Juventus-Palermo, la conferenza di Sannino: “Festa della Juve? Dobbiamo pensare a noi stessi”

Tempo di conferenza stampa per Giuseppe Sannino, allenatore del Palermo, alla vigilia della partita contro la Juventus a Torino. Ai bianconeri basta un solo punto per laurearsi matematicamente Campioni d’Italia, ma Sannino preannuncia battaglia:

Fonte immagine: credit foto AC Siena
Fonte immagine: credit foto AC Siena

“Domani assisteremo ad una partita in uno stadio che non vede l’ora di festeggiare qualcosa di importante. Noi andiamo a Torino a fare la nostra partita, noi dobbiamo pensare a noi stessi, al nostro campionato e a quello che dobbiamo fare. Come si affronta la Juve? Con umiltà, con abnegazione e sofferenza, perchè soffriremo ma noi dobbiamo essere abituati a questo in uno stadio che non vede l’ora di esplodere. Ai ragazzi ho detto chiaramente che dobbiamo stare uniti, che dobbiamo fare gruppo.  Non possiamo pensare al pullman che porterà in giro la Juventus, dobbiamo pensare a noi stessi: dobbiamo fare punti, mettere in campo la migliore formazione possibile e cercare di mettere in campo quei giocatori che ci possono dare una mano in questa rincorsa alla salvezza.” L’allenatore rosanero spiega come pensa giocherà la Juventus: “Credo che Conte giocherà con una squadra senza punti di riferimento in attacco, basata su pressing ultraoffensivo. La Juve ha trovato gioco, una filosofia che ha fatto sì che sia imprevedibile. Guardando la Juve giocare vediamo sempre 5 o 6 giocatori davanti la porta avversaria e non è un caso che i centrocampisti abbiano segnato così tanti gol. ” Sannino parla poi di Antonio Conte, suo predecessore sulla panchina del Siena: “Quando sono arrivato a Siena ho trovato una squadra che voleva lavorare, non cercavano scorciatoie, voleva migliorare e questo lo si deve alla filosofia di pensiero di Conte. Lo devo ringraziare perchè ho trovato un gruppo pronto al sacrificio e alla volontà di lavorare. Ogni allenatore deve essere un motivatore, ognuno deve dare ai giocatori qualcosa in cui credere. Se facessi solo il motivatore, mi aprirei uno studio e farei lo psicologo. Un allenatore deve dare qualcosa che vada al di là delle motivazioni.” Infine parole di incoraggiamento per Abel Hernandez, arma in più per la il Palermo in questa rincorsa alla salvezza: “E’ un giocatore molto importante per noi, può spaccare le difese, ma dobbiamo centellinarlo. Il futuro appartiene a lui , questo è sicuro. Vorrei però che capisse che il sacrificio è alla base di tutto. Mi auguro che lui e Ilicic e tutti quei calciatori che si affacciano ora alla ribalta capiscano che solo con il lavoro si può andare avanti e raggiungere certi risultati. Hernandez è un grandissimo calciatore anche se appesantito dai capelli.”

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