I bidoni della storia: la peggiore formazione del Palermo dal 2000 ad oggi

Dal 2000 ad oggi a Palermo sono arrivati molti ottimi giocatori. Questo è sicuramente uno dei meriti di Maurizio Zamparini. Ma anche in Sicilia sono sbarcati giocatori che possiamo tranquillamente considerare dei veri e propri “bidoni”: alcuni presentati come fenomeni, altri che in realtà fenomeni non lo erano per nulla.
SoccerMagazine prova a farli giocare insieme, con un 3-4-3 offensivo e spettacolare.

 

Alexandros Tzorvas:  il portiere della nazionale greca, affermatosi tra i pali del Panathinaikos, arriva a Palermo nell’estate del 2011, ed è il primo calciatore ellenico nella storia del club siciliano. Tutti ne parlano molto bene, si conquista da subito i galloni del titolare esordendo nella prima partita del campionato 2011/2012 contro l’Inter di Gasperini: il risultato sarà 4-3 per i siciliani. Il mister Devis Mangia alla 13^ giornata lo esclude dai titolari per problemi di comunicazione con i compagni: da lì in poi un calvario, sparisce dal campo. Nell’estate 2012 passa al Genoa, ma neanche i tifosi del grifone probabilmente sapevano di averlo in rosa.

 

Mauro Cetto - fonte immagine: Alessandra Lo Monaco
Mauro Cetto – fonte immagine: Alessandra Lo Monaco

Mauro Cetto:  presentato dal presidente Zamparini in pompa magna come uno dei difensori centrali più forti d’Europa, Mauro Cetto in rosanero non mantiene le promesse. Solo dieci presenze in un anno e mezzo, i tifosi tirano un sospiro di sollievo quando viene
rispedito a casa, nella sua Argentina, dopo 13 anni di militanza europea.

 

Andrea Raggi: qualcuno di voi ricorda che il Palermo nell’estate del 2008 spese ben 7 milioni di euro per assicurarsi le prestazioni del difensore cresciuto all’Empoli? Ebbene si, uno degli acquisti più costosi effettuati da Zamparini si è rivelato in realtà uno dei flop più clamorosi della sua gestione: solo tre presenze in 6 mesi, per poi essere ceduto alla Sampdoria nel gennaio 2009. Attualmente milita in Francia, nel Monaco di Claudio Ranieri.

 

Milan Milanovic: altro grandissimo talento, sempre secondo ciò che affermava Zamparini, che in realtà si è rivelato un ennesimo flop. Nel 2011 approda in rosanero, ma viene subito girato al Siena per farsi le ossa:  si dice che”Chi l’ha visto?” gli abbia dedicato anche un servizio, perchè in Toscana nemmeno sanno chi sia. Torna a Palermo nel gennaio 2012 ma la sfortuna lo colpisce: prima si rompe il setto nasale, poi subisce una lesione alla caviglia sinistra. Dopo passa al Vicenza, dove milita attualmente.

 

Guillermo Giacomazzi: la sua storia al Palermo assume dei contorni che rasentano il comico: arriva in rosanero nel gennaio 2007, ma gioca praticamente solo i minuti di recupero di qualche partita. Quando il quarto uomo alzava il tabellone con l’indicazione dei minuti di recupero, lui automaticamente scattava dalla panchina senza neanche riscaldarsi: i tifosi, prendendo spunto dalla famosa “zona Cesarini” (che era però ricordato per i gol), hanno coniato l’appellativo “zona Giacomazzi” per i minuti oltre il 90°.
Tornerà poi a Lecce, dove è considerato una bandiera.

 

Mathias Aguirregaray: soprannominato El Vasquito in Uruguay, arriva al Palermo in prestito dal Montevideo Wanderers, ma colleziona 12 presenze senza lasciare traccia. Anche per lui si è mosso “Chi l’ha visto ?”

 

Pajtim Kasami: il giocatore svizzero arriva al Palermo su richiesta di Delio Rossi, che lo aveva allenato alla Lazio, ma non lascia grandi ricordi. Gioca qualche spezzone in Europa League, pochissimo in campionato. Dopo l’esperienza in Sicilia, si trasferisce al Fulham e verrà addirittura multato per aver sbagliato un rigore contro il Chelsea in Carling Cup.

 

Joao Pedro: una meteora. Zamparini lo sponsorizza come uno dei talenti più forti provenienti dal Brasile.
Gioca una sola partita in Serie A, e qualcuna da titolare in Europa. Molti non sanno che Rino Foschi, ex ds rosanero, nel 2007 si rifiutò di portarlo al Palermo: ci aveva visto giusto. Adesso gioca, si fa per dire, nel Santos.

 

Ernesto Farías fonte foto: Wikipedia
Ernesto Farías fonte foto: Wikipedia

Ernesto Farias: la storia dell’attaccante argentino ha dell’incredibile. Nel campionato di casa, con la maglia dell’Estudiantes, tra il 1997 e il 2004 sigla la bellezza di 110 gol in 213 partite. Il Palermo nel 2004 si assicura le sue prestazioni, molti lo considerano un vero “crack” per il campionato italiano. Della sua esperienza in rosanero ricorderemo un clamoroso gol sbagliato contro la Reggina: solo
davanti al portiere riesce nella mirabile impresa di buttare il pallone in rimessa laterale con un colpo di testa che rimarrà negli annali del calcio. Fantastico. Tornerà in Argentina dove segnerà nuovamente a grappoli.

 

Radoslaw Matusiak: un altro dei mirabolanti talenti scovati dal Palermo. Anche lui si presenta con un biglietto da visita importante: 30 gol in 78 partite con la maglia del GKS Belchatow, campionato polacco. Atterrato a Palermo, la maedizione si abbatte su di lui. Guidolin non lo fa giocare perchè non conosce la lingua italiana, il ragazzo si intristisce e se ne va.
Attualmente milita nel Wizdez Lodz.

 

Stephen Makinwa: prima di approdare in rosanero gioca in 9 squadre diverse in sette anni. Il Palermo nel 2005 si ritrova orfano di Luca Toni, ceduto ala Fiorentina, e punta tutto sulle capriole del nigeriano, costato ben 7 milioni di euro, e sui voli dell’airone Andrea Caracciolo. Zamparini è convinto che i palermitani si dimenticheranno presto dei gol di Toni. Si sbagliava, i palermitani
rimpiangeranno eccome il bomber modenese: il nigeriano non sfonda, qualche capriola riuscirà a farla, ma poca roba.
Ritornerà a girovagare per l’Italia, ora gioca nella Carrarese in Lega Pro.

 

Serse Cosmi. Fonte: credit foto AC Siena
Serse Cosmi. Fonte: credit foto AC Siena

Allenatore: Serse Cosmi. Non ce ne voglia il buon Serse, anche se era davvero difficile scegliere un allenatore fra i tanti che sono passati sulla panchina del Palermo, ma lui ci sembrava quello più adatto, non per colpe tutte sue: viene chiamato a sostiture Delio Rossi nel febbraio 2011, resterà in panca solo quattro partite, perdendone 3, una di queste pesantissima nel derby contro il Catania per 0-4. A Palermo si ricordano di lui per i suoi discorsi sempre molto simpatici e per alcune polemiche molto dure con il presidente Zamparini.

 

In panchina, pronti a subentrare altri grandi “bidoni” passati da Palermo: per il ruolo del portiere Samir Ujkani, tra i difensori abbiamo Cristian Melinte e Ondrey Celustka, a centrocampo Francesco Della Rocca e Eran Zahavi, in attacco Levan Mchelidze e Tulio De Melo.

 
Per tutti i bidoni e i big…

BIDONI

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