Quando una moneta fa più male dei bengala lanciati ai bambini, controversa decisione del giudice sportivo su Atalanta-Juve

L’ennesimo scandalo del calcio italiano è la decisione del giudice sportivo Gianpaolo Tosel che, in seguito alla partita Atalanta-Juventus, ha comminato una multa di 35.000 euro ai bergamaschi e di 15.000 euro ai torinesi. Niente di strano, i soliti disordini tra ultras, direte. E invece no, non questa volta.

La società orobica è stata punitaper aver colpito ad una spalla con una moneta metallica il Direttore di gara, senza conseguenze lesive – come riportato nel rapporto del giudice sportivo sul sito ufficiale della Lega Serie A -; per avere inoltre, nel corso della gara, lanciato nel settore avversario e nel recinto di gioco numerosi petardi e bengala; per avere ancora, al 22′ del secondo tempo, indirizzato oggetti di varia natura (una bottiglietta vuota, palle di carta e simili) verso un calciatore avversario, costretto ad abbandonare in barella il recinto di gioco”.

La società bianconera è stata invece punita “per aver, nel corso della gara, lanciato nel settore avversario e nel recinto di gioco numerosi petardi e bengala”.

La spiegazione di Tosel in merito alle ammende, di entità diversa, è ricca di controversie e le violazioni commesse dalle due tifoserie sono state riportate in modo impreciso e non dettagliato. I lanci di petardi dei tifosi atalantini, infatti, sono stati rivolti esclusivamente verso gli ultras ospiti. L’atto, pur essendo vietato, non è grave quanto il lancio di bengala da parte dei tifosi juventini verso zone della Curva Sud nerazzurra, dove erano presenti anche famiglie con bambini.

Inoltre il giudice sportivo afferma che il lancio da parte dei tifosi di casa di oggetti di varia natura, tra i quali una bottiglietta di plastica e palle di carta, ha costretto un calciatore avversario ad abbandonare campo in barella. Il giocatore al quale Tosel fa riferimento è l’esterno destro della Juventus Simone Pepe, che invece è chiaramente uscito per un problema alla caviglia destra.

La considerazione più condivisibile è quella di Xavier Jacobelli, direttore di Quotidiano.net, che sul suo blog personale ha scritto: “Ma perché ai bambini vengono sequestrati i tappi delle bottigliette di plastica di acqua minerale e negli stadi entrano i petardi, i bengala, le bombe carta? Signor Giudice Sportivo, ma dove caspita vive? Ma le ha viste le immagini televisive o si è limitato a leggere il referto di Celi che stava sulla Luna?”.

La domanda che mi viene spontanea dopo aver letto il referto di Tosel è questa: “Ma le forze dell’ordine dov’erano?”.

Un pensiero riguardo “Quando una moneta fa più male dei bengala lanciati ai bambini, controversa decisione del giudice sportivo su Atalanta-Juve

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    24 Gen 2012 in 21:14
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    ooohhhh!!!finalmente qualcuno che dice le cose come stanno.il calcio italiano è allo sbando più completo.

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