Napoli, il Pagellone 2013/2014: Hamsik enigmatico, Callejón da paura

Stagione conclusa, tempo di bilanci. Soccermagazine ha stilato il Pagellone di tutti i protagonisti del Napoli. Da Benitez ad Higuain, da Armero a De Laurentiis, ecco tutti i voti dell’annata 2013/14.

Pepe Reina Fonte: www.foto-calcio-napoli.it - Danilo Rossetti
Pepe Reina
Fonte: www.foto-calcio-napoli.it – Danilo Rossetti

PORTIERI

Reina 8 – Carisma, esperienza, personalità, qualità. Questi gli ingredienti del portierone spagnolo. Non solo un semplice ‘numero uno’, un vero e proprio libero al quale spesso, i compagni, hanno affidato l’avvio dell’azione. Pochissimi gli errori in stagione. Il ritorno al Liverpool provoca un dispiacere immenso, difficile vederlo di nuovo in azzurro.

Rafael 7 – Di fiducia. Perché ha giocato poco, troppo poco. Ma ha dimostrato grandi qualità unite a forte carattere. Non era facile, al primo anno in Europa, fare così bene. L’infortunio ne ha frenato la crescita, ma il Napoli riparte da lui per il prossimo anno.

Colombo e Doblas sv – Benitez concede ad entrambi spiccioli di gare nel finale di stagione. Un uomo spogliatoio il primo, una toppa dopo l’infortunio di Rafael il secondo.

DIFENSORI

Albiol 7 – Ha garantito esperienza e qualità ad un reparto troppo spesso avaro di quel carisma necessario. Benissimo nella prima parte di stagione, un po’ meno nella seconda causa l’incessante utilizzo al quale non era più abituato.

Fernandez 7 – E’ quello che ha giovato maggiormente dell’inserimento in organico di elementi di spessore. Grazie alla fiducia di Benitez, l’argentino ha disputato (specie da gennaio in poi) una stagione più che positiva. La Nazionale argentina, forse, non è poi così immeritata.

Cannavaro sv – Difficile giudicarlo, ha giocato poco e ha fatto male (specie all’Olimpico contro la Roma), ma con la testa era altrove già da un pezzo.

Britos 5 – Con l’arrivo di elementi di qualità ha confermato di essere tutt’altro che un difensore di affidamento. Andrà via molto presto, nessuno lo rimpiangerà più di tanto.

Uvini sv – Una sola presenza, da terzino destro. Benitez ci mette tutta la buona volontà, ma il brasiliano proprio non sembra all’altezza dell’organico. Va via a marzo, destinazione Brasile, casa sua. Probabilmente in Italia non tornerà più.

Maggio 5.5 – Quello di terzino destro non è il suo ruolo, e la differenza rispetto al passato è palese. Zero gol, quasi un evento per uno come lui. Stagione tutt’altro che da incorniciare.

Mesto 6.5 – Di stima. Prima dell’infortunio era un fedelissimo di Benitez. Il rinnovo è la testimonianza che lo spagnolo punta ancora su di lui, un jolly adattabile su entrambe le corsie.

Zuniga sv – Firmato il contratto, il colombiano è sparito dalla circolazione. Poche apparizioni per giudicarlo, difficile capire se questo sia il suo modulo ideale. La permanenza non è certa, ma dopo aver firmato un contratto milionario siamo certi che il suo eventuale addio renderebbe felice ADL.

Reveillere 5 – Tesserato a gennaio per estrema necessità, non si dimostra mai all’altezza della situazione. Lento ed impacciato, ma ha dalla sua l’età e la lunga inattività.

Armero 5 – Quello di terzino è il ruolo che ne mette in risalto tutte le lacune in fase difensiva. L’errore a Dortmund grida ancora vendetta, la cessione al West Ham ha rasserenato un po’ tutti.

Ghoulam 6.5 – Impiegato con continuità sulla corsia mancina, facilitato dalla penuria di elementi nel ruolo. L’inizio è promettente, poi le sue prestazioni si assestano sulla sufficienza. Si ripartirà da lui, a patto che cresca in fretta.

Henrique 7 – Che sorpresa! Arriva come difensore, parte mediano, si consacra terzino. E viene premiato con il Mondiale. Una bella scoperta di Benitez e dello staff azzurro, un acquisto in sordina divenuto ben presto titolare.

CENTROCAMPISTI

Inler 6 – La filastrocca del “Da uno come lui ci si aspetta di più” inizia un po’ a stancare. Tre stagioni all’ombra del Vesuvio, mai in nessuna ha lasciato il segno. Come ogni anno segna gol belli e pesanti, con Benitez sembra trovarsi meglio, ma continua a faticare e palesa una certa lentezza di gambe e pensiero. Titolare inamovibile per necessità quest’anno, in futuro difficilmente sarà cosi.

Behrami 5.5 – Soffre il modo di intendere il calcio di Benitez. Gioca meno rispetto al passato, complici anche alcuni problemi muscolari. Grinta e generosità non mancano mai, ma quest’anno sembrano non bastare. Difetta nell’impostazione. Addio scontato, ma la decisione sarà soprattutto sua.

Marek Hamsik Fonte: Danilo Rossetti - www.foto-calcio-napoli.it
Marek Hamsik
Fonte: Danilo Rossetti – www.foto-calcio-napoli.it

Dzemaili 5.5 – Degli svizzeri è quello che gioca meno. Né mediano né regista, Blerim soffre il centrocampo a due ma si adatta con grande abnegazione. Non manca il supporto in fase realizzativa, ma non è sufficiente. Destinato a partire.

Jorginho 6.5 – Lascia ben sperare per il futuro, ma ha ancora ampi margini di crescita. Ha caratteristiche uniche in mediana, tecnica sopraffina ed intelligenza tattica. Inserirsi con così tanta prepotenza in un modulo a lui sconosciuto era difficilmente pronosticabile.

Hamsik 6 – L’inizio di stagione è spettacolare, l’epilogo è enigmatico. Dopo l’infortunio (e l’eliminazione della Slovacchia dai Mondiali) non si riprende più. La sensazione è che questo modulo non esalti le sue caratteristiche migliori.

Radosevic sv – Benitez lo conferma in prima squadra, forse non è la soluzione migliore. Gioca pochissimo, sarebbe stato meglio mandarlo in prestito.

Bariti sv – Spola tra primavera e prima squadra, qualche minuto di gloria e nulla più.

ATTACCANTI

Higuain 7.5 – Arrivato per non far rimpiangere Cavani, segna meno ma convince di più. Lo score è dalla sua parte (24 gol), ma sono gli oltre dieci assist forniti ai compagni a far pendere l’ago della bilancia dalla sua parte. Fisicamente non sempre al top, per questo potrebbe fare anche meglio. Sarà per l’anno prossimo.

Callejon e HIguain Fonte: Danilo Rossetti - www.foto-calcio-napoli.it
Callejon e HIguain
Fonte: Danilo Rossetti – www.foto-calcio-napoli.it

Callejón 9 – Delude nel precampionato, suscitando dubbi e scomodando vecchi fantasmi. Oggi, il rigore fallito in amichevole a Cesena, è un ricordo lontano. Calletti è la vera rivelazione del Napoli, il giocatore imprescindibile che ha stupido tutti per cinismo (20 reti), continuità e resistenza. L’anno prossimo sarà difficile far meglio, ma vale la pena provarci. Benitez scommette ancora su di lui.

Mertens 8 – Al suo arrivo “Dries, chi?”. Oggi il belga si è preso il Napoli. La velocità di esecuzione è quella dei fuoriclasse, la grinta quella dei tenaci. Undici reti in campionato e tante panchine, difficile chiedere di più.

Insigne 7 – Rispetto alle iniziali previsioni, Lorenzinho fatica non poco ad adattarsi al modulo di Benitez. Tutti si aspettavano l’esplosione in termini realizzativi, lui stupisce per generosità e sacrificio nel coprire l’intera fascia. La stagione è più che sufficiente, la doppietta in finale di Coppa Italia incide non poco sul giudizio definitivo.

Zapata 6 – Acerbo e lento, è questa la primissima impressione. Poi gioca con continuità e si fa apprezzare anche per le sue doti atletiche. Resta un oggetto misterioso, meriterebbe di giocare con continuità per essere valutato degnamente.

Pandev 6.5 – Classe cristallina e discontinuità cosmica. Alterna gare da far impazzire ad altre in cui andrebbe preso a schiaffi. Sulla trequarti convince più di Hamsik, segna 7 reti e conquista il maggior numero di rigori in tutta la Serie A. Non male.

SOCIETA’

Benitez 7,5 – Allenatore, manager, dirigente, ambasciatore. Rafa sembra napoletano da sempre, figlio di questa città e di questo popolo, ripagato con la vittoria della Coppa Italia, con i 12 punti nel girone infernale di Champions e con tanti altri record. La gente continua a chiedergli lo scudetto, lui per ora offre alla società la sua competenza e sprona De Laurentiis nella costruzione di strutture all’altezza del club che gestisce. Cosa chiedergli di più? Nulla, anzi no. Lo scudetto si vince (soprattutto) con le piccole.

Bigon 7 – Lui e il suo team non sbagliano un colpo. Strano a dirsi ma è così. Mertens ed Henrique, per esempio, sono farina del suo sacco. Si fa apprezzare anche per tempismo ed improvvisazione, tappando falle generate da infortuni. Per molti il merito è tutto di Benitez, ma è giusto – una volta tanto – elogiare anche il certosino lavoro del ds azzurro, troppo spesso bistrattato negli anni passati.

De Laurentiis 6 – Vende Cavani e si gode la sua plusvalenza, poi si rimbocca le maniche ed accontenta Benitez finché può. Meno generoso, quest’anno, davanti alle telecamere. Affezionato a Twitter, il patron si è concesso poche interviste rispetto ai suoi soliti standard, lasciando spesso Benitez e co. in balia delle feroci critiche di una piazza mai doma.

A cura di Fabio Tarantino e Marco Di Maro

 

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Fabio Tarantino

Fabio Tarantino

Giornalista, nato a Napoli il 19/02/1991

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