Elezioni FIGC, il retroscena: Baggio fu cacciato da Tavecchio

Ne Il Fatto Quotidiano di Giovedì 7 Agosto, è apparso un articolo davvero interessante.

Roberto Baggio - Fonte ACF Fiorentina
Roberto Baggio – Fonte ACF Fiorentina

Un articolo secondo il quale, Roberto Baggio (al quale era stato affidato il settore tecnico dopo il naufragio Lippiano in Sudafrica) venne cacciato dalla Nazionale. I mandanti? Abete, ma soprattutto Tavecchio. Il perché è racchiuso in queste parole, che riprendiamo dall’articolo originale.

“Baggio fu arruolato quattro anni fa – c’erano ancora le tracce del fallimento di Marcello Lippi in Sudafrica – con il grado di responsabile per il settore tecnico: doveva formare i maestri di periferia, non semplici allenatori con i patentini, che poi dovevano formare i giovani. Il dribbling di Baggio a una Federazione governata dai Giancarlo Abete, dai Carlo Tavecchio e dai Mario Macalli s’è interrotto un anno e mezzo fa: era inutile, quel terzetto era insuperabile, non mollava un centimetro di potere più che di campo. E quel gruppo, sempre attivo nei palazzi romani e nei sintetici di provincia (l’erba artificiale è l’immenso affare dei Dilettanti), tranne per la defezione-dimissione di Abete, è ancora candidato al comando, al controllo totale”.

Lo stesso Tavecchio, ora, sta praticamente riproponendo il modello di Baggio.
“Voglio creare un sistema di centri di formazione Figc partendo dai centri locali, dalle regioni dove confluiranno circa 700 mila soggetti che potranno essere valutati”. Traducendo, i soggetti sarebbero i ragazzini di talento e di ambizioni. Per il resto, copia Baggio. Ma fu proprio Tavecchio, assieme ai compagni in Federcalcio, a neutralizzare il Divin Codino: “Il settore tecnico (cioè Baggio, ndr) doveva dare seguito con la Lega Dilettanti alla nascita dei centri federali nelle regioni”.

In tutto questo, si esprime anche il presidente del Brescia Gino Corioni, col quale Roby Baggio si sfogò: “Roby mi disse ‘non mi fanno lavorare. Non ne vale la pena, questi chiacchierano. Non puoi fare niente in Federazione’.
Poi aggiunge, personalmente: “Quando c’era Luciano Nizzola in Federazione, io ero delegato a incontrare i giornalisti cinesi che volevano scoprire il nostro segreto, c’erano stadi pieni e le televisioni ancora non avevano comprato la serie A. Oggi in B giocano i ragazzi in prestito dalle grandi società di A e in A ci vanno gli stranieri. La B non ha più soldi, l’ha presa in quel posto ripetutamente, la C di Macalli ha sbagliato l’inverosimile e in A curano gli interessi personali. Va rifondato tutto, ci vogliono persone adatte e coraggiose“.

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