Che non sia l’ultima di Totò…

24 Giugno 2010, Johannesburg: all’Ellis Park, contro la Slovacchia, Antonio Di Natale disputava quella che fino a pochi giorni fa era la sua ultima partita in nazionale, al termine della quale usciva dal campo, avvolto dal frastuono delle vuvuzelas, senza nascondere le lacrime per una clamorosa sconfitta.

Di Natale in Nazionale nel 2008 - Fonte immagine: Angelo.romano
Da allora, la storia del capitano dell’Udinese non aveva più riaperto il capitolo azzurro: nell’estate successiva al disastro sudafricano, dopo aver rifiutato la gloriosa offerta della Juventus (rinunciando forse all’unica opportunità di approdare in una big in carriera), Totò ha pensato solo ad onorare la maglia dell’Udinese, gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo per dimenticare quanto prima l’esperienza appena vissuta e costruirsi degnamente il suo ultimo futuro. L’Italia, intanto, rinasceva senza di lui.
Il leitmotiv della nazionale di Prandelli è stato chiaro sin dall’inizio: puntare principalmente su forze fresche e nuove leve, anche per evitare il ritorno dei tormentoni lippiani. Soprattutto per questa ragione, nonostante il disaccordo dei media e della tifoseria, Di Natale ha dovuto lasciar spazio ai vari Giuseppe Rossi, Cassano e Balotelli, senza parola proferire, se non per rispondere, quando opportunamente interpellato sul tema “convocazioni”, che rispettava le scelte del nuovo ct.
Il nome di Di Natale sembrava ormai essere stato archiviato da Prandelli come facente parte di un passato storico: quando gli balenò l’ipotesi di richiamare a Coverciano Totti e Del Piero nel caso di una gara decisiva nelle qualificazioni ad Euro 2012, il tecnico di Orzinuovi aggiunse infatti nella lista dell’usato d’epoca anche il capitano dell’Udinese, oltre che Di Vaio. Oggi, però, la stella di Di Natale, ancora raggiante, potrebbe tornare a splendere ancora di più, persino in nazionale.
Se il ricordo dei Mondiali non è dei più felici, di sicuro per Totò non lo sarà nemmeno quello degli Europei: quel rigore sbagliato a Vienna contro la Spagna pesa ancora sulla coscienza dello scugnizzo napoletano. Per la prima volta, però, il numero 10 friuliano potrebbe avere l’opportunità di riscattarsi anche con la maglia dell’Italia. “Se dovesse fare un campionato come quello dell’anno scorso, lo riprenderò in considerazione, disse Prandelli in tempi non sospetti: quelle parole fuoriuscite dalla bocca del ct gli avranno schiacciato le labbra, per quanto fossero pesanti. Ma alla fine Di Natale ce l’ha fatta, ed oggi si trova in Polonia col compito di trascinare i compagni verso una disperata qualificazione.
E’ tutto di nuovo nelle mani di Totò, come lo fu quella notte in Austria, come lo è stato quella sera sul dischetto contro l’Arsenal: questa volta, però, Totò non deve sbagliare, perchè difficilmente i colori della sua maglia ricorderanno ancora anche solo lontanamente le tinte azzurre. Con tutta probabilità, infatti, Di Natale non farà parte del programma che condurrà l’Italia a Brasile 2014, nemmeno per fare da chioccia ai campioni del domani. Italia-Irlanda è un dentro o fuori, definitivo ed inesorabile soprattutto per Totò.

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