A tutta tattica – Speciale Nazionale: Serbia-Italia 1-1

Nello speciale articolo di oggi prendiamo in considerazione l’ultima Nazionale di Prandelli, così come pare aver preso forma nell’ultimo anno.

Per i suoi modi pacati e per la sua riservatezza Cesare Prandelli è sicuramente uno degli allenatori più amati. I giornalisti lo apprezzano particolarmente per la sua abitudine di dire la formazione nella conferenza pre-partita. C’è da dire che il modulo oramai è definito, e molti posti sembrano essere già assegnati. Perciò i dubbi sono sovente pochi, più legati alle defezioni per infortuni che per veri dubbi dell’allenatore.

Vediamo nel dettaglio:

Difesa. Davanti a Buffon, il veterano e il capitano della squadra, contro la Serbia hanno giocato Chiellini e Maggio sulle fasce e Barzagli e Bonucci al centro. Incredibile come al ritorno da protagonista di Barzagli, corrisponda l’involuzione dell’altro centrale juventino. Infatti Bonucci, molto probabilmente, è riuscito a trovare posto da titolare per la mancanza di Ranocchia e di entrambi i terzini sinistri, sostituiti egregiamente da Chiellini. Il campionato sta offrendo diverse soluzioni alternative per la Nazionale (vedi Cannavaro e Campagnaro, sponsorizzatissimi dai tifosi); tuttavia, le politiche “giovanili” di Prandelli ed il fatto di giocare nella Juve con gli altri compagni di reparto sono i motivi che hanno permesso a Bonucci di giocare titolare, che però dovrà essere in grado di fare il salto di qualità per confermarsi a questi livelli.

Parole di elogio le marita sicuramente Maggio, che sta stupendo tutti per la continuità con cui si propone ad alti livelli, sia col Napoli che con l’Italia. Speriamo possa mantenere questo stato di forma il più a lungo possibile.

Centrocampo. Prandelli non rinuncia a Pirlo davanti alla difesa, anche a costo di spostare De Rossi mezzala. Un peccato, ma è difficile criticarlo, perché questo è il modo migliore per trarre il massimo da entrambi.

Il posto di mezzala sinistra stavolta è stato di Marchisio; il centrocampista della Juve è in ottimo stato di forma: giusto domenica ha affondato il Milan e in questa partita si è riconfermato andando subito in gol. Si inserisce, recupera palloni e segna: se riuscirà a mantenersi su questi livelli, allora potremo davvero compiacerci per aver trovato il nuovo Tardelli. Sarà difficile per Thiago Motta o per Aquilani prendersi il posto da titolare.

Completa il centrocampo Montolivo in posizione di trequartista; Prandelli difficilmente vi rinuncia, ma il centrocampista della Fiorentina (non si sa ancora per quanto..) questa stagione dovrà dimostrare di essere un giocatore di prima fascia garantendo più continuità.

Attacco. La scelta più significativa e “coraggiosa” Prandelli l’ha fatta proprio in questo reparto. Infatti i due titolari fissi, infortuni permettendo, sono Rossi e Cassano. Quindi due attaccanti tecnici, che svariano su fronte d’attacco, senza dare particolari punti di riferimento. Così si rinuncia ad attaccanti più alti, magari più prolifici, ma che si inseriscono in un sistema di gioco che cerca più il cross o il lancio lungo. Invece Rossi, Cassano e all’occorrenza Balotelli possono garantire un lavoro diverso, un gioco più ragionato con il centrocampo, composto di giocatori capaci e di esperienza.

Prandelli ha disegnato una squadra che gioca palla a terra e che cerca di arrivare nell’area avversaria. Il progetto è ambizioso e finora è stato supportato dai risultati positivi. Era difficile tornare a buoni livelli così in fretta dopo la disfatta di Sudafica 2010; la scelta di ripartire dai giovani sembra però essere vincente, anche a costo di lasciare a casa qualche “vecchietto” che sulla carta non demeriterebbe la maglia azzurra.

Buffon, in una intervista di questi giorni, ha dichiarato che questa è la migliore Nazionale, dal punto di vista tecnico, in cui ha giocato. Speriamo che tutte queste premesse positive si traducano in un nuovo ciclo vincente.

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