Luis Enrique parla alla stampa: “Succeda quel che succeda, ma questo tifo mi appassiona”

Ore 13.00 : Luis Enrique incontra i giornalisti, in sala stampa, per la consueta conferenza della vigilia. Domani c’è il match casalingo, che vede la Roma affrontare il Palermo. Ecco qui le dichiarazioni dell’asturiano.

Paul Cartier, Wikipedia

–          Ha ascoltato Franco Baldini ieri? E’ rimasto colpito da qualche passaggio in particolare di questa conferenza?

“La verità è che non l’ho sentito, ho parlato tante volte con Franco Baldini. So cosa vuole da me, quello che io devo fare. E’ la prima persona con cui ho parlato in società, so perfettamente  cosa lui vuole fare qui”

–          In ogni caso ha parlato anche di lei, e ha ricordato che ha un grande ascendente sui giocatori. Ha raccontato un episodio di due giorni fa, quando a Roma c’era il temporale, lei si è svegliato alle 5.00 per stare qui al centro di Trigoria puntuale alle 7.00

(ride) “ E’ una questione poco importante. Qui l’importante è essere un buon allenatore, ognuno  fa ciò che vuole nella sua vita. Questo è un aneddoto senza importanza. Non è importante nel calcio se tu fai di più o di meno, contano i risultati è sempre così. La cosa che succede è che c’è tanto da lavorare, ho bisogno di stare molto tempo a contatto con la squadra. Poi ci sarà sicuramente qualche allenatore, che svolge il suo lavoro in 3-4 ore, e ottiene risultati migliori dei miei. Ognuno ha la sua formula.”

–          Volevo sapere la squadra come ha lavorato la squadra dopo la sconfitta nel derby, e se ha già deciso come sostituire Totti, visto che ancora non sta bene. Nel senso è contento di come ha giocato nel derby Pjanic, o sta optando per un’altra soluzione?

“Per quanto riguarda Francesco, andiamo aspettando un suo miglioramento. Non vogliamo rischiare con nessuno, tantomeno con Francesco. Vediamo come è la sua progressione. Ieri ho parlato del derby della settimana scorsa. Noi aspettiamo il prossimo derby, con tanta voglia di vincere. Ho visto la squadra allenarsi con un’intensità particolare che non mi aspettavo, soprattutto dopo una partita come quella. La vedo pronta al cento per cento per affrontare il Palermo, squadra difficile piena di grandi calciatori. Pjanic ha fatto una partita buona, come tutta la squadra, in 11 contro 10. Tutta la squadra ha fatto una partita per me buona, è normale che il giornalista cerca de “buscare” chi sbaglia, oppure dire che il mister ha sbagliato. Per me non è così, qui è una situazione particolare, io valuto tutta la squadra non il singolo. E’ normale che se uno non è in un buon momento non gioca, ma io valuto questo per ogni giornata.”

–          Il Palermo cercherà di fare una partita, come la Lazio, con uno che andrà a marcare a uomo De Rossi. Questo ha costretto Stekelemburg a fare molti rinvii lunghi, cosa che non c’è nel tuo calcio, perché era impossibile giocare la palla, visto che De Rossi era bloccato. In settimana, come avete deciso di ovviare a questa situazione?

“Non lo so, non ho parlato con Mangia non so che modulo fa. Faccio il mio lavoro cerco di risolvere tante situazioni diverse, e lo faccio vedere ai calciatori. Nel derby la Roma mi è piaciuta i primi quindi ci minuti, poi il risultato non c’entra. Noi dobbiamo continuare a fare il lavoro che sappiamo, poi può capitare che Kjaer sbaglia. Questo è il calcio. Io voglio che capiscano cosa si deve fare e la maniera in cui lo devono fare, poi se la circolazione di palla all’inizio è lenta non importa. Questo è un processo graduale per arrivare al nostro obiettivo: la velocità di esecuzione. Tranquilli, tra 8-9 mesi si vedrà se sono in grado di farlo capire ai calciatori, e se no, non succede niente. Io non voglio giocare in maniera diversa per vincere 1-0 o meno, io voglio vedere sempre la stessa situazione di gioco se l’avversario me lo lascia fare.”

–          A livello emotivo più che tattico, cosa le ha insegnato questo primo derby, perso in questo modo?

“A livello emotivo..non lo so, è stato molto intenso. Credo che devo essere un po’ più freddo, troppa intensità. Mi aspettavo una partita così, un tifo romano che è stato bellissimo. Complimenti, il tifo è stato incredibile quando stavamo soffrendo. Le canzoni sono bellissime, i cori incredibili, succeda quel che succeda ma questa per me è una passione. Quando vedo la gente accoglierci quando arriviamo, tutto l’entusiasmo che ci mettono per far sì che noi possiamo fare qualcosa di importante, io poi sono deluso più per loro più che per me, se non riuscissimo a farcela.”

–           C’è qualche errore che ha fatto, ma non rifarebbe, in questa sua avventura alla Roma?

“No ho fatto tanti errori, ma manca ancora tanto tempo. Dimmi un allenatore che non ha mai fatto errori? Noi facciamo molte scelte ogni settimana, il modulo, chi va titolare e chi no, e tante volte sbaglio lo so. Non sono una macchina, non sono perfetto, mai lo dirò. Lo so che sbaglio tante volte, non c’è problema, lo so.”

–          Se non ci fossero stati problemi nel derby con l’espulsione di Kjaer, Lamela sarebbe entrato?

“Il primo cambio che era preparato era Marco Borriello, il secondo, dopo l’infortunio di Leo. Era un opzione, si stava scaldando a bordo campo, era una possibilità. Lui sta lavorando molto bene, lui è in crescita come persona e come calciatore, io gli darò una possibilità sempre, come a tutti”

–          Sabatini ha detto che ci vuole pazienza, ma ci sono possibilità di vedere in campo Lamela dal primo minuto, già contro il Palermo?

“Prima parlo con Mangia e dopo ti dico” (ride)

–          Borriello, lei ha detto che era il primo cambio, come mai non è titolare dal primo minuto visto che sta segnando anche in allenamento?

“Non possono giocare tutti, sono solo in undici..farò la richiesta all’arbitro (ride). Per me ci sono 4-5 giocatori che possono fare le punte e adesso farò le mie scelte, però io sono contentissimo di avere nella mia squadra Borriello, è un bomber, si vede in ogni allenamento. Magari deve ancora lavorare di più, è quella la formula magica del calciatore che non gioca. La formula magica di una squadra in cui tutti fanno lo stesso lavoro. Dopo è un peccato che non giochi, lo so, però deve continuare. Lo stesso vale per Fabio Borini, che per me, quando ha giocato è stato molto interessante. Lo stesso discorso è per voi, lo stesso discorso è per Osvaldo, per Lamela.”

–          Sabatini ha detto che per quanto riguarda il mercato, l’hanno accontentata al 60%. Questa è una percentuale che lei sente sua? E’ contento al 60% del mercato, e se sì, in quel 40% cosa manca secondo lei? C’è qualcuno che lei ha chiesto e non è arrivato?

“Ogni volta devi cercare di avere una squadra al top, a me non interessa 60% o 40%, la mia squadra dal 31 agosto è questa e non voglio un’altra situazione. Se dopo la società parla della possibilità di incorporare un calciatore, questa è una situazione particolare, noi siamo tanti siamo 29 giocatori, e pure i calciatori della primavera.”

–          Il progetto tecnico è al 50%? Anche su questo non vuole dare una percentuale?

“Non lo so. Per quanto mi riguarda sono molto esigente, troppo. Non dovrebbe essere così, ma per me la percentuale è molto bassa.”

–          Più bassa del 50%?

“Eh 50, 60% a me non interessa.  A me piace che Walter pensi che il lavoro che stiamo facendo è buono, un gesto di fiducia per me stesso e il lavoro del mio staff, però manca tantissimo. E’ impossibile sapere quanto, io non so la percentuale, non mi interessa. Io vedo gli errori che commettiamo, quando si ripetono allora cerchiamo di cambiare, ma non faccio un discorso di percentuali. “

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