Mondiali, parla Cannavaro: “Non è l’Italia di Balotelli ma del gruppo”

Fabio Cannavaro è uno degli otto campioni che parteciperanno al sorteggio mondiale di venerdì. Qui di seguito l’intervista alla Gazzetta.

Fonte immagine: Doha Stadium Plus Qatar
Fonte immagine: Doha Stadium Plus Qatar

Che Mondiale sarà?
“Difficile, molto difficile. Per problemi logistici e climatici. Caldo, freddo, viaggi. Ma l’Italia sta lavorando bene e da qui al Mondiale migliorerà”.
Si possono paragonare la sua Italia e quella del 2014?
“No, perché quella ha vinto e i confronti si potranno fare solo alla fine. Questo però è un bel gruppo di veterani e giovani, e Prandelli sta facendo un gran lavoro”.
È l’Italia di Balotelli?
“No, è l’Italia del gruppo. Non ci si può affidare a uno solo. Conta lo spirito di squadra come nel 2006. Balo è straordinario ma questa è anche l’Italia di Buffon, De Rossi, Pirlo, Barzagli, Rossi…”.
E Totti?
“In un primo tempo pensavo che dovesse andare. Ci ho ripensato: no, è una bella responsabilità. Se poi va male danno la colpa a lui. Può essere un problema per Francesco”.
Le rivali?
“Naturalmente il Brasile che gioca in casa. Poi Argentina, Spagna, Olanda, Portogallo… Non sarà facile”.
Non siamo testa di serie e poi Blatter ha un po’ sistemato le fasce…
“La cosa fa un po’ pensare ma le regole prevedevano il ranking Fifa”.
Ha fatto pace con Blatter?
“Ma sì, è venuto a Coverciano e ci ha dato la coppa. E poi quello che conta è vincere, non chi dà la coppa…”.
Ha parlato della finale con Zidane?
“No. Evitiamo il discorso. Entrambi”.
Si vince con la difesa?
“Con l’organizzazione. Noi abbiamo finito partite con 4 attaccanti e Pirlo nel 2006. Non direi che eravamo difensivi”.
Che cosa pensa di Conte?
“Che non sbaglia un colpo e che la sua Juve è favorita anche per questo scudetto”.
Lei da grande cosa farà?
“L’allenatore, a giugno finisco il corso”.
Magari la Juve?
“No, Antonio resterà a lungo. Sta bene alla Juve”.

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Andrea Antoniacomi

Mi chiamo Antoniacomi Andrea, sono di Cortina d'Ampezzo ma sono nato a Pieve di Cadore il 23 febbraio del 1990. Diplomato presso l'istituto "Leonardo da Vinci" di Belluno con il voto di 80/100, dal 2011 studio a Milano presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, nel corso di scienze della comunicazione politica e sociale. Il mio sogno è di diventare un giornalista, prima pubblicista e poi professionista.

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