Inter-Crotone 1-1, le pagelle dei nerazzurri: Perisic sbaglia tutto, bene Eder

L’Inter continua a mancare la vittoria pareggiando in casa contro il Crotone dell’ex Zenga. Ecco le pagelle dei nerazzurri:

Ivan Perisic - Fonte: inter.it
Ivan Perisic – Fonte: inter.it
Handanovic 6: non è chiamato a particolari interventi. Nulla può sulla rete dei calabresi

D’Ambrosio 6: oltre a difendere si propone più volte in fase offensiva, cala però col passare del tempo

Skriniar 6: fa buona guardia come al solito e nel finale diventa un centrocampista aggiunto, segno che è uno degli ultimi ad arrendersi

Miranda 5,5: partita senza infamia fino al pari rossoblu dove probabilmente avrebbe potuto fare di più

Dalbert 5: occasione sciupata per il brasiliano, troppo timido e insicuro. Rischia tanto con un retropassaggio al portiere nella ripresa. (dal 74′ Cancelo 5,5: si adagia sulla mediocrità generale)

Vecino 5,5: nel primo tempo non disdegna qualche sortita offensiva rendendosi anche pericoloso, ma quasi scompare nel secondo come gran parte dei suoi compagni

Borja Valero 6: è lui ad orchestrare la manovra, recuperando pure qualche  pallone. É sfortunato sul gol del Crotone con una carambola

Brozovic 5: dal suo cross su calcio d’angolo nasce il vantaggio di Eder, ma è avulso dalla manovra troppo spesso. Esce visibilmente contrariato e forse avrebbe dovuto evitare, vista la performance (dal 77′ Karamoh s.v.)

Candreva 5,5: molto generoso, correndo per due su quella fascia, ma anche troppo impreciso (dal 64′ Rafinha 6: buon impatto sul match)

Eder 6,5: non fa rimpiangere Icardi segnando la rete che spacca la partita. Si abbassa spesso per aiutare la squadra non dando punti di riferimento.

Perisic 4,5: lontanissimo parente di quello ammirato ad inizio stagione, fantasma durante tutti i novanta minuti, e ha sulla coscienza due buone opportunità sciupate.

Spalletti 5: premesso che quella di stasera è la più brutta prestazione di questa stagione, addossare al tecnico toscano tutte le colpe è sbagliato, dal momento che il problema è anche psicologico. Fermo restando che la penuria di gioco è quantomeno preoccupante

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