Europa League, è il giorno della finale: curiosità e aneddoti da Torino

Dai mesi si è passati alle settimane. Dalle settimane ai giorni. Adesso è questione di ore. Oggi è il grande giorno per Siviglia e Benfica. Oggi si gioca la finale di Europa League, figlia degli sforzi di un’intera stagione all’interno di quella che viene considerata la seconda competizione europea a livello d’importanza. Ma nonostante ciò stasera la vittoria garantirà l’accesso all’ascensore, con destinazione il proverbiale settimo cielo, a beneficio dell’11 che uscirà brandendo lo scalpo dell’avversario dall’arena infuocata dello Juventus Stadium, Torino, Italia. In questo derby tutto iberico si sfidano Unai Emery e Jorge Jesus, coloro che, in veste di allenatori, sono i traghettatori dei propri uomini nell’intricato percorso che iniziava nella fase a gironi e che culminerà stasera quando, alla fine delle ostilità, verrà decretata una squadra vincitrice ed una vinta.

Fonte: Diego Sideburns (flickr.com)
Il trofeo dell’Europa League.
Fonte: Diego Sideburns (flickr.com)

Il mero dato dei gol vede gli spagnoli favoriti: il Siviglia è la squadra che ha segnato di più da quando esiste la competizione denominata “Europa League”, nata dalle ceneri dell’ormai antica Coppa UEFA, seppur con qualche aggiustamento nel regolamento. Gli andalusi hanno segnato la bellezza di 68 gol in 37 gare, insomma un numero prossimo ai due gol a partita.

Mentre il Benfica ha una storia molto particolare riguardante le competizioni europee. Per farla breve, il tecnico Gutmann, che allenava i lusitani negli anni ’60, al termine di una finale di Coppa dei Campioni da lui stesso vinta (per 3-2 contro il Real Madrid ad Amsterdam) sentenziò: Nei successivi 100 anni, quando io non sarò più l’allenatore, il Benfica non vincerà più in Coppa dei Campioni. L’anatema pronunciato dall’ex allenatore, incredibile ma vero, sembra funzionare: nei successivi 50 anni nonostante la squadra portoghese abbia giocato 7 finali, l’esito è stato negativo in tutti i casi. L’ultima in ordine di tempo solo 12 mesi fa contro il Chelsea, risolta dal gol di Ivanovic negli ultimissimi secondi di gara.

Come abbiamo detto, luogo prescelto per la sfida di stasera è lo Juventus Stadium di Torino. Il capoluogo piemontese non è estraneo ad ospitare finali europee: l’ultima vide anche una squadra di casa trionfare, correva l’anno 1993 e la Juve completava la convincente vittoria contro il Borussia. In terra tedesca i bianconeri vinsero per 3-1 con doppietta di Roberto Baggio e rete iniziale di Dino Baggio. Dino stesso fu mattatore anche nella finale di ritorno, segnando i primi due gol. Vittoria arricchita dal gol del 6-1 totale ad opera di Möller nella ripresa. L’anno prima l’altra squadra della capitale sabauda aveva giocato davanti al proprio pubblico, ma purtroppo lo 0-0 dell’andata ad Amsterdam rendeva il pareggio per 2-2 ottenuto in casa contro l’Ajax una condanna per il Torino alla sconfitta in finale, con gli olandesi che finirono per alzare la coppa al cielo.

Tornando ai giorni nostri, a Torino la finale è ovviamente già iniziata da diverse ore. O almeno il clima che si respira attorno allo stadio fa capire quanta voglia ci sia nell’aria di trionfare. Per il Siviglia sarebbe un buon palliativo per riscattare una stagione finita tra il quinto e il sesto posto (andalusi quinti a +1 dalla Real Sociedad con una partita ancora da giocare), che comunque garantisce un’altra qualificazione alla competizione in palio stasera. Mentre il Benfica, oltre che per scacciare la maledizione Gutmann almeno 50 anni prima del previsto, cerca il trionfo per aggiungere il tassello finale al mosaico della perfetta stagione 2013-14, in cui sono già arrivati trionfi in Campionato e Coppa nazionale.

Le probabili formazioni:

Siviglia (4-2-3-1): Beto; Coke, Fazio, Pareja, Navarro; Carrico, Mbia; Reyes, Rakitic, Vitolo; Bacca.

Panchina: Varas, Figueiras, Moreno, Marin, Iborra, Gameiro, Fernande. All.: Emery.

Benfica (4-2-3-1): Artur; Maxi Pereira, Luisao, Garay, Siqueira; Gomes, Amorim; Sulejmani, Rodrigo, Gaitan; Lima.

Panchina: Oblak, Almeida, Silvio, Fejsa, Djuricic, Cardozo, Mori. All.: Jesus.

Giudice di gara il tedesco Brych.

Infine, direttamente dall’account Twitter di Hugo Pietra, un’immagine della maglietta celebrativa della finale odierna allo Juventus Stadium:

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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