I bidoni della storia: la peggiore formazione del Torino dal 2000 ad oggi
Dopo un’attenta analisi, SoccerMagazine ha stilato la peggiore formazione del Torino, dall’inizio del nuovo millennio ad oggi. Undici bidoni e, per non farci mancare nulla, anche sette panchinari.
Per i granata abbiamo scelto uno spettacolare 4-2-3-1 formato dai seguenti calciatori:
Alex Calderoni: rimane al Torino dal 2008 al Gennaio 2010, per lui pochissime presenze (10 in campionato e 3 in Coppa Italia) condite sempre da diversi goal subiti.
Francesco Coco: nel gennaio 2007 sostiene un provino con il Manchester City ma viene rifiutato (si era sparsa la voce che il provino fosse andato male perché si presentò con una sigaretta in bocca) prima di essere ceduto in prestito al Torino, dove vede il campo solamente in 3 occasioni senza risultare mai decisivo.
Paolo Hernán Dellafiore: il difensore classe ’85 da ragazzo prometteva benissimo, infatti ha giocato in tutte le Nazionali giovanili della nostra Federazione, ma l’impatto con il grande calcio della Serie A brucia il talento del ragazzo. Verrà ricordato solamente per essere stato ammonito per due volte nella stessa partita senza essere espulso (Roma-Torino 4-1 del 2007/08).
Stefano Fattori: al Torino dal 2000 al 2003, per sua sfortuna verrà ricordato per il clamoroso goal sbagliato nel derby della stagione 2002/03 che avrebbe dato il pareggio ai granata.
Filipe Vilaça Oliveira: il portoghese ex giocatore del Chelsea di Mourinho arriva in prestito ai granata dal Parma, da lui si aspettavano grandi cose invece conclude la stagione con 4 presenze.
Vedin Musić: il bosniaco rimane sotto la Mole dall’agosto del 2005 fino al gennaio del 2007 totalizzando solamente 22 presenze in una stagione e mezzo.
Kwadwo Asamoah: in questo caso non mettiamo in dubbio il valore del giocatore ma il suo periodo al Torino è assolutamente anonimo ed il ghanese recentemente ha dichiarato: “Al Torino sono stato solamente sei mesi. Ero appena arrivato in Italia, non avevo ancora vent’anni e non sapevo una parola d’italiano. È stata abbastanza dura, perché l’allenatore mi parlava e io il più delle volte non capivo…non ho giocato nemmeno una partita, ho fatto qualche panchina e spesso ero in tribuna“.
Masashi Oguro: il giapponese classe 1980, approdò alla corte di Gianni De Biasi nella sessione estiva del calciomercato della stagione 2006/07. Un acquisto che lasciò interdetto il tecnico, la conferenza stampa in cui manifestò lo scetticismo per il nuovo giocatore è rimasta scolpita nelle menti dei supporters granata e anche in quello dell’allenatore che anche a causa del poco diplomatico exploit sul giocatore giapponese “Oguro chi?”, venne esonerato. In effetti De Biasi non si sbagliava perché Oguro in due anni totalizzò solamente 10 presenze facendo 0 goal.
Pinga: da ragazzino venne addirittura individuato come l’erede di Rivaldo dall’allora CT verdeoro Felipe Scolari. Il brasiliano nei primi anni in Italia sembra veramente un potenziale fenomeno ma il suo talento si perde per strada e Pinga non è stato altro che un pittoresco trequartista con onesto piede mancino dal potenziale forse inespresso, protagonista di una notte magica contro il Milan (doppietta ai rossoneri).
José Maria Franco: acquistato per 14 miliardi di lire nell’estate del 2001 dal Peñarol, l’attaccante uruguayano rimase ai margini della squadra ed in 4 stagioni totalizzò la miseria di 40 presenze condite da un misero bottino di 4 goal.
Zisis Vryzas: il greco che è entrato nella storia assieme ai suoi compagni di Nazionale per aver vinto l’Europeo nel 2004 arriva al Torino nel mercato invernale della stagione 2005/06 ma nei granata la sua presenza è rimasta anonima e nella mezza stagione giocata in Serie A, infatti il greco ha totalizzato solo 11 presenze e 2 goal.
Per la panchina, invece, abbiamo selezionato: Rubinho; Mariano Fernández-Ronaldo Vanin; Mark Edusei-Sixto Peralta; Mario Salgado-Claudio De Sousa.
A guidare dalla panchina è Mario Beretta, che nel novembre 2009 rileva Colantuono sulla panchina del Torino. La sua esperienza in granata, iniziata all’esordio con vittoria contro il Gallipoli, dura soltanto cinque giornate (dopo la vittoria alla prima, nelle successive 4 giornate racimola 1 misero punto e basta). Infatti nel gennaio 2010 viene esonerato per lasciare il posto allo stesso Colantuono.
In collaborazione con Venturino Picardi e Vincenzo M. Velluso.
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