I bidoni della storia: la peggiore formazione del Parma dal 2000 ad oggi

Nella storia del calcio ci sono varie categorie di giocatori: le leggende, che verranno ricordati per sempre; i campioni, strepitosi con la palla tra i piedi ma poco vincenti; un discreto numero di buoni giocatori e il resto naviga in un mare di mediocrità. Ma al di là di questo mare si trovano i bidoni. Giocatori arrivati con tante promesse e finiti nella mente dei tifosi solo per il mal di testa dopo tutte le volte che li fischiavano. Noi di SoccerMagazine andremo a scovare quelli che sono stati i bidoni del Parma nel periodo che va dal 2000 a oggi.
Il nostro team crociato viene schierato con un 3-4-3, per dare più spazio allo scarso potenziale offensivo che questi giocatori hanno dimostrato.

 

Fonte immagine: Steindy (Wikipedia)
Fonte immagine: Steindy (Wikipedia)

Alfonso De Lucia: Il portiere arriva in Emilia molto giovane, e prima di esordire in prima squadra passano due anni.  Il debutto arriva il 30 marzo 2002, quando Taffarel esce per infortunio al 18′ e lui, da 18enne, si trova a difendere la porta a San Siro contro il Milan: prenderà 3 pere, ma Tele+ (l’antenato di Sky, n.d.r.) gli consegna il premio come migliore in campo. Dopo una stagione in prestito alla Salernitana, torna per 3 stagioni in maglia crociata, pronto a subentrare a Luca Bucci. Ma dopo una manciata di partite e qualche problema con la tifoseria, l’allenatore (Pioli) è costretto a rimettere in campo il veterano e in panchina il giovane De Lucia. Lascia l’Emilia per Livorno nel 2007 e ora milita in Lega Pro, difendendo la porta del Nocerina.

 

Martin Djetou: Difensore francese, giovane promessa dello Strasburgo. A 26 anni il Parma lo acquista dal Monaco per la cifra record di 9.75 milioni di €, con un contratto da 2 milioni l’anno per 5 stagioni e l’arduo compito di non far rimpiangere la cessione di Thuram alla Juventus. Per uno che parte con queste premesse, combina ben poco: Djet, così recitava la sua maglia, fa solo 23 presenze condite da 2 reti. I 4 anni di contratto successivi li passa in prestito tra Fulham e Nizza e lascia la squadra nel 2005, dopo che il collegio arbitrale acconsente alla rescissione del contratto e al pagamento di un indennizzo. Chiuderà la carriera solo due anni più tardi nel Schiltigheim, squadra di quarta divisione francese.

 

Ibrahima Sory Camara: Acquistato giovanissimo dai crociati, il difensore guineano ci mette 5 anni per esordire in Serie A, il 19 settembre 2004 in un Udinese-Parma. Chiude la stagione con 9 presenze. La stagione successiva è problematica: Camara trova un accordo con il Torino, tenuto nascosto agli emiliani, e la società decide di tenerlo fuori rosa. E’ stato reintegrato solo una volta che ha firmato un contratto da professionista. Dopo questa stagione però viene mandato in prestito al Le Mans e non farà mai più ritorno in Italia. Attualmente gioca in Marocco per il Meknès.

 

Fabiano Santacroce: Italiano di origini brasiliane, Santacroce inizia la sua carriera al Como, ma è al Brescia che si fa notare. Nel 2008 infatti il Napoli lo sceglie per inserirlo dentro la sua difesa. Con gli azzurri inizia bene, ma a seguito di un paio di gravi infortuni viene tagliato fuori e conseguentemente girato al Parma. Con la maglia crociata continua a vivere il suo momento no: alcuni infortuni e prestazioni poco brillanti lo costringono spesso alla panchina, quando potrebbe ritagliarsi uno spazio molto più importante nei crociati.

 

Alex: L’esterno nasce e cresce calcisticamente in Brasile fino al 2002, quando a 25 anni passa dal Palmeiras al Parma per 8 milioni di €. In Emilia fa vedere ben poco del suo talento e a gennaio viene rispedito nella sua terra natia. Brutta mossa da parte degli emiliani, perchè solo due anni più tardi Alex vola in Turchia e diventa uno degli esterni più forti con la maglia del Fenerbache. Ma possiamo giustificare i gialloblu, perchè in quei 6 mesi s’è visto ben poco del suo talento.

 

Johnnier Montaño: Mediano colombiano di buone speranze, Montaño approda al Parma nel 1999. Per i primi due anni rimane in prima squadra all’ombra dei titolari, ma dà qualche grattacapo alla società, con fughe verso il paese natale per trovare la famiglia. Nel 2001 decidono allora di mandarlo in prestito a farsi le ossa, prima a Verona e poi a Piacenza, ma in due stagioni colleziona pochissime presenze (21) e una sola rete. Le fughe continuano e addirittura rientra prima dal prestito di Piacenza perchè aggredito dai tifosi, proprio a causa di questa sua negligenza. Il Parma decide di averne abbastanza e lo rispedisce in Sud America fino a scadenza di contratto, dove gioca tuttora, in Perù nel Universidad San Martín.

 

Fernando Marqués: Esterno spagnolo, eterna promessa con anche un passato all’Atletico Madrid, Marqués arriva in Emilia nel 2010 dopo una stagione all’Espanyol. Inizia la stagione discretamente, ma la qualità del suo gioco va via via scendendo, fino ad arrivare alla panchina. Si ferma per un anno intero per infortunio e torna in campo per qualche apparizione. La lunga degenza e la sua simpatia gli fanno conquistare il favore dei tifosi, ma il livello espresso in campo è veramente basso. Ora è svincolato e alla ricerca di una nuova squadra.

 

Toni Calvo: Di solito chi esce dalla cantera più famosa del mondo, quella del Barcellona, ha un futuro di buone speranze. Dopo aver lasciato la squadra B dei catalani per fare due stagioni e mezzo al Aris Salonicco, arriva a Parma il 4 gennaio 2011. Esordisce due giorni dopo con la Juve, ma non convince abbastanza e farà soltanto altre due presenze. Lo spagnolo non verrà riscattato a fine stagione e lascia l’Italia; ora gioca a Cipro nell’Anorthosis Famagosta.

 

Savo Miloševic: Una delle tante promesse arrivate nel nostro campionato e mai confermatesi. Miloševic, dopo aver segnato raffiche di goal con le maglie di Partizan Belgrado, Aston Villa e Real Saragozza, arriva a Parma nel 2000. Con la maglia gialloblu farà due stagioni, ma non sarà mai il bomber di razza visto fuori dai nostri confini: realizza solo 9 reti in 31 presenze. Dalla stagione 2002/03 tornerà a segnare, ma di nuovo in Spagna, mentre in Italia non tornerà più. Chiude la carriera nel 2008 nel Rubin Kazan, dove grazie alle sue 3 reti permetterà ai russi di vincere il campionato.

 

Vitali Kutuzov: Punta agile col pallone e dal fisico possente, questo bielorusso arriva presto in Italia, acquistato dal Milan nel 2001. Nei nostri confini non segna molto, ma fa sentire le proprie qualità in campo. Tranne a Parma. Arriva in Emilia nel 2006 dalla Sampdoria, ma le sue poche presenze (9) sono poco brillanti, con conseguente perdita della condizione fisica, e la stagione successiva viene spedito a Pisa. In Toscana torna ad essere protagonista, ma per problemi societari non viene riconfermato e fa ritorno in maglia crociata. Ma ancora non riesce a esprimersi nelle 11 partite in cui gioca, così nel gennaio 2009 viene ceduto al Bari. La scorsa stagione conclude la sua esperienza pugliese e da allora non ha ancora trovato una nuova squadra.

 

Gene Gnocchi: Si sa, quando sei a fine carriera non hai più il fisico dei primi tempi e fatichi a conquistare un posto in campo. Ma quando la carriera l’hai finita da più di vent’anni, è quasi impossibile vedere il rettangolo verde! Il comico emiliano nel 2006 ha lanciato la proposta di fare una partita in Serie A dal programma tv “Quelli che il calcio”, e il Parma ha accettato. Purtroppo la squadra ha dovuto lottare per la salvezza, e non c’è stato spazio per far fare a Gene il gettone di presenza. Viene confermato anche nella successiva stagione, ma ancora Gnoccao (il nome sulla sua maglia) non riesce a scendere in campo. Girerà anche altre squadre alla ricerca di una presenza (anche il Tre Fiori, squadra sanmarinese, vuole farlo giocare nei preliminari di Champions League), che ancora però manca.

 

Ad allenare questa improponibile compagine c’è ovviamente Daniel Passerella. Grande allenatore in Sud America, al primo e unico confronto col calcio europeo fallisce clamorosamente: cinque sconfitte in cinque gare di campionato, e l’argentino viene rispedito a casa.

A dare il cambio a questi undici, ecco altri sette bidoni che hanno fatto la storia, nel male, del Parma. Per la porta abbiamo Radek Petr; in difesa Pablo Ezequiel Fontanello e Ignacio Fideleff; per la linea mediana Maurizio Ciaramitaro e Filipe Oliveira; mentre in attacco Zlatlo Dedic e Raffaele Palladino.
 
Per tutti i bidoni e i big…

BIDONI

BIG

ATALANTA: (clicca qui per leggere)

BOLOGNA: (clicca qui per leggere)

CAGLIARI: (clicca qui per leggere)

CATANIA: (clicca qui per leggere)

CHIEVO: (clicca qui per leggere)

FIORENTINA: (clicca qui per leggere)

GENOA: (clicca qui per leggere)

INTER: (clicca qui per leggere)

JUVENTUS: (clicca qui per leggere)

LAZIO: (clicca qui per leggere)

MILAN: (clicca qui per leggere)

NAPOLI: (clicca qui per leggere)

PALERMO: (clicca qui per leggere)

PARMA: (clicca qui per leggere)

PESCARA: (clicca qui per leggere)

ROMA: (clicca qui per leggere)

SAMPDORIA: (clicca qui per leggere)

SIENA: (clicca qui per leggere)

TORINO: (clicca qui per leggere)

UDINESE: (clicca qui per leggere)

NAZIONALE ITALIANA: (clicca qui per leggere)

FORMAZIONE PEGGIORI GIOCATORI CHAMPIONS LEAGUE 2012-2013 (clicca qui per leggere)

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