Italia-Malta 2-0, ma è una Nazionale da poco…

La prova della Nazionale azzurraa Modena, contro Malta, è stata decisamente deludente, sottotono e brutta nel complesso.

Fonte immagine: Roberto Vicario

Quella contro la Bulgaria probabilmente era stata un pochino migliore, dal punto di vista del gioco, della velocità e delle azioni create. Il solo dato positivo della partita di Modena sta nel grande applauso che il “Braglia” alla fine ha riservato all’Italia. Questo forse voleva essere un “Grazie!” a tutto lo staff della Nazionale per essersi immersa nella realtà tragica e attualmente difficile delle zone terremotate. L’idillio finisce però qui. Prandelli deve trovare in questi prossimi mesi la giusta soluzione a un problema serio per l’Italia: la mancanza di gioco. E deve cogliere le motivazioni più profonde, da grande uomo di calcio quale è, di una carenza così importante dal punto di vista tecnico-realizzativo e di costruzione del gioco. La squadra è sembrata più ripartire dalla brutta e amara figuraccia della finale dell’Europeo che non da nuove idee e nuove convinzioni e nuovi stimoli, che (specialmente grazie ai giovani, chiamati a rinnovare il gruppo) sarebbero dovuti emergere. A giustificare queste prestazioni decisamente incolori della nostra Nazionale possiamo addurre due spiegazioni: una tecnica e una motivazionale. La spiegazione tecnica sta nel fatto che tutte le squadre, grandi e piccole, hanno svolto una preparazione che mira a far trovare la migliore condizione dei calciatori fra qualche tempo. Le più grosse compagini (e questo vale anche se si analizzano i risultati, di venerdi e di ieri, di altre nazionali europee di un certo livello), impegnate ad esempio, in Champions League, mirano a risultare nella forma più buona quando saranno in programma le fasi finali del torneo e del campionato. La preparazione di squadre come il Milan, da anni avviene in modo “diesel“: la squadra entra in forma piano piano, non parte subito di botto, e raggiunge ottimi risultati. Perciò dal punto di vista tecnico, Prandelli si è trovato a gestire una situazione che gli viene “regalata” così come è creata nei singoli club. E pur impegnando se stesso ed il suo staff, non riesce a rimediare a questa “strategia”. La seconda spiegazione, ossia quella motivazionale, potrebbe risiedere invece nel fatto che queste nazionali giochino le partite di qualificazione su campi che non sono sempre idonei e non spingono l’atleta a rendere al massimo delle sue possibilità. Il campo di Modena è un prato senza infamia e senza lode, normalissimo, come anche lo stesso terreno di gioco della partita contro la Bulgaria, ma chi si trova a giocare in campi come quello di Napoli non mette a rischio la propria stagione e quindi non da tutto quello che può per una semplice partita della Nazionale, pur se impegno nobile e importante. Quindi interessi delle società di Serie A e situazioni contingenti portano a valutare e dare una spiegazione, più razionale possibile, a un impegno dell’Italia (ma anche dell‘Inghilterra o della Spagna o della Francia o della Germania…) risultato decisamente insufficiente e da rivalutare. Nonostante il 2-0 ed i tre punti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy