Zeman finisce su “Topolino”: “Non ha mai vinto niente”, ma l’autore della storia spiega l’umorismo

Su “Topolino” si chiama Zekdink Zeròn. Ha penne e piume e mentre digrigna i denti non c’è spazio per far fuoriuscire la sigaretta dal becco, ma è la chiara caricatura di Zdenek Zeman, uno degli allenatori più apprezzati e al tempo stesso contestati che abbiano mai calcato i campi della Serie A.

La vignetta in questione (clicca due volte per ingrandire)
La vignetta in questione (clicca due volte per ingrandire)
La storia “Paperino e Paperoga in: un giro del mondo… mondiale”, pubblicata sul numero 3052 del celebre albo Disney ed ispirata dichiaratamente alla manifestazione brasiliana, ha raffigurato infatti anche il boemo tra i vari personaggi reali del mondo del calcio trasformati in paperi come Pratelli, selezionatore della nazionale azzurra. Zeròn/Zeman è nel fumetto tra coloro che vogliono boicottare la spedizione dell’Italia ai Mondiali, ma è un altro il particolare che ha fatto discutere soprattutto i tifosi della Roma in queste ore, ovvero la didascalia con la quale il personaggio viene introdotto: “Zekdink Zeròn, c.t. della Nazionale di Scarponia: molti lo considerano un maestro di calcio, ma non ha mai vinto un bel niente, con tanto di battuta del mister nella medesima vignetta “Tutta colpa della stampa!”.
L’intento umoristico è ben evidente ed intere generazioni hanno appreso negli anni che fosse buona abitudine degli autori di “Topolino” parodiare di tanto in tanto eventi e vip di una certa risonanza mediatica (basti pensare al ricorrente Vincenzo Paperica, alter ego di Vincenzo Mollica), ma la faziosità calcistica è un nervo troppo scoperto per poter essere toccato anche in un semplice balloon.
Più che come un attacco a Zeman, la presentazione di Zeròn è da intendersi come la classica esasperazione di pregi e difetti o di tratti caratteristici tipica delle caricature, ma c’è a chi questo dettaglio è sfuggito e ha cominciato ad inveire contro Fausto Vitaliano, autore della storia in questione. Lo stesso Vitaliano, quindi, ha spiegato tramite Facebook il senso di quella vignetta: “Secondo me, Zeman è DAVVERO un maestro del calcio, un tecnico geniale e visionario, intelligente e imprevedibile. Non ha vinto quanto avrebbe meritato di vincere per le stesse ragioni per cui Materazzi diventa campione del mondo e Zidane viene espulso durante la finale: perché nel calcio non esiste logica. Ciò detto, quella che ho scritto è una storia a fumetti per i lettori di Topolino. Può piacere o non piacere, ma rimane solo una storia umoristica (almeno negli intenti). Se qualcuno ci ha voluto vedere dell’altro e non ha trovato di meglio da fare che analizzare i motivi per cui “Topolino attacca Zeman”, io non so davvero cosa farci se non consigliargli di spegnere il computer e uscire di casa, perché la vita reale sta fuori. Viva Zeman. Viva Topolino.”.
Il messaggio è chiaro. La polemica, invece, assolutamente gratuita. Zeròn, infatti, appare anche in altre fasi della storia, dove viene invece celebrato: “Noi non crediamo a quello che dicono i giornali di tutto il mondo! Qui in Alaska siete considerato il più grande allenatore della storia!, esclama un personaggio secondario. Zeròn, odiato e amato. Proprio come Zeman.

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