Inter, Hernanes: “Inter tra i 10 top club d’Europa”

E’ stato il colpo di gennaio del mercato nerazzurro.

Fonte immagine: inter.it
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Con lui in campo l’Inter non ha mai perso. Hernanes è già entrato nei cuori dei tifosi nerazzurri ed è già un uomo fondamentalre nello scacchiere di Walter Mazzarri. Il”Profeta” è stato intervistato in esclusiva da Andrea Elefante de La Gazzetta dello Sport prima della sfida dell’Olimpico contro la Roma. Alla domanda sul’Inter Hernanes-dipendente il brasiliano risponde: “Dopo due partite mi sembra troppo. Non mi piace sentirmi determinante, preferisco essere importante in campo e fuori. Non conta solo quello che si fa con la palla tra i piedi. Posso essere importante perché sono arrivato all’Inter nel miglior momento della mia carriera, nel pieno della maturità e con una grande voglia di lasciare il segno. Spero che l’Inter, anche grazie a me, inizi a raccogliere vittorie”. Sul suo nuovo allenatore, Walter Mazzarri, afferma: “Non dà mai niente per scontato. Quando affrontiamo le varie squadre sappiamo già tutto degli avversari e di quello che ognuno di noi deve fare”. Parla con tranquillità della sua posizione in campo: “Mi piace giocare da mezzala perché amo rientrare, rubare palla, aiutare la squadra, essere in movimento, attaccare arrivando da dietro e avere quindi più libertà di tiro. Quando gioco da trequartista capita di dover aspettare che arrivi la palla, da regista basso invece si è troppo lontani dalla porta”. Sulla Roma: “Non mi aspettavo partisse con 10 vittorie di fila, soprattutto dopo la finale di Tim Cup persa contro la Lazio. Queste vittorie non sono state però la risposta a quella delusione, ma il frutto di tanta qualità, ecco perché durano anche dopo la partenza sparata. E’ una squadra che si affronta giocando come loro, con ritmo, pressing alto in fase di possesso e grande attenzione a non sbagliare in uscita. Da ogni errore può nascere un loro contropiede e la Roma fa male proprio in contropiede. Non sarà un’avversaria speciale per me come in questi tre anni e mezzo, ma con i romanisti io sono sempre stato in pace. Mi chiedevano di fare la foto insieme per poi dirmi “Ahò, vedi che sono romanista”. Comunque non ho più la scheda con il numero conosciuto, dove i tifosi della Lazio mi hanno scritto 25’000 messaggi su Whatsapp e 2’000 sms, dopo aver lasciato la squadra”. Il problema all’adduttore che l’ha tenuto fuori col Cagliari viene da lontano e spiega il perchè: “E’ un problemino che risale alle ultime partite disputate con la Lazio. Ho la soglia del dolore alta, ma non giocare Inter-Cagliari è stata una scelta prudente. Ora sto meglio, ho lavorato con la squadra negli ultimi due giorni, facendo tiri e partecipando alla partitella. Anche quando mi sono allenato a parte ho sempre continuato a correre, in modo da non perdere la condizione. Roma? Per dare il proprio contributo non bisogna per forza giocare dall’inizio, ma possono bastare anche meno di 90 minuti”. Infine una battuta sul Mondiale che si disputerà nel suo paese: “Credo che un posto per me nella Nazionale ci sarà. Non ho scelto l’Inter per questo, ma forse potrà aiutarmi. Non mi sono messo in gioco per caso, cercando qualcosa di diverso”.

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