Stadio della Roma, parla Italia Nostra: “Area non adatta, troppi i vincoli presenti”
La presentazione dello Stadio della Roma continua a far discutere gli addetti ai lavori. Tra i commenti entusiastici di chi vede la luce in fondo al tunnel dell’emergenza impianti sportivi in Italia a chi, come molte associazioni ambientaliste, vedono questa nuova infrastruttura con molto scetticismo. Su quest’ultima posizione si pone Italia Nostra, un’associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale italiano. Ai microfoni di Radio Roma Capitale è intervenuta Vanna Mannucci, vice-presidente della sezione Roma dell’associazione, che ha dichiarato: “Siamo critici rispetto alla scelta di Tor di Valle come area in cui costruire il nuovo stadio dell’AS Roma. La nuova legge sugli stadi prevede lo snellimento dei passaggi burocratici, ma il superamento dei vincoli idrogeologici presenti in quella zona è una questione ben diversa rispetto allo snellimento burocratico”. La Mannucci ha poi aggiunto: “I vincoli idrogeologici in quell’area fanno capo all’Autorità di Bacino del Tevere e all’ARDIS, e sono dello stesso tipo di quelli che purtroppo saltano fuori ogni volta che ci sono esondazioni e altre situazioni drammatiche a Roma. Chiediamo: chi si prende la responsabilità di superare questi vincoli, solo perché fa comodo piazzare lì lo stadio della Roma? Ci sono anche altre problematiche nell’area: si parla di vincoli di inedificabilità; inoltre nella zona c’è il depuratore, che impone una fascia di rispetto di 11 ettari. Infine, se parliamo di infrastrutture, attualmente c’è solo la Via del Mare, quindi sarebbero necessarie nuove arterie di collegamento. Ci sembra strano che in tutta Roma non si sia riusciti a individuare un’area che abbia caratteristiche diverse, e che soprattutto sia senza vincoli. Un esempio? La Città dello Sport, già costruita, con infrastrutture pronte, ma attualmente abbandonata.”