Palermo, l’ira di Zamparini: “In passato ho dato fiducia a chi non la meritava”

Maurizio Zamparini torna a tuonare. Dalle colonne del “Corriere dello Sport”, il presidente del Palermo concede un’intervista a tutto tondo, parlando di calciomercato, equilibri in squadra, orizzonti societari ed errori del passato.

Zamparini - Fonte: cagliaricalcio.net
Zamparini – Fonte: cagliaricalcio.net

Zamparini parla di una nuova era per il Palermo: “Con Ceravolo vado d’accordo e lavoro bene. La nostra filosofia è sempre la stessa, ma la nuova era parte da giocatori di valore e da una struttura societaria con gente che non era mai entrata nel calcio; gente che porta una ventata di freschezza, non i vizi del sistema, e con un direttore sportivo che mi dà garanzie”.

Poi ripercorre le scelte di mercato del passato, rivendicando il merito dei migliori colpi rosanero: “Pastore, Cavani, Sirigu, Toni, Amauri, Balzaretti, Barzagli, Grosso, Cassani… Sono i primi nomi che mi vengono in mente, giusto per non dimenticare. Quando non ho fatto io il mercato, è stata la distruzione! Ma con Iachini e i nostri giovani ne vedremo delle belle. Ricordo che quando ho visto la cassetta di Pastore, ho detto a Sabatini di prenderlo subito, era un fuoriclasse, a Napoli ha inventato un gol da vero artista. Lo stesso ho fatto con Dybala, con la differenza che per Dybala ho utilizzato il futuro: diventerà un grande attaccante. Penso di capirne, l’ho preso giovanissimo, quindi ha tempo per esplodere, mi ricorda il primo Montella. Per quanto riguarda Hernandez, c’è da dire che ha avuto un sacco di infortuni, e speriamo che ne esca, ma è tutta una questione di carattere. Se avesse quello di Belotti, non ci sarebbero problemi. In Urugyuay è considerato una delle punte più forti, sotto il profilo tecnico”.

Indicazioni sui nuovi equilibri in porta: “Sorrentino è costato troppo, in relazione alla sua età. Siamo felici che rimanga, è un grande portiere, e se lo vogliono devono pagarlo. Però la nostra idea è che, a parità di valori, gioca il più giovane”.

Infine ripassa in rassegna alcune scelte del passato a suo dire distruttive: “Franco Vazquez è stato bruciato da quegli pseudo-tecnici che ho avuto prima di Iachini, ma con Beppe ho parlato chiaro: non penso che Vazquez sia un elemento di poco conto se in Argentina, quando è partito, hanno organizzato una festa per salutarlo. Vazquez è rinato, è stata una bella soddisfazione. Lo Monaco e compagnia bella hanno saputo distruggere uno come Rios: in quel maledetto gennaio c’è stata la catastrofe, per andare in B. Io ero veramente stanco e ho sopravvalutato una persona che non meritava tanta fiducia. E’ stato un errore che non commetterò più”.

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