Inter, Spalletti in conferenza: “Sono bravo se lo dicono i miei calciatori”

Luciano Spalletti ha parlato nella conferenza stampa di vigilia.

Spalletti - Fonte immagine: Валерий Дудуш, Football.ua
Spalletti – Fonte immagine: Валерий Дудуш, Football.ua

Domani si giocherà il derby, una sfida che porterà a delle risposte importanti sul futuro dei enrazzurri. Davanti ci sarà il Milan di Gennaro Gattuso che in questo momento sta attraversando un periodo positivo. Rossoneri che, nonostante questo, non voglio abbassare la guardia in una partita di svolta anche per loro, come sottolineato dallo stesso allenatore.

Spalletti si è soffermato su tanti temi, non solo riguardanti il derby milanese: tifosi, agente di Kondogbia e alcune riflessioni sui singoli. Di seguito le sue parole, come riportate da Sky.it:

Icardi è prontissimo, il derby dà sensazioni particolari a chi è forte. I nostri punti dicono tanto perché li abbiamo fatti noi. La cosa più difficile sarà andare a determinare le situazioni e giocare a viso aperto con le nostre qualità.  Suso è il giocatore che bisognerà tenere d’occhio. A me preoccupa che i miei non facciano cosa sanno fare, gli altri non mi preoccupano perché a me sorprendeva prima la loro posizione in classifica. Hanno tutti giocatori forti ma li affronteremo convinto di avere altrettante qualità. Prima di un allenamento si hanno sempre dubbi, ci sono 2 o 3 situazioni che ti porti dietro. O che possono cambiare le decisioni. Accumulo, fatiche, o piccole infiammazioni, che vengono. Cancelo parte basso, nessun dubbio su questo. Non bisogna condizionare il pensiero dei tifosi, in modo sbagliato il pensiero di chi ha immagini sul proprio Iphone, chi porta la sciarpa, chi porta il gadget. E’ questo che è sbagliato. Voglio la faccia cattiva”

“Per la prossima gara serve il coraggio di fare scelte importanti. Servono coraggio e faccia cattiva. Questa partita é il nostro futuro. Dobbiamo analizzare in maniera corretta cosa manca da qui alla fine. L’Inter è una società organizzata, è logico che per voler stare nei conti si è creata problemi. Vuole stare dentro regole per ben precise, per questo è stata criticata. Quindi, questo fatto di voler far sembrare questa squadra quello che non è, è sbagliato. La società fa bene a difendersi in un modo importante. Bisogna difendere quelle persone che portano i segni addosso, è giusto che vivano la loro passione in modo corretto. Devono farsi i pensieri corretti per quello che vedono, non bisogna modificarli”. 

“Ci sono cose che Gattuso può insegnarmi, io ero uno scarsino, ero uno che il martedì e il mercoledì andava ad allenarsi per correre, non andavo durante le partitelle. Lui sì. Penso che i calciatori devono avere la convinzione di giocare, di stare bene. Voglio la faccia cattiva per questo derby. E’ il periodo che stanno attraversando che li fa essere stanchi. Sarebbe stato meglio che non avessero giocato mercoledì per me. Assolutamente in sintonia coi miei calciatori, contento di quello che mi hanno dato e che mi daranno. Parto dal presupposto di riuscire a motivare i miei calciatori, di riuscire a metterci quelle cose che loro sono in grado di ascoltare. Sta a te trovare il verso di proporgli la cosa. Come ho già detto altre volte non sono bravo se faccio bene il mio lavoro secondo voi, giornalisti. Ma secondo i miei calciatori. Loro sanno parlare di questo sport. Miranda? E’ recuperato, ha nelle sue possibilità lo sviluppo dei 100 minuti”. 

Karamoh e Candreva? “Antonio ha giocato trequartista l’ultima gara, l’ho fatto allenare anche lì. L’obiettivo di Karamoh, invece, non è il barattolo messo sul muro più vicino, lui ha mire molto più distanti. Ha qualità mentali e atletiche, è uno di quelli che si possono utilizzare in qualsiasi tipo di partite. Noi non possiamo attendere il futuro, dobbiamo determinarlo. Se vogliamo arrivare in Champions non ci sono momenti in cui dici  ok, questo postponiamolo alla prossima sfida. No, poi resti indietro. E’ il momento di prendersi responsabilità importanti. Ci sono alti e bassi, li possiamo passare. Ma non è più permesso averli. Agente di Kondogbia? Se fossi in lui cambierei agente. In questo momento andarsi ad addentrare dentro particolari simili non mi sembra il momento. Devo usare tutte le energie che ho per riuscire a dare un contribuito alla partita contro il Milan. Se l’agente vuole portare Kondogbia da qualche altra parte può fare come vuole”. 

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