto Rafa Benitez Fonte: Danilo Rossetti (www.foto-calcio-napoli.it)
Nella foto Rafa Benitez Fonte: Danilo Rossetti (www.foto-calcio-napoli.it)

Una partita che sicuramente non finirà stasera. I controversi episodi arbitrali si trascineranno sicuramente nei prossimi giorni. Dopo il rigore fallito da Mertens in avvio, e quello chiesto dall’Udinese ma non concesso da Orsato per un fallo di mano di Gargano nella propria area, gli ospiti si sono portati in vantaggio con Thereau in contropiede. Successivamente, il pareggio dei padroni di casa grazie a Jorginho, freddo dal dischetto (rigore dubbio fischiato per un fallo ai danni di Zapata). Nei supplementari Hamsik trova un gran goal con un violento destro dal limite, sfruttando l’inferiorità numerica dei bianconeri a causa dell’espulsione di Widmer per doppio giallo (altro episodio che farà discutere); infine Il neoentrato Kone pesca il jolly in mezza rovesciata fissando il risultato sul 2-2: terzo goal del greco al San Paolo dopo i due realizzati con la maglia del Bologna (uno in campionato, l’altro sempre in Coppa Italia ndr) tutti in acrobazia. Più tardi, l’epilogo finale con la lotteria dei rigori che premia gli azzurri.

PAGELLE NAPOLI

Andujar voto 7.5 (il migliore): il vice-portiere del Napoli trascina i suoi al passaggio del turno. Incolpevole sulle reti subite, neutralizza tutte le conclusioni di Thereau e compagni. Emula il collega Rafael parando con la mano di richiamo il rigore di Allan e portando i suoi ai quarti di finale della competizione. Eroe.

Mesto 6.5: il migliore della difesa. L’ex Reggina e Genoa fa valere la sua corsa in fase offensiva, aiutando costantemente la manovra. In più realizza uno dei rigori della serie con freddezza da attaccante. Si conferma una delle riserve più affidabili di Benitez.

Henrique 5.5: il brasiliano non ha un gran passo e va in affanno al cospetto di due contropiedisti come Thereau e il promettente giovane Jaadi. Stavolta nemmeno la sua abilità nella costruzione dell’azione lo salva dall’insufficienza: ma dov’è finito il difensore ordinato della passata stagione?

Britos 5: il leone di Napoli-Juventus diventa una pecora smarrita. Impiegato da centrale al fianco di Henrique, non trova mai il bandolo della matassa. Diversi errori e sbavature. Nei supplementari quasi regala la palla del possibile 2-3 agli avversari. Confuso.

Strinic 5.5: Un passo indietro rispetto all’esordio contro la Lazio in campionato, forse però non ha ancora nelle gambe i minuti per disputare due partite in quattro giorni. Si limita al compitino, badando più a difendere che ad aiutare la squadra in appoggio. Impreciso nei passaggi. Incolore.

Gargano 5.5: bene nella prima parte, si spegne alla distanza. Unico centrocampista del Napoli a far legna in mezzo. Jorginho non lo assiste in fase di interdizione e lui si arrangia come può. Un suo tocco di mano nella propria area di rigore scatena l’ira degli ospiti che chiedono il penalty. Lascia il campo dopo 70 minuti. (dal 71′ De Guzman 6: si rende utile nel finale grazie alla sua sagacia tattica ed alla precisione dagli undici metri)

Jorginho 6: una sufficienza di rigore. L’italo-brasiliano si guadagna la pagnotta grazie alla freddezza dal dischetto, siglando un rigore nei 90′ e l’altro nella lotteria finale. Per il resto si vede poco, surclassato dalla superiorità numerica avversaria in mediana. Il modulo di Benitez lo penalizza, ma questo lo si sapeva già.

Gabbiadini 5: un colpo di testa insidioso neutralizzato da Scuffet: la sua partita è tutta qui. Doveva essere la sua serata ma non è così. L’esordio dal primo minuto con gli azzurri non gli porta bene. Parte da destra ma viene poco servito e spesso si nasconde. Deve ancora abituarsi agli schemi del tecnico. Spaesato. (dall’83’ Callejon 5.5: ci mette la solita corsa ma tocca pochi palloni. Non si capisce perchè non vada a tirare dal dischetto nonostante la freschezza atletica del momento)

Hamsik 6: l’orgoglio del capitano, finalmente. Marek galleggia tra le linee, cercando di innescare gli esterni e la punta, ma spesso viene ingabbiato. Scarica tutta la sua rabbia per il momento negativo in quel destro potente che fulmina Scuffet nei supplementari. Lo squillo di Hamsik fa ben sperare i tifosi che si augurano di vederlo presto al top in campionato. Sicuro nella lotteria finale.

Mertens 5: sbaglia il rigore che poteva indirizzare le sorti del match dal principio. Il belga conferma di attraversare un momento psicologico particolare. Gioca un’infinita quantità di palloni ma ne sbaglia altrettanti. Spesso è troppo frettoloso e poco preciso. Provoca l’espulsione di Widmer e fallisce l’occasione del possibile 3-2 al minuto 120′. Altalenante.

Duvan 6: lo spilungone sudamericano ci mette la solita fisicità. Danilo e soci soffrono la sua presenza, peccato non riesca a trovare lo spunto decisivo. Si guadagna due calci di rigore (uno netto, l’altro più che dubbio). Valida alternativa ad Higuain. Bomber di scorta. (dal 110′ Higuain 6.5: gioca venti minuti in cui mantiene la posizione, prova a servire i compagni e soprattutto segna il rigore decisivo che porta gli azzurri ai quarti della Coppa. La zampata del campione c’è sempre)

All. Benitez 5.5: ma come, il Napoli passa il turno ed il tecnico non si becca la sufficienza? Guadagni due rigori, il tuo avversario rimane in 10 nei minuti regolamentari, sei la terza forza del campionato (oltre a detenere i gradi di detentore del trofeo) e giochi in casa contro l’Udinese, ma non riesci ad avere la meglio sull’avversario prima della lotteria dei rigori, allora questo voto ci può stare. O no? Solite disattenzioni difensive e vulnerabilità nel mezzo. Rafa dovrà ritrovare la compattezza tra i reparti, necessaria ad essere competitivi con questo modulo. L’obbiettivo dei quarti di finale però è stato raggiunto; adesso al San Paolo dovrà ricevere l’Inter.

 

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