Intervista di Diego Armando Maradona da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”

El Pibe de Oro, in Italia questa settimana per presentare la collana di dvd della Gazzetta dello Sport a lui dedicata, stasera è stato ospite del programma di Rai3 “Che tempo che fa”, condotto da Fabio Fazio.

Diego Armando Maradona
Diego Armando Maradona

L’ex Pibe de Oro, che in passato aveva dato buca a Maurizio Costanzo dopo aver confermato la partecipazione in studio, stavolta non da nessuna buca: il Pibe c’è e risponde alle domande di Fazio assieme a Gianni Minà, che ha curato l’esclusiva collana di dvd.
Ed è proprio Minà a parlare per primo, a ricordare l’ ultima intervista a Maradona. E a raccontare subito un aneddoto,da cui nasce il titolo del lavoro: Non sarò mai un uomo normale. “Parecchio tempo fa, durante un’intervista, Diego non stava bene e a quel punto gli ho fatto una domanda provocatoria. Lui voleva dirmi qualcosa di più. Io gli disse di stare calmo, e gli chiesi perché non provava a essere una persona normale. Lui mi rispose: ‘Non sarò mai un uomo normale‘.
Poi la parola passa a Maradona, che conferma le parole dette da Minà: “Tu sai che ho disputato l’80% della mia carriera in Italia, per tutto quello che ho fatto non sarò mai un uomo comune. Vado in vacanza in paesi in cui il calcio non è seguito, altrimenti non riuscirei a rilassarmi. Spesso mi capita di incontrare persone che mi dicono di avergli salvato la vita, magari erano inviati in Iraq, c’era la guerra e mostrando una mia foto li hanno lasciati passare. Ma io non ho mai voluto l’esempio di nessuno. Gli unici esempi sono il padre e la madre“.
Poi continua Maradona, dicendo a Fazio che sa che ha dei nemici, che non è apprezzato perché dice la verità e in Italia,come in Argentina, tutto ciò non va bene; secondo Diego non si può andare controcorrente, come fa invece Fazio, e per quello Maradona lo stima.
Maradona parla ancora del suo passato più oscuro, della droga: “Io non ho avuto dottori, psicologi,perché per questo ci sono dei valori, come l’amore di una figlia che non ti può dare nessuno. La droga è tanto cattiva, difficile da sconfiggere. L’amore e l’affetto delle mie figlie mi hanno salvato. Non mi drogo più da dieci anni”.
Poi El Pibe de Oro parla anche del numero 10, dicendo che per lui era un simbolo, almeno nella storia passata; ora invece la porta qualsiasi giocatore.
Parlando del “Goal del Secolo“, Diego dice: Sapevo che sarei andato in porta, Shilton non ci ha capito niente”.
Il più grande di sempre continua nella sua intervista e parla di River Plate e Boca Juniors: ” ho sempre voluto giocare nel Boca. Loro non avevano soldi, e mi hanno comprato a cambio di un appartamento, non so bene dove… E uno dei gol più belli resta quello al River nel 1981.”
Poi, stuzzicato dal conduttore, parla anche di un ipotetico giocatore più forte dopo di lui ed afferma: “Ce ne sono stati tanti: Careca, Rijkaard, Gullit, Van Basten, Matthaeus… Io non so se oggi i giocatori sono più forti o meno. A volte sembra giochino per le pubblicità. Cambiano maglia con troppa facilità, un tempo non era così”.
Poi si passa a un argomento spinoso,almeno per Maradona, ovvero Equitalia e il Fisco italiano: “Non sono un evasore e lo dico senza problemi a Equitalia. Si occupino di chi ha firmato i contratti, di Coppola o Ferlaino, che oggi possono girare indisturbati. A me invece tolgono gli orecchini, gli orologi. Mi hanno cercato degli sponsor offrendosi di pagare il mio debito per farsi pubblicità, io ho rifiutato perché non sono un evasore. Voglio la verità. Chi si fa pubblicità sono quelli di Equitalia che vengono da me. Ma hanno un altro lavoro, il loro lavoro non è Maradona. Io non mi nascondo”.
Diego parla anche del Napoli e della sua voglia di tornare ad allenare, magari in Italia: “Io sulla panchina del Napoli? Mi piacerebbe, ma non capiterà con De Laurentiis: non mi vuole”.
Poi Diego cambia argomento e parla dei prossimi mondiali, che si disputeranno in Brasile e delle forti polemiche sorte in questi mesi: “I Mondiali saranno un sacrificio grande per la gente: ci sono cose più importanti che il Brasile vinca la Coppa del mondo, non credo che ne abbia bisogno. In Brasile avranno un Mondiale e l’Olimpiade ma per la gente tutto questo avrà un costo molto alto. In Brasile la gente avrebbe bisogno di altre e più cose e non del campionato mondiale. Prima si deve lasciare mangiare le persone, e poi fare questo”.
Infine, parla di quegli Usa che non ha mai amato: “gli americani credono di comandare il mondo, ma noi non siamo americani“.
Finita l’ intervista, Maradona lascia lo studio della Rai dopo aver fatto qualche foto con i giornalisti e firmato qualche autografo.
E’ proprio vero: Diego non sarà mai un uomo comune

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Andrea Antoniacomi

Mi chiamo Antoniacomi Andrea, sono di Cortina d'Ampezzo ma sono nato a Pieve di Cadore il 23 febbraio del 1990. Diplomato presso l'istituto "Leonardo da Vinci" di Belluno con il voto di 80/100, dal 2011 studio a Milano presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, nel corso di scienze della comunicazione politica e sociale. Il mio sogno è di diventare un giornalista, prima pubblicista e poi professionista.

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