Italia, Albertini spiega: “Sarà un Mondiale impegnativo”

Continua a lavorare, la Nazionale italiana, in vista dei prossimi Mondiali in Brasile orami vicini all’inizio. Intanto oggi, in conferenza stampa, ha parlato Demetrio Albertini, vicepresidente federale.

Fonte: Wikipedia
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Inizia subito forte, Albertini: Obiettivi in Brasile? Non mi basta più arrivare in finale… Clima come USA ’94? Magari… Le difficoltà saranno per tutti: anche la Spagna giocherà la prima partita dopo quattro ore di volo”.

Elemento centrale della conferenza stampa riguarda però l’organizzazione nella preparazione dei calciatori:  “I due preparatori, Giambattista Venturati e Renzo Casellato, ci hanno aiutato ad avere dei dati più certi nell’arco di due anni per avere degli allenamento differenziati ed una preparazione ad hoc per ogni giocatore. Dopo l’Europeo ci siamo focalizzati su due aspetti: l’ottimizzazione del recupero tra una partita e l’altra, perché siamo arrivati stremati alla finale, e l’attrazione dei calciatori attraverso nuove metodologie e nuovi sistemi, in maniera tale che i giocatori potessero lavorare con maggiore intensità“.

Nuovi metodi e sistemi spiegati così da Albertini: “Abbiamo rifatto completamente tutti i campi, per metterli al pari di quelli che troveremo in Brasile, con l’erba alta 6 cm. Abbiamo gestito, con la spedizione di un agronomo in Brasile, il campo all’interno del ritiro di Mangaratiba. Sui due campi dove si allena sempre la squadra, abbiamo installato alcune telecamere fisse, per riprendere tutte le sessioni, che vengono riviste, appena concluso l’allenamento, in una saletta attigua agli spogliatoi. Anche in Brasile abbiamo riprodotto la stessa cosa. Questo perché vorremmo riuscire a prevedere l’imprevisto. Il Brasile, infatti, sarà un Mondiale impegnativo, sotto il profilo logistico e climatico. Abbiamo introdotto alcune figure specifiche: la nutrizionista, il chiropratico, l’addetto al gps, che monitora i movimenti in allenamento“.

Altro tema importante è quello riguardante il clima: “Abbiamo cercato di ricreare le condizioni più verosimilmente vicine a quelle che andremo ad incontrare il Brasile, con la famosa sauna con la temperatura di Manaus. Se l’avessimo avuto nel 1994, avrei potuto immaginare cosa avrei trovato negli Stati Uniti. Attraverso un accordo con il Politecnico di Milano, abbiamo fatto una start un per istallare dei sensori che misurano la forza”.

Il vicepresidente prosegue poi: “Abbiamo introdotto la crioterapia, migliorando quello che già avevamo fatto nella Confederations Cup, con l’utilizzo delle vasche di ghiaccio. Per la prima volta, abbiamo creato una app per i tecnici per lo studio e la preparazione delle partite, per il trasferimento dei dati di preparazione della gara. Con un grande sforzo e lavoro, siamo riusciti a creare questa applicazione dedicata al Mondiale, ma che sarà un’occasione per tenersi in contatto tra allenatori e giocatori”.

Infine Albertini parla del passaporto tecnologico per i giocatori azzurri: “Nel 1994, c’erano i fogli e le fotocopie per le marcature. Oggi i giocatori, con questa app, hanno una condivisione veramente diretta. In questa app rimarrà un database del Mondiale, a disposizione dei giocatori. Io ho smesso di giocare e non avevo tenuto nulla della mia storia di calciatore: questo è un mezzo che permetterà ai giocatori di mantenere tutta la loro storia al Mondiale. In previsione, vorremmo portare tutti questi dati nel passaporto tecnologico del Club Italia, ovvero una card nella quale tutti i giocatori avranno a disposizione i loro dati”.

 

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