Italia-Giappone 4-3, le pagelle degli azzurri: Balotelli sempre pronto, Maggio delude ancora

L’Italia di Cesare Prandelli ha battuto per 4-3 il Giappone qualificandosi per la semifinale della Confederations Cup dopo una partita difficilissima. Ecco allora le pagelle degli azzurri:

Fonte immagine: Илья Хохлов, Football.ua
Fonte immagine: Илья Хохлов, Football.ua

Buffon 6,5: Non si fa trovare impreparato sulle conclusioni a sorpresa, ma il pallone scivoloso non è comunque un alleato, almeno non quanto il palo all’81’. Fondamentale la parata su Honda sul 3-3: sarebbe stata disfatta.
 
Maggio 5: Risorpassa Abate e si riprende la maglia da titolare, ma la sostanza non cambia più di tanto. Spesso in affanno in copertura; Prandelli gli chiede di proiettarsi in avanti, ma non supera mai l’uomo e raramente i suggerimenti ed i cross sono degni di nota (dal 60′ Abate 6-: Più preciso del napoletano nelle chiusure, è impossibilitato a trovare il fondo).
 
Barzagli 5: A volte sembra veramente ballare lì dietro. Tanti gli spazi concessi.
 
Chiellini 5+: Non può non arrancare di fronte alle ripartenze avversarie. Si fa vedere rude, ma una reminiscenza gli fa avvertire la stessa paura del Sudafrica.
 
De Sciglio 4,5: Non ha licenza di spingere, e quando lo fa i risultati sono molto deludenti. Nel cercare di non sbagliare combina un mezzo disastro quando ripiega su Buffon al 22′, generando l’episodio del penalty. Poca cattiveria, a tratti smarrito, ma considerando anche quanto visto col Messico non bisogna crocifiggerlo.
 
De Rossi 6,5: Soffre in mezzo al campo insieme agli altri, offrendo quando possibile poca qualità. Ottiene forse ingenuamente il giallo che gli costerà il Brasile. Quando l’Italia comincia ad ingranare, però, è nelle condizioni di dare la scossa con un’incornata vincente, che gli vale il quinto goal azzurro in stagione e la nomea di centrocampista più prolifico della storia della Nazionale. Importante il suo zampino nell’azione che porta al goal del 4-3.
 
Pirlo 5+: Le sue geometrie mancano e si vede. Cincischia volentieri con la palla e non riesce praticamente mai a lasciare il segno, se non su calcio d’angolo in occasione del primo goal.
 
Montolivo 5: Meglio in interdizione che in impostazione, ma da lui ci si aspetterebbe molto di più. Sul terzo goal nipponico si fa uccellare da Okazaki come un pollo.
 
Aquilani 5: Dovrebbe giocare al fianco di Giaccherini, ma spesso è costretto ad arretrare soccombendo all’iniziale furia nipponica (dal 30′ Giovinco 6,5: Non garantisce il contropiede all’Italia, ma si ritrova protagonista in due frangenti determinanti, innescando il rigore del provvisorio 3-2 e chiudendo i conti sul 4-3, realizzando dopo oltre due anni il primo goal in Nazionale).
 
Giaccherini 5,5: Un fantasma nel primo tempo. Si produce in un pressing vano e non gioca mai una palla vera, tantomeno riesce a supportare Balotelli. Sul piano fisico è in netta difficoltà contro gli asiatici. Si fa sentire solo alla fine del primo tempo, quando il palo gli nega un goal comunque immeritato, e all’inizio della ripresa, quando un rimpallo fortuito gli permette di favorire l’autogoal di Uchida (dal 68′ Marchisio 6: Meglio che col Messico, ma ancora lontano dalla condizione migliore. Il suo inserimento in occasione del quarto goal risolve la partita).
 
Balotelli 7,5: E’ l’unico a manifestare la rabbia, consapevole di essere il solo a poter spaventare gli avversari da un momento all’altro. La solitudine offensiva lo costringe a fare sempre a sportellate con gli asiatici e lo impedisce spesso nel fraseggio. Nonostante la tensione altissima del match, dal dischetto si presenta freddo come sempre: 19 centri su 19, è Super Mario.
 
Panchina ridens 2: Sentirsi legittimati a scoppiare in fragorose risate solo perché si sta indossando una pettorina non è proprio il massimo quando si è sotto per 2-0 e si rischia di uscire da una competizione che si è sempre detto di voler onorare. Se fossero stati i Mondiali non avrebbero riso nemmeno i giapponesi.

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