Marco Andreolli parla della sua avventura: “All’Inter tutti mi mostrano affetto”

Il difensore nerazzurro Marco Andreolli parla in una lunga intervista a Inter Channel, intervistato dal direttore Roberto Scarpini.

 

“Di modelli ne ho avuti tanti – spiega il difensore nerazzurro -, è chiaro che poi uno deve prendere degli spunti, ma non bisogna mai copiare ed sempre essere se stessi. Quando sono arrivato io qui la prima volta c’erano Materazzi, Cordoba, Samuel, quindi di buoni esempi ne ho avuti”. Padova, Milano, Verona, Roma e una parentesi in Emilia, quale periodo della propria vita l’abbia formato maggiormente: “Tutte le esperienze sono stati importanti, a livello di crescita quella di Verona è stata forse quella che mi ha dato di più”

E parlando di idoli e modelli, inevitabile ripensare a Giacinto Facchetti, una figura importantissima dentro e fuori dal campo per Andreolli: “Purtroppo è stato un rapporto breve perchè ho avuto il piacere e la fortuna di conoscerlo solo per poco, ma il suo ricordo è sempre grande perchè una persona come lui era difficile da trovare nel mondo del calcio. Aveva valori importanti, anche se era uno che come me forse parlava poco rispetto agli altri, ma quando parlava diceva sempre le cose più giuste. Se io parlo nello spogliatoio? Si, non tantissimo. E in campo? Lo spogliatoio è un conto, il campo è un altro. Poi sicuramente il fatto di giocare e di sentirsi la responsabilità addosso anche in questo conta tantissimo”.

C’è spazio anche per parlare, o almeno provarci, della vita privata: “Non sono sposato, ma in generale tendo sempre a non dire nulla della mia vita privata. E’ il mio modo di essere. Comunque ancora non sono sposato e sono fidanzato da un po’ di tempo”.

Il rapporto tra i tifosi nerazzurri e Marco Andreolli è sempre stato speciale: “Da quando sono tornato all’Inter mi hanno fatto sentire subito il loro affetto, ma non solo i tifosi, ma tutti: i dottori, i magazzinieri, i fisioterapistii e voi di Inter Channel. Da quando sono andato via a oggi sono passati otto anni, anni che nella crescita di un ragazzo sono tanti”

E poi ecco tutto Andreolli in libertà: “Se non avessi fatto il calciatore probabilmente avrei continuato a fare l’architetto, avevo iniziato a studiare. Matteo Brighi a Roma e Bentivoglio a Verona i compagni con i quali ho legato di più. La passione per me è il calcio. Che cosa chiederei ai giornalisti? A che cosa pensano quando fanno le pagelle delle partite. Il mio punto debole forse è la timidezza o la testardaggine. Il numero uno al mondo? Credo che Cristiano Ronaldo adesso sia il calciatore completo per i tempi in cui siamo. Inter? Un grande amore. Come finisce quest’anno? Non ve lo dico (ndr, sorride). E’ difficile e noi giocheremo tutte le partite che ci restano come fossero finali, ma speriamo che possa finire nel migliore dei modi’ 

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