Il giorno del giudizio, i voti ai fatti della settimana: 0 ai buu razzisti, 10 al Milan ed a Boateng

Come ogni lunedì vi proponiamo i voti ai fatti salienti della settimana.

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0 AI BUU RAZZISTI: Non ci stancheremo mai di ripeterlo, gli odiosi buu razzisti che troppo spesso trovano dimora negli stadi di calcio sono sintomo di una inciviltà senza fine (clicca qui). Senza cadere nella retorica più banale, ci si rende conto di quanto questo sia sinonimo di una società incivile? L’unica magra consolazione è che i protagonisti di questi gesti sono una minoranza.

1 ALLA SCENEGGIATA MANCINI-BALOTELLI: Ci risiamo ancora una volta, il bad boy ne ha combinata un’altra. Durante un allenamento Mario entra duro su un compagno di squadra, e Mancini, ormai esasperato, lo riprende a muso duro quasi venendo alle mani, sullo stile del fight club (leggi qui); anche il padre più comprensivo perde la pazienza dopo innumerevoli e bonari rimbrotti! Voto basso perchè di mezzo c’è sempre e solo Balotelli.

2: A STRAMACCIONI: Da quando ha vinto contro la Juventus allo Stadium la sua squadra è crollata. Ieri ha riassunto i motivi della sconfitta con il mancato rigore concesso alla sua squadra, rigore che lui ha sentenziato come netto mentre tutte le moviole pendevano per il no. Fermo restando che c’erano 70 minuti per vincere la sfida, la sua squadra si è sbriciolata dopo l’inferiorità numerica; la ripresa della preparazione a soli 3 giorni dalla partita può essere una causa?

3: A JONATHAN: Prestazione inguardabile; arrivato il Italia con l’appellativo di nuovo Maicon, sbaglia un gol che nemmeno il peggior terzino di terza categoria….ciliegina su una prestazione comunque disastrosa.

4: A BUFFON: Anche i migliori hanno una giornata no. La sconfitta patita dalla Juve ieri ha lui tra i maggiori, anche se non unico, indiziato. Inguardabile sul primo gol, mentre sul secondo poteva fare sicuramente di più.

5: ALLA ROMA DI ZEMAN: E’ sempre la solita storia, che dura ormai 30 anni: al momento di fare il salto di qualità le sue squadre si sciolgono come “neve al sole” citando il titolo di una canzone di Pino Daniele. Proprio nella città del cantante l’ulteriore conferma: sconfitta 4-1 contro il Napoli dell’immenso Cavani e sogni di gloria rinviati. Se, come dicono molti addetti ai lavori, la rosa dei giallorossi è seconda solo a quella della Juventus il sesto posto attuale non può essere sufficiente.

6: AL COLPO PEPITO ROSSI: La Fiorentina scommette sull’italo-americano riportandolo in Italia dal Villarreal, ufficializzando una operazione nata a Novembre (leggi qui). Il giocatore, ancora ai box a causa di un doppio infortunio ai legamenti del ginocchio, tornerà verso Marzo-Aprile. Il costo dell’operazione si aggira sui 10 milioni,  se il ragazzo tornerà sui livelli abituali sarà un vero crack, per un giocatore che pre-infortunio di milioni ne valeva 30. I precedenti lasciano ben sperare, se si pensa che Gonzalo Rodriguez e Borja Valero sono stati presi entrambi dal sottomarino giallo a prezzo di saldo, mentre ora sono colonne della splendida Fiorentina ammirata fino ad ora. A Firenze sperano nel classico “non c’è due senza tre”.

7: A BERGODI ED AL PESCARA: La squadra marchigiana in questo momento sarebbe salva. La vittoria al Franchi è pesantissima, gran parte del merito va al nuovo allenatore Bergodi che ha lanciato giocatori che non rientravano nei piani di Stroppa, riportando grinta e gioco. Il successo di ieri, insieme a quello contro il Catania al 95′ nell’ultima partita del 2012, manifestano la ritrovata voglia di lottare per un obiettivo che un mese fa sembrava irraggiungibile, mentre ora è realtà.

8: A CAVANI E DI NATALE: Due giocatori fantastici, due fuoriclasse della nostra serie A. El Matador stende la Roma con una tripletta fenomenale, ormai il giocatore è stabilmente nell’olimpo degli attaccanti più forti d’Europa con Messi, Cristiano Ronaldo e Falcao. Sedici gol in altrettante partite disputate in campionato rendono bene l’idea, con lui il Napoli parte sempre da 1-0. Totò Di Natale invece segna due gol all’Inter, riportando l’Udinese nelle zone medio alte della classifica. Giocatore imprescindibile, che ha ancora tanto da dare al campionato, si spera che Guidolin lo riesca a convincere a rimandare il ventilato addio a fine stagione.

9: ALLA SAMP ED ICARDI: Altra squadra che ha sicuramente beneficiato del cambio di allenatore è la Sampdoria, ieri protagonista dell’impresa di giornata: battere la Juventus allo Stadium, sotto di un gol e con un uomo in meno. Grinta e sapienza tattica hanno reso possibile questo fantastico successo, che deve essere da volano per una salvezza tranquilla, come blasone ed organico impongono. Protagonista di giornata il giovane Icardi che, ironia del caso, questa partita non avrebbe dovuto giocarla visto che, durante le festività natalizie, battibeccò con la società rea di non aver dato al giocatore il permesso  per disputare il Mondiale under 20 con la sua nazionale (leggi qui). Il suo modo di sfogare la rabbia per questo rifiuto ha fatto la gioia dei tifosi doriani e di tutti i tifosi anti-juventini.

10: AL MILAN E BOATENG: Quanto accaduto a Busto Arsizio è un segnale forte, che giocatore e società hanno giustamente lanciato. Nonostante fosse solo un amichevole, l’aver abbandonato il campo ha provocato una forte risonanza mediatica, che risolleva, purtroppo, l’annoso problema del razzismo negli stadi. Atteggiamento esemplare.

P.S. Una nota di merito la dobbiamo a Vincenzo Montella: presentarsi in sala stampa, con il sorriso sulle labbra, dopo una sconfitta 0-2 contro il Pescara, risultato che nemmeno il più ottimista dei tifosi ospiti avrebbe immaginato, è fantastico, in un mondo dove, troppo spesso, anche il saper vincere è cosa rara. L’allenatore ha esaltato i meriti del portiere avversario Perin, autore nel primo tempo di parate fantastiche, rendendo merito alla bellezza di questo sport, che ti fa uscire sconfitto dal campo anche se sei più forte o quando meriteresti di vincere ma non ci riesci.

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