I bidoni della storia: la peggiore formazione del Cagliari dal 2000 ad oggi

Due categorie, un solo presidente: Massimo Cellino. Che nel 2000, vedendo la propria squadra appena retrocessa dalla A, pensò bene di coinvolgere il suo Cagliari in un progetto di restaurazione partito con Bellotto e terminato solamente quattro anni dopo con la promozione in A firmata da Reja ma anche e soprattutto da Zola, Suazo ed Esposito.

Fonte immagine: cagliaricalcio.net
Fonte immagine: cagliaricalcio.net

Dal 2004 in poi è stata solo serie A grazie alle prestazioni dei vari beniamini che hanno indossato la maglia rossoblu, ma a prescindere dalla serie di appartenenza tanti sono stati i flop che non hanno certo lasciato un gran ricordo nei sostenitori isolani. Soccermagazine, nel ricordarli, li schiera con un’ideale 4-3-3.
 
Vincenzo Marruocco: autore di una carriera spesa, sino a quel momento, esclusivamente tra le squadre di B e C del Sud Italia, fu un’intuizione dell’allora ds Nicola Salerno che pensò di poter mettere in competizione questo estremo difensore dalle caratteristiche fisiche “alla Peruzzi” con l’allora titolare Marco Fortin, erede designato di Chimenti. Il risultato fu una delle coppie di portieri meno affidabili della storia rossoblu, con l’ex Messina e Salernitana ancor più disastroso del collega quando chiamato in causa. Nel mercato di gennaio fu coinvolto in uno scambio il Ravenna che vide lui e Capecchi protagonisti: dopo la retrocessione dei romagnoli, proseguì la carriera in squadre di categoria inferiore del profondo Sud, evidentemente la sua dimensione.
 
Nicola Diliso: resta ancora oggi abbastanza misterioso l’acquisto di questo difensore di fascia in una squadra che giocava con il 3-5-2 il cui ruolo non era quindi previsto dagli schemi né di Tabarez né di Ulivieri. Reduce da una buona stagione in B con la Reggina e arrivato a Cagliari dopo una stagione anonima a Vicenza, non trovò fortuna in rossoblu neppure quando la squadra scese di categoria, così venne ceduto al Verona da cui iniziò il proprio girovagare presso i campi di tutta Italia, trovando raramente la possibilità di esprimersi come titolare.
 
Fabio Vignati: Arrivò a gennaio dalla Pistoiese con ottime credenziali: capitano della nazionale Under 20 di categoria e proveniente da quella Pistoiese che in passato lanciò nel suo ruolo giocatori come Brio, Legrottaglie e Barzagli, sembrava poter essere in grado di entrare gradualmente nei meccanismi della squadra rossoblu: di lui si ricordano invece solamente due partite in mezzo a tanta panchina e ancor più tribuna; sfortunatamente per lui, fu sempre a Torino contro la miglior Juventus dell’ultimo decennio (con buona pace di mister Conte) dove la squadra incassò quattro gol a partita tra cui – nella prima occasione – vi fu anche una sua firma, ovviamente nella porta sbagliata. Dopo aver inutilmente tentato di guadagnarsi un posto da titolare in B e in C1, ha trovato la sua dimensione nella quarta serie e gioca attualmente nel Rimini.
 
Daniele Magliocchetti: Giunto a Cagliari nell’affare che ha portato Esposito alla Roma dopo aver disputato una manciata di partite in B con il Verona, Magliocchetti si è distinto per aver avuto l’occasione di essere il nuovo Astori e averla gettata alle ortiche in un batter di ciglia. Prima giornata del campionato di A, Cagliari-Lazio con i rossoblu sull’1-1: al termine di un’azione convulsa, nella ripresa viene espulso capitan Lopez e mister Allegri, dopo aver incassato l’1-2 sul conseguente rigore, pensa bene di inserire Magliocchetti al posto di Cossu per blindare la difesa. La scelta si rivelò a dir poco sciagurata e la partita si chiuse sull’1-4 finale. In quattro stagioni in Sardegna ha raccolto appena quattro presenze, prima di passare alla Reggiana con cui milita tuttora.
 
Rocco Sabato: doveva rappresentare il futuro sulla fascia sinistra rossoblu, in realtà non trovò mai il modo di imporsi. Acquistato per fare il vice-Macellari, nel momento in cui ebbe l’occasione di mettersi in luce non seppe cogliere la palla al balzo e costrinse la società a tornare sul mercato per accaparrarsi quell’Alessandro Agostini che negli anni a venire sarebbe diventato una colonna dello schieramento isolano. Conquistata la A da comprimario, nella massima serie raccolse solo qualche briciola dovuta alle giornate di squalifica dell’esterno toscano e un’ottima prestazione con tanto di assist per Zola nella gara di Coppa Italia contro la Lazio a Roma. Ceduto al Catania, nella stagione 2008-2009 si tolse lo sfizio di segnare un gol su punizione ai rossoblu decidendo così la gara del “Massimino”. Attualmente al Pisa, vanta una particolarità: è stato l’ultimo giocatore a indossare la maglia numero 11 del mitico Gigi Riva, poi ritirata.
 
Simone Barone: Quello che arrivò a Cagliari non era certo il Simone Barone in grado di meritarsi la convocazione per i vittoriosi mondiali del 2006 in Germania: offuscato da tre opache stagioni nella Torino granata, cercò il rilancio in Sardegna ma i risultati furono tutt’altro che lusinghieri: 16 presenze senza gol (spesso da subentrato) con un mancato rinnovo contrattuale a fine stagione che lo costrinse a restare fermo ai box per un anno. Dopo una stagione in B a Livorno senza particolari acuti a Livorno ha appeso le scarpette al chiodo e ora allena gli allievi del Modena.
 
Alessandro Colasante: Uno dei figli di un’altra rivoluzione, quella targata Antonio Sala, doveva essere la risposta ai problemi del centrocampo del Cagliari, alla ricerca di un regista valido in grado di raccogliere l’eredità di Fabian O’Neill. In realtà la società rossoblu si mise in casa un giocatore perennemente infortunato e comunque dimostratosi lento e lezioso nelle rarissime occasioni in cui è sceso in campo, appena sei. Girovagò senza lasciare il segno per varie squadre sino al 2007, anno del suo ritiro.
 
Mikhail Sivakov: Strappato nel gennaio 2009 alla concorrenza del Torino, Sivakov giunse a Cagliari con l’etichetta di “stellina” dell’Under 21 bielorussa, destando la curiosità di tifosi e addetti ai lavori. Assaggiato il campo giusto per pochi minuti, passò dopo un anno esatto al Piacenza in cambio di Nainggolan, mostrando una buona personalità; tornato a Cagliari il suo destino tuttavia non cambiò e, dopo aver collezionato appena altri due gettoni, fu ceduto in Polonia al Wisla Cracovia, dove realizzò un solo gol ma di grandissima fattura, con un tiraccio dalla propria metà campo. La stagione successiva venne liquidato in Belgio allo Zulte Waregem, ma dopo l’ennesimo buco nell’acqua, il biondo mediano ha pensato bene di tornare nel BATE Borisov, squadra che l’ha lanciato.
 
Simon Laner: Quando arrivò in rossoblu, tutti parlarono di gran colpo: uno dei prospetti più interessanti dalla cadetteria strappato a una concorrenza folta e agguerrita in una piazza che negli anni prima si era distinta per aver lanciato (o rilanciato) giocatori provenienti dalle serie minori. Laner fu l’eccezione alla regola: nelle rare occasioni in cui venne impiegato non fu in grado di regalare un guizzo o un’accelerazione degni di nota, smarrendo completamente la buona capacità di andare in gol mostrata nelle annate precedenti all’Albinoleffe. Il Cagliari non lo riscattò e, dopo una buona stagione in Val Seriana, ora è al Verona e cerca di tornare nella massima serie dalla porta principale.
 
Joaquin Larrivey: L’idea di lanciare un centravanti argentino giovane e conteso da parecchi club europei al momento del suo arrivo a Cagliari stuzzicava non poco la società e la piazza: purtroppo le promesse non vennero mantenute e Larrivey è ricordato a tutt’oggi come uno dei peggiori incubi per la tifoseria rossoblu degli ultimi anni. Capace di inizi di stagione illusori che sembravano far ricredere tutti sulle sue capacità, con il passare delle giornate diventava un giocatore avulso e marcabile, che spesso palesava dei limiti tecnici non concepibili per la A. I tifosi rossoblu hanno ancora negli occhi alcune sue fiammate, come la doppietta al Livorno, la quaterna in Coppa Italia con l’Albinoleffe e l’inutile tripletta al San Paolo contro il Napoli della stagione scorsa: tuttavia tanti sono stati i travasi di bile subiti dai sostenitori sardi, che – pur riconoscendone l’impegno e la gran serietà – non sentono certo la sua mancanza grazie a Pinilla e Sau. Oggi gioca nell’Atlante di Città del Messico.
 
Fabrizio Cammarata: L’acquisto più pagato nella storia del Cagliari (15 miliardi di lire) arrivò dopo l’ottima stagione in A con il Verona, deciso a raccogliere l’eredità di Roberto Muzzi. Discreta ma niente più la prima stagione (11 gol, non tantissimi per un giocatore tra i papabili per il titolo di capocannoniere alla vigilia del torneo cadetto), assolutamente deficitarie le altre. A Cagliari ballò sino alla prima parte della stagione che condusse la squadra in A, dopo aver perso il posto già dall’annata precedente. Acquistato a sorpresa dal Parma in A, la sua carriera proseguì poi senza acuti tra B e C.
 

A meritare il flop assoluto come allenatore è senz’altro mister Antonio Sala, arrivato a Cagliari come profeta del bel gioco e rivelatosi invece disastroso nel suo modo di sistemare la squadra in campo: con un bilancio di appena quattro punti in otto gare è stato in grado di far rimpiangere il suo predecessore Materazzi che l’anno prima prese una squadra in lotta per la promozione e fu in grado di condurla a una misera posizione di centroclassifica. Per quanto riguarda la A, il flop è senz’altro Pierpaolo Bisoli, amatissimo come giocatore quanto incompatibile con l’ambiente rossoblu: nonostante i buoni valori tecnici, la squadra trovatasi ultima in classifica dovette aspettare l’arrivo di Donadoni per risalire la china.
 

Per il parco riserve designato una proposta “straniera” e una italiana: Carini, Di Fabio, Semedo, Penalba, Brkljaca, Peralta, El Kabir. Tutti insieme raccolgono si e no tra le venti e le trenta presenze, con il solo El Kabir ad aver conosciuto la gioia del gol al debutto (all’Olimpico contro la Roma) salvo poi smarrirsi tra infortuni e intemperanze comportamentali. Tra gli italiani segnaliamo invece Fortin, Circati, Longo, Manighetti, Ferrarese, Beghetto, Ranalli.
 
Per tutti i bidoni e i big…

BIDONI

BIG

ATALANTA: (clicca qui per leggere)

BOLOGNA: (clicca qui per leggere)

CAGLIARI: (clicca qui per leggere)

CATANIA: (clicca qui per leggere)

CHIEVO: (clicca qui per leggere)

FIORENTINA: (clicca qui per leggere)

GENOA: (clicca qui per leggere)

INTER: (clicca qui per leggere)

JUVENTUS: (clicca qui per leggere)

LAZIO: (clicca qui per leggere)

MILAN: (clicca qui per leggere)

NAPOLI: (clicca qui per leggere)

PALERMO: (clicca qui per leggere)

PARMA: (clicca qui per leggere)

PESCARA: (clicca qui per leggere)

ROMA: (clicca qui per leggere)

SAMPDORIA: (clicca qui per leggere)

SIENA: (clicca qui per leggere)

TORINO: (clicca qui per leggere)

UDINESE: (clicca qui per leggere)

NAZIONALE ITALIANA: (clicca qui per leggere)
FORMAZIONE PEGGIORI GIOCATORI CHAMPIONS LEAGUE 2012-2013 (clicca qui per leggere)
FORMAZIONE PEGGIORI ACQUISTI SERIE A 2012-2013: (clicca qui per leggere)

PEGGIORI ACQUISTI PREMIER LEAGUE 2012-2013: (clicca qui per leggere)

ATALANTA: (clicca qui per leggere)

BOLOGNA: (clicca qui per leggere)

CAGLIARI: (clicca qui per leggere)

CATANIA: (clicca qui per leggere)

CHIEVO: (clicca qui per leggere)

FIORENTINA: (clicca qui per
leggere)

GENOA: (clicca qui per leggere)

INTER: (clicca qui per leggere)

JUVENTUS: (clicca qui per leggere)

LAZIO: (clicca qui per leggere)

MILAN: (clicca qui per leggere)

NAPOLI: (clicca qui per leggere)

PALERMO: (clicca qui per leggere)

PARMA: (clicca qui per leggere)

PESCARA: (clicca qui per leggere)

ROMA: (clicca qui per leggere)

SAMPDORIA: (clicca qui per leggere)
SIENA: (clicca qui per leggere)
TORINO: (clicca qui per leggere)
UDINESE: (clicca qui per leggere)
NAZIONALE ITALIANA: (clicca qui per leggere)

FORMAZIONE MIGLIORI GIOCATORI CHAMPIONS
LEAGUE 2012-2013
(clicca qui per leggere)

FORMAZIONE MIGLIORI ACQUISTI SERIE A 2012-2013: (clicca qui per leggere)

 
I TESTI E I CONTENUTI PRESENTI SU SOCCERMAGAZINE.IT POSSONO ESSERE RIPORTATI SU ALTRI SITI SOLO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE. OGNI VIOLAZIONE VERRA’ PUNITA.

Per rimanere aggiornati sulle nostre altre esclusive, vi consigliamo di seguire la pagina fan di Soccermagazine su Facebook.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy