Italia, parla Losi: “Eliminazione meritata. Bisogna ripartire dalle scuole calcio…”

La nazionale italiana, guidata da Cesare Prandelli, sulla falsariga del 2010 ha deluso le aspettative mondiali di tifosi ed addetti ai lavori, venendo eliminata al primo turno.losi Dopo la vittoria contro l’Inghilterra, gli azzurri non sono più riusciti ad avere una quadratura di squadra e sono stati sconfitti dal Costa Rica prima e dall’Uruguay poi. Queste ultime due sono le squadra che approderanno agli ottavi di finale. L’eliminazione ha provocato un vero e proprio terremoto calcistico in Italia, con le dimissioni di Prandelli e di Abete. In questo clima caotico, uno dei decani del mondo calcistico nostrano, il classe 1935 Giacomo Losi ha fatto il punto della situazione ai microfoni di TuttoMercatoWeb:

Losi, come giudica l’eliminazione dell’Italia di Prandelli?
“Abbiamo meritato di uscire perché giocando così male come ha fatto la squadra azzurra non si poteva pensare di andare avanti. Abbiamo vinto una sola gara contro un’Inghilterra che si è dimostrata peggio di noi, ma appena abbiamo incontrato delle squadre organizzata sono stati dolori. Non mi aspettavo che l’Italia facesse così male. Però non si può sempre improvvisare come è successo con il ct che in ogni gara cambiava qualcosa per rimediare agli errori di quella precedente. Serviva una preparazione diversa sia a livello fisico sia a livello di organizzazione di gioco”.

Quante responsabilità ha Prandelli?
“Non so se sia solo colpa di Prandelli. La squadra mi sembrava competitiva, ma certi giocatori che dovevano essere protagonisti non si sono dimostrati all’altezza delle aspettative e non hanno dato quello che ci si aspettava da loro”.

Ora da dove bisogna ripartire per rifondare il movimenti?
“Ricominciamo dalle scuole calcio perché si vedono sempre meno italiani in Serie A con le squadre che preferiscono andare alla ricerca di colpi all’estero. Le società non devono più snobbare i giovani e avere più coraggio nel lanciarli. Bisogna sfruttare maggiormente i settori giovanili – conclude Losi –  per tornare competitivi in campo internazionale e strutturarli per fare in modo che i giocatori crescano meglio e siano pronti per competere fin da subito ad alti livelli”.

(fonte: TMW)

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