Il giorno del giudizio, i voti ai fatti della settimana: Sassuolo da 0, Menez 10 e lode

Ecco voi i voti ai fatti salienti della settimana calcistica ne “Il giorno del giudizio”.

(C) Soccermagazine.it
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0 al Sassuolo: anzi sarebbe meglio dargli un bel sette. Come i gol presi, per la seconda stagione consecutiva, dall’Inter. Di Francesco, nella conferenza pre gara, era sembrato fiducioso sull’esito della partita anche in memoria della “scoppola” patita un anno fa: i risultati non si sono visti e i nero verdi sperano di poter riporre in cantina il caro vecchio pallottoliere.

1 alla lite Marotta-Lotito: ci sta che dopo le polemiche per l’elezione di Tavecchio a capo della FIGC possano esserci ancora dei leggeri strascichi,Ma  mla ‘bagarre’ tra Marotta e Lotito nel post gara di domenica poteva e doveva essere evitata.

2 al Napoli: il Chievo continua ad essere la bestia nera dei partenopei. Dalla squadra di Benitez, però, dopo l’eliminazione dalla Champions ci si aspettava francamente qualcosa in più. Le occasioni, come sottolineato dal tecnico spagnolo nel post partita, non sono mancate ma il pubblico pretendeva un diverso atteggiamento, i particolare dopo le polemiche in settimana tra la tifoseria e il figlio del patron De Laurentiis.

3 a Zamparini: il voto per il vulcanico presidente del Palermo è sulla fiducia. Già immaginiamo il suo stato d’animo dopo la sconfitta a Verona, e le voci di un possibile esonero di Iachini si rincorrono dalla serata di lunedì. Le prime due partite in campionato non sono certo state eccezionali ma pensare a sollevare dall’incarico un tecnico che pochi mesi fa ha riportato il Palermo in A dopo appena una stagione e un avvio altrettanto poco promettente in B pare quanto mai avventato.

4 a Benatia: andar via da Roma dove si è osannati e al centro del progetto per inseguire il sogno al Bayern Monaco e ritrovarsi in panchina sorpassati da ragazzi della Primavera. Non è così che l’ex difensore giallorosso immaginava la sua avventura in Germania, Guardiola però non fa sconti e la stampa tedesca non si è lasciata scappare la notizia definendo il marocchino uno “scalda panchina”.

5 a Lotito: ritorna in classifica il presidente biancoceleste dopo l’ironia del web in merito alla presenza col gruppo azzurro durante la pausa per le Nazionali. Dal canto suo, Lotito, si è difeso dicendo di poter essere presente in quanto consigliere federale, e di non stare facendo alcun tipo di pressione ma semplicemente il bene della Nazionale. Di certo è strano vedere nelle vesti di accompagnatore ‘assiduo’ un presidente di una società di calcio.

6 a Tavecchio: il presidente federale prova a riabilitarsi dopo le furenti polemiche seguire alla sua elezione portando avanti la proposta di riforma dei campionati. Serie A a 18 squadre, B a 20 e snellimento delle categorie inferiori potrebbero essere un ottimo punto di partenza per riportare in alto il calcio nostrano.

7 ad Allegri: un bel sette in pagella per il livornese che potrebbe essere ribattezzato come l’ex Inter Hector Cuper, l’ “Hombre Vertical”. Mai toccato dalle proteste dei tifosi juventini dopo l’addio di Antonio conte, Allegri è andato dritto per la propria strada, non convincendo nelle amichevoli ma presentando ai nastri di partenza una squadra tosta come quella del predecessore e forse più votata al mantenimento del pallino del gioco. Il test Champions e alle porte, gli juventini si augurano venga passato a pieni voti.

8 all’Ital-Conte: prove entusiasmanti e un carattere ritrovato stanno riportando la Nazionale nel cuore degli italiani. Non la formazione più bella mai vista ma una squadra compatta e quadrata, capace di battere l’Olanda terza all’ultimo Mondiale e di vincere la prima gara delle qualificazioni ad Euro 2016. Bene così.

9 a Zaza: dall’Ascoli alla Nazionale, passando per il Sassuolo. È la storia di Simone Zaza, attualmente al centro del progetto di Antonio Conte e protagonista della settimana a tinte azzurre, con i gol all’Olanda e alla Norvegia. Peccato per la sconfitta patita a San Siro poiché avrebbe potuto coronare una settimana da 10 in pagella.

10 al tacco di Menez: poesia in movimento, gol visto raramente (o forse mai?) sui campi da gioco. Quello di Jeremy Menez contro il Parma è stato un gol che ha lasciato a bocca aperta praticamente tutti, non tanto per la preparazione (dato l’errore nel retropassaggio), ma per la genialità con cui il francese decide prima di saltare secco Mirante aggirandolo e poi di batterlo spalle alla porta con un tacco splendido. Il Milan si augurava di trovare un giocatore più maturo rispetto ai trascorsi di Roma e le prime due partite non hanno deluso le attese.

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