Garcia in conferenza stampa: “Partita decisiva solo per il Napoli”

Rudi Garcia, tecnico della Roma, parla in conferenza stampa della sfida contro il Napoli di domani sera al San Paolo. Queste le parole dell’allenatore giallorosso:

Fonte: Riccardo Cotumaccio
Fonte: Riccardo Cotumaccio

Benitez considera questa partita “fondamentale per il secondo posto”. Lo è anche per lei?

Non è la finale del campionato, siamo sicuri di questo. Ne mancano 11, ancora. Siamo 6 punti avanti e abbiamo una gara in meno: per loro è finita se perdono, per noi no, la pressione è sul Napoli. Sono forti: spero di vedere uno spettacolo come quello dell’andata all’Olimpico, con un ambiente forte, squadre forti e un arbitro forte”.

Su Strootman

Per fortuna è solo un colpo, ha recuperato: sarà con noi al 100%”.

Sul Napoli di Benitez

Sappiamo che sono forti, siamo due squadre di livello e può succedere di tutto. Dobbiamo fare in modo di mostrare che possiamo vincere la partita successiva, come abbiamo fatto dopo aver perso con la Juventus. Andremo al San Paolo con ambizione: spero di vedere una bella partita e per questo servirà che tutti i protagonisti in campo siano al 100%”.

Cosa le piacerebbe prendere al Napoli?

Niente, sono contento della mia rosa e dei miei giocatori. Non penso che questo o quello starebbero bene con noi: stiamo facendo un record, vuol dire che la rosa è forte e fa la felicità dell’allenatore”.

In attacco le cose non hanno funzionato al meglio nelle ultime partite, stanchezza?

“No, non è stato un problema fisico per la squadra, ma per alcuni giocatori. Abbiamo mostrato nel secondo tempo che era possibile vincere la partita: sul piano fisico stavamo meglio di quanto si pensi. Punti di riferimento davanti? E’ vero, dobbiamo darne di meno, dare incertezza alle difese. Vedremo, abbiamo della qualità in tutte le zone del campo e dobbiamo sfruttare la nostra capacità di segnare in qualsiasi momento. Dobbiamo essere più efficaci in difesa rispetto all’ultima volta col Napoli”.

Cosa non vorrebbe rivedere di quel 3-0 al San Paolo in Coppa Italia?

“Gli errori individuali in difesa ma su questo non si lavora: è solo una questione di concentrazione, come sui calci piazzati. I saltatori li abbiamo, queste fasi possono decidere una gara di alto livello”.

Sulla giustizia sportiva

“Qui la fanno così, la dobbiamo rispettare. Non è il problema in Italia o in Francia: è generale. Devono però migliorare: la tv o serve o non serve, insisto su questo. penso che il tabellone debba aiutare gli arbitri, lui deve decidere in un secondo, ma poi ci sono 5 moviole e così non possiamo andare avanti. E’ il ventunesimo secolo, con 12 occhi si vede meglio rispetto a 6: ma gli arbitri di porta li ho già visti in Europa League con il Lille, cambia poco. Non è una novità: negli altri sport, soprattutto nel rugby, sono riusciti a migliorare questo aspetto”.

Come lei disse, un allenatore deve essere anche un educatore. Ha parlato con De Rossi?

Avere un codice etico è più positivo che negativo, ma l’interpretazione è pericolosa. Daniele era già stato condannato dalla tv e dalla mancata convocazione in Nazionale. Forse era meglio convocarlo e dopo il giudizio magari mandarlo a casa. La tv non vede tutto, come le statistiche: alcune cose sembrano violente, non si possono fare queste cose, ma l’arbitro ha visto e se non ha fischiato è perché era una presa di posizione in area. Parlando con lui, nemmeno si è accorto della cosa e nemmeno Icardi se n’è accordo. Queste cose nell’area succedono, l’area deve essere pulita dall’arbitro addizionale: il calcio non è ping pong, è uno sport di contatto. E’ quello che è difficile trovare, una giusta misura per tutti”.

Il pareggio non sarebbe negativo, giusto?

“Sì, evidentemente. Ma se vai a giocare per il pareggio ha più possibilità di perdere. Dal Livorno all’Inter abbiamo provato a vincerle: ma se non dovessimo riuscirci, lasciare il Napoli a -6 sarebbe comunque positivo”.

Teme episodi a sfavore della Roma o  è maggiormente spaventato dal livello degli arbitri?

“Nessuna delle due. Sono concentrato su ciò che posso controllare, di cui posso essere protagonista: la squadra, come deve giocare. Sul resto cosa posso fare? Niente. Quindi mi concentro sulla squadra, non su ciò che è responsabilità d’altri”.

Quali sono i problemi che Bastos sta affrontando?

“E’ arrivato con un mese di inattività, ha dovuto recuperare ma si è inserito nel gruppo in modo eccezionale. Non sono preoccupato. No, che preoccupato! Adesso è più vicino al 100%, potrà aiutare di più la squadra, ha le qualità giuste”.

 

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