Il Campionato secondo Soccermagazine: Record infranti

“..so che i record sono fatti per essere battuti!” ci diceva un più giovane Woody Allen nel famoso film ‘Harry a pezzi‘ del 1997.
Eppure, non sempre i record riescono a tenere tanto da essere superarti; solo una settimana fa si infrangeva la lunga striscia di risultati utili positivi della Juventus, interrotta dall’Inter corsara di Torino, mentre ieri gli stessi nerazzurri hanno visto fermarsi a dieci le vittorie consecutive che avevano permesso il quasi aggancio in vetta alla classifica.
La fame ritrovata è quella dei bianconeri che si sbarazzano in poche ore prima del Nordsjaelland poi del Pescara; dieci gol per dire all’Europa e all’Italia “Noi ci siamo“.
I ragazzi di Strama inciampano invece per la prima volta in trasferta, sotto i colpi di un’Atalanta per la quale il tanto famoso “dei miracoli” sarebbe un’ingiustizia enorme; uno stop dopo cosi tanto tempo può anche starci, è fisiologico, soprattutto al cospetto di una ‘ammazza-grandi’ di questo calibro, ma adesso sta ai nerazzurri provare al resto del campionato come saprà rialzarsi.
Un punto dietro, il Napoli ritrovato che a Genova riscopre il San Paolo; due partite al Ferraris e due vittorie. Con la Samp era bastato Cavani, col Genoa servono anche una rimonta, Hamsik ed Insigne, più un Mesto in versione ‘Coniglio dal cilindro‘.

 

Lo Stadio Giuseppe Meazza in San Siro

Derby per derby.
Da Roma le brutte notizie per Zeman che, in una gara fortemente condizionata dalla pioggia e dagli svarioni tattici dei giallorossi, subisce e giustifica l’ennesima sconfitta figlia di una prestazione poco convincente; il terzo derby perso di fila peserà nella classifica e nella testa più per la scazzottata di De Rossi, per le dimenticanze difensive, per le dolci dediche di Pjanic, che per la sconfitta in se.
Ampio merito va anche alla Lazio, solida e convincente come il suo condottiero. Chi? Klose? No, Petkovic è il vero burattinaio che muove tutti i fili e guarda sempre tutto dall’alto, con la precisione e la sagacia tattica di un alto dirigente dell’FBI.
Da Roma a Genova con tanti punti in meno e tanta paura in più; domenica sera andrà in scena uno dei derby più in equilibrio su un filo mai visti nella storia della città.
La Lanterna s’è spenta per entrambe ed entrambe si ritrovano col terrore di una retrocessione che va allontanato fin da subito.
Chi ci arriva meglio? Il Genoa, direbbero i numeri, che ha saputo tener testa al Napoli per 75′, ovvero fino a quando la qualità straordinaria di due o tre elementi non l’hanno condannato. Se la Samp dovesse essere quella vista a Palermo, potrebbe non esserci storia, ma per fortuna nei derby la favorita non conta nulla.
Proprio il Palermo s’è rialzato nell’ultima domenica, scoprendo il talento di Paulo Dybala, argentino del ’93 che serviva come l’ossigeno; doppietta e tanti saluti a tutti, Miccoli compreso che lo guarda attentamente e lo sceglie come erede.

 

 

L’ossigeno, il più puro che esista, servirebbe al Milan.
Un’altra sconfitta, ancora in casa,  ne segnano una ricaduta in una crisi allontanata a voce troppo frettolosamente.
L’unica scusante possibile la offre la Fiorentina, corazzata del campionato che adesso può solamente guardare ai piani alti e non avere nulla da perdere; la panchina di Allegri scricchiola da molto ma sembra resistere fino all’inverosimile.
Napoli e Juventus decideranno le sorti del Conte Max? 

 

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