Inter-Palermo 3-0, le pagelle dei neroazzurri: Brozovic costante, Icardi cecchino

Le pagelle dell’Inter di Roberto Mancini che ha sconfitto al Meazza il Palermo per 3-0 nel posticipo domenicale della 22^ giornata di Serie A.

L'esultanza dell'Inter (fonte: www.inter.it)
L’esultanza dell’Inter (fonte: www.inter.it)

Handanovic 6: praticamente mai impegnato dai calciatori rosanero, si fa notare solo per una bella uscita bassa ad inizio ripresa sui piedi di Dybala.

Santon 6: Mancini lo sceglie nuovamente come titolare della fascia destra e l’ex terzino del Newcastle lo ripaga con una positiva prestazione, ordinata e diligente. Bada più a coprire la propria zona di campo in fase di non possesso che ad offendere, ma lo fa con grinta e testa.

Ranocchia 6: dopo il grave errore di Napoli in Coppa Italia il capitano dell’Inter si produce in una discreta prova, senza grosse sbavature, colpendo anche una traversa di testa su calcio d’angolo sul punteggio di 1-0.

Juan Jesus 6.5: meglio del suo compagno di reparto. Pronti via e sfiora il goal di testa, ma Sorrentino risponde presente. Soffre poco la velocità di Dybala, che raramente lo mette in difficoltà. Gioca con sicurezza, senza fronzoli, sfruttando la sua imponente mole fisica per dominare sui palloni alti.

Nagatomo 6: parte bene il piccolo giapponese, spingendo con buoni tempi d’inserimento in fase offensiva e coprendo bene in fase difensiva. Costretto a lasciare il campo in chiusura di primo tempo per un risentimento muscolare. (dal 36′ Dodò 5.5: entra al posto del compagno infortunato, ma non convince pienamente. Troppo spesso sbaglia anche gli appoggi più semplici, provocando inoltre nel secondo tempo l’unica ghiotta chance della partita in favore del Palermo).

Guarin 6.5: buona la prova del centrocampista colombiano, che ha il grande merito di sbloccare la gara con un preciso colpo di testa al minuto 16, sugli sviluppi di un corner. Non sempre quando ha la palla fra i piedi fa la cosa giusta, ma corre molto, impegnandosi più del solito. Suo il cross da cui nasce il 2-0 di Icardi e suo l’assist per il tris sempre del numero 9 in chiusura di partita.

Medel 6: tampona in zona mediana le avanzate rosanero, facendo da diga nel ruolo di centrocampista basso davanti alla difesa. Positivo il suo lavoro di raddoppio sui portatori di palla del Palermo, abbassandosi anche alcune volte fra i due centrali difensivi dell’Inter.

Brozovic 7: sicuramente una delle note più positive della serata interista. All’esordio da titolare in campionato con la casacca neroazzurra il numero 77 croato disputa una prova ottima sotto tutti i punti di vista. Schierato da mezz’ala sinistra Brozovic si fa notare sia in fase di ripiego, sia in fase offensiva grazie ad una buona visione di gioco e ad una eccellente tecnica di base.

Shaqiri 6.5: schierato dietro le punte l’ex del Bayern Monaco svaria su tutto il fronte offensivo, cercando di creare spazio ed occasioni per i compagni. Molto propositivo, dal suo piede (specie su palla inattiva) nascono diverse chance da rete per l’Inter, fra cui l’assist per il vantaggio siglato da Guarin.  (dall’84’ Kovacic s.v.)

Icardi 7.5: come al solito non lo vedi per circa un’ora di gioco in fase offensiva, poi sale in cattedra colpendo un palo con un gran colpo di testa dal limite dell’area prendendo in controtempo Sorrentino. Segna pochi minuti dopo il goal del 2-0 con un preciso destro in area, triplicando le marcature interiste in chiusura di gara con un bel colpo di testa su cross di Guarin. Cecchino implacabile, arriva a quota 13 in classifica marcatori.

Palacio 5.5: una delle poche note stonate della serata neroazzurra. Si muove molto, ma come spesso gli accade in questa stagione è poco incisivo in zona rete e nella rifinitura per i compagni. L’impegno c’è e si vede come sempre, ma da uno come lui ci si aspetta sempre qualcosa in più negli ultimi sedici metri. (dall’82’ Campagnaro s.v.)

Allenatore Mancini 7: sceglie di lasciare in panchina Hernanes, Kovacic e Podolski, schierando l’Inter a rombo a centrocampo con Guarin e Brozovic mezze ali e Shaqiri fantasista. Mai scelta fu più azzeccata con i suoi che impongono il loro gioco per tutta la durata della gara, rischiando solamente in un paio di circostanze (una per tempo). La mano del tecnico jesino si vede, soprattutto quando l’Inter cerca di fare calcio, giocando con una difesa alta e una squadra corta e compatta.

Francesco Tusi

Francesco Tusi

Amante del calcio, metafora più vera della vita in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Amante del mare, della sua vastità e della sua sconfinata bellezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy