I bidoni della storia: la peggiore formazione del Milan dal 2000 ad oggi

Partiamo dal lato positivo degli ultimi tredici anni di storia rossonera: dal 2000 ad oggi la società di via Turati ha conquistato 2 scudetti, 2 Champions League, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe Italiane, 2 Europee e  un Mondiale per club.
Nonostante ciò, a Milanello, sono transitati numerosi calciatori definiti “bidoni” sia per le aspettative createsi su di loro per le dichiarazioni del club, sia per la “fama” che li precedeva. Andiamo quindi ad analizzare il peggiore 11 della storia rossonera, schierato da SoccerMagazine con un 4-3-3 in pieno stile Allegri.

Sokratis Papastathopoulos fonte foto: Wikipedia - flickr.com  Ronnie Macdonald
Sokratis Papastathopoulos fonte foto: Wikipedia – flickr.com Ronnie Macdonald

Dimitrios Eleftheropoulos: vera e propria meteora della storia della società presieduta da Berlusconi, arriva al Milan nell’estate 2005. Disputa appena due partite in amichevole e dato lo scarso impiego viene ceduto alla Roma nel mercato invernale successivo. Mai visto.

Sokratis Papastathopoulos: arriva in rossonero nel 2010, per risolvere l’annoso problema dell’eredità di Nesta, in un maxi scambio con il Genoa che coinvolse Nnamdi Oduamadi, Rodney Strasser e Gianmarco Zigoni. Dopo essere stato titolare e difensore di sicuro affidamento col Grifone nelle due stagioni precedenti, in rossonero colleziona solo 5 presenze, commettendo diversi “sfondoni” e venendo costantemente fischiato da tutto lo stadio. Milita attualmente al Werder Brema.

Philippe Senderos: difensore svizzero classe ’85, arriva in prestito dall’Arsenal nell’agosto del 2008 dopo aver disputato in Inghilterra 64 partite con la maglia dei Gunners. L’accordo prevedeva un prestito con diritto di riscatto già fissato, che i rossoneri sembravano pronti a versare convinti di aver acquisito il “difensore del futuro” (aveva, tra l’altro, conquistato l’oro agli europei di calcio under-17 del 2002 in Danimarca). La stagione, però, comincia in maniera sbagliata data la scarsa condizione fisica e la lussazione di un dito del piede. Dopo l’esordio in campionato, avvenuto nel gennaio del 2009, e 14 presenze complessive, torna a Londra prima di essere girato in prestito all’Everton. Milita attualmente al Fulham.

Francesco Acerbi: arriva nella scorsa estate con tanta voglia e scegliendo la “pesante maglia” col numero ‘13’ sulle spalle. Trattativa elaborata quella con il Genoa, che deve riscattare la metà del cartellino dal Chievo prima di rigirarla al Milan per l’importante cifra di 4 milioni di euro. Nonostante la buona stagione a Verona, però, il giovane difensore di Vizzolo Predabissi non riesce a ripetersi finendo nelle retrovie di una squadra in piena difficoltà. Il 26 gennaio 2013, dopo appena 6 mesi in rossonero, il Genoa riscatta la metà del cartellino del giocatore dal Milan, cedendo in compartecipazione Kévin Constant, e una settimana più tardi cede Acerbi in prestito al Chievo.

Fonte: AutoreFile:Http://www.acmilanblog.it/files/2011/07/taiwo-milan1.jpg larckange13] from Italy (wikipedia)
Fonte: Autore File:Http://www.acmilanblog.it/files/2011/07/taiwo-milan1.jpg larckange13] from Italy (wikipedia)

Taye Taiwo: a coprire la zona sinistra ci pensa Taiwo, terzino strappato alla concorrenza europea grazie ad una operazione lampo della dirigenza rossonera. Arrivato in scadenza di contratto dall’Olympique Marsiglia, dove si era affermato come uno dei migliori laterali difensivi del campionato francese, esordisce in Serie A a settembre contro il Cesena. Allegri lo ha sempre ritenuto inadeguato per il calcio italiano, facendogli disputare complessivamente appena 8 partite prima di decidere la sua cessione (insieme alla società) al QPR, nel successivo mercato di gennaio. Attualmente gioca nelle file della Dinamo Kiev, dove si è trasferito in prestito dal Milan (che ne detiene ancora il cartellino) con diritto di riscatto.

Yoann Gourcuff: “l’erede di Zidane”. Arriva con questa sontuosa presentazione il francese a Milano nel 2006 nell’ottica del ringiovanimento del centrocampo. Dopo una prima stagione a discreti livelli (in cui i rossoneri conquistano la Champions nonostante lui non fosse tra i convocati della finale), emergono i limiti caratteriali che portano la squadra ad emarginarlo. In una intervista, Gattuso lo definisce come “un talento che usciva troppo e arrivava in ritardo agli allenamenti”. Data la situazione, la società decide di cederlo al Bordeaux in prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni: la cifra, dopo la straordinaria stagione disputata in Francia, viene prontamente versata. Ceduto dopo due anni all’Olympique Lione per una somma vicina ai 25 milioni di euro, il francese ritorna ai livelli, non eccelsi, di Milano.

Emerson: decisivo a Roma, decisivo con la Juventus, decisivo a Madrid, il “Puma” si trasferisce a Milanello dopo una estenuante trattativa tra la società rossonera e i blancos. Il più grosso problema, per la conquista di un posto da titolare nell’undici di Ancelotti, è stata la sua precaria forma fisica, che unita a qualche infortunio di troppo, ha permesso ad Emerson di disputare appena 27 partite in quasi due anni in rossonero. Ricordato più per i chili di troppo accumulati nell’esperienza meneghina che per le grandi prestazioni, decide di rescindere il contratto con qualche mese di anticipo per motivi personali. Ha chiuso la carriera in Brasile, al Santos, ed ora studia da direttore sportivo.

Fernando Redondo: arrivato in pompa magna da Madrid, per una cifra vicina ai 50 miliardi di lire, il mediano argentino avrebbe dovuto svolgere il difficile ruolo di regista nel Milan che non è riuscito a ripetersi rispetto allo scudetto dell’anno precedente. La sua avventura però si conclude prima di cominciare, dato il terribile infortunio di cui è vittima nel precampionato (lesione del crociato). Di lui si ricorda più che altro il bel gesto riguardante il rifiuto di ricevere l’ingaggio per tutto il periodo (lunghissimo) di riabilitazione dell’infortunio. Disputa in totale 16 partite (di cui molti spezzoni) in 4 stagioni, e nel 2004 decide di ritirarsi.

Josè Mari: il trio d’attacco dei “bidoni” rossoneri parte con Josè Mari, attaccante spagnolo classe ’78 acquistato dall’Atletico Madrid per la “modica” cifra di 40 miliardi di lire. Arriva con il favore dei media, a fronte di una grande operazione dirigenziale, che vede il Milan prevalere sulla Roma nella trattativa. La sua avventura, durata tre stagioni, non fu però entusiasmante date le 5 reti in 52 presenze. La Gazzetta dello Sport scrisse, in un articolo dell’epoca, che in Spagna molti risero per la cifra spesa dai rossoneri data la scarsa capacità realizzativa dell’attaccante, bravo sulle fasce e “scarso” al centro dell’attacco. Dopo l’avventura milanese tornò in Spagna all’Atletico e attualmente milita nello Xerez.

Autore Roberto Vicario (wikipedia)
Autore Roberto Vicario (wikipedia)

Javi Moreno: per continuare la “gloriosa” tradizione spagnola passiamo a Javi Moreno, attaccante sbarcato a Milano dal Deportivo Alavés dopo una straordinaria stagione nella Coppa Uefa 2000-2001 (segnò  6 reti in 8 partite, di cui 2 in 3 minuti nella finale persa contro il Liverpool). Pagato quasi 16 milioni di euro, il “Topo” deluse le aspettative mettendo a segno appena due reti in sedici presenze. Tornò in Spagna nella stagione immediatamente successiva, e chiuse la sua carriera agonistica nel 2010 a Lucena.

Ricardo Oliveira: concludiamo con la chicca degli ultimi tredici anni rossoneri, il calciatore che più di tutti ha illuso i tifosi rossoneri, essendosi rivelato un vero e proprio flop. Arrivato per sostituire Shevchenko e per mettere a tacere una tifoseria in forte contestazione dopo il contemporaneo addio di Rui Costa, il Milan spende per acquistarlo dal Betis Siviglia una cifra molto vicina ai 20 milioni di euro (17 più Vogel). L’esordio in maglia rossonera è da ricordare (gol decisivo contro la Lazio alla prima giornata) ma, lentamente, il calciatore brasiliano si eclissa, venendo relegato in panchina e superato nelle gerarchie da Ronaldo, arrivato nel mercato di gennaio. Dopo una annata particolarmente negativa (26 presenze e 3 gol all’attivo), viene ceduto nell’estate 2007 al Real Saragozza in prestito con diritto di riscatto fissato ad 11 milioni (quasi la metà dell’anno precedente). Milita attualmente nell’Al Jazira.
La guida tecnica di questo “straordinario” undici viene affidata all’ “Imperatore” Fatih Terim, arrivato da Firenze per risollevare le sorti di un Milan da troppo tempo lontano dal “bel giuoco” richiesto da Berlusconi. A nulla però servirono gli arrivi di Umit Davala e Rui Costa,  con il tecnico che venne esonerato nel novembre dello stesso anno dopo la sconfitta col Torino.

Tra panchina e tribuna, a completare la rosa, da segnalare Zeljko Kalac in porta, i giovani “eredi di Cafù”  Grimi e Mattioni oltre a Onyewu, Coloccini, Mesbah per la difesa, Vogel, Mancini, Dhorasoo e l’indimenticato Pablo Garcia per il centrocampo, mentre il plotone d’attacco viene capitanato da Rivaldo seguito da Kutuzov e Huntelaar.

Per tutti i bidoni e i big…

BIDONI

BIG

ATALANTA: (clicca qui per leggere)

BOLOGNA: (clicca qui per leggere)

CAGLIARI: (clicca qui per leggere)

CATANIA: (clicca qui per leggere)

CHIEVO: (clicca qui per leggere)

FIORENTINA: (clicca qui per leggere)

GENOA: (clicca qui per leggere)

INTER: (clicca qui per leggere)

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LAZIO: (clicca qui per leggere)

MILAN: (clicca qui per leggere)

NAPOLI: (clicca qui per leggere)

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FORMAZIONE PEGGIORI GIOCATORI CHAMPIONS LEAGUE 2012-2013 (clicca qui per leggere)

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