Roma, ascolta De Rossi: “Scendere in campo mi emoziona ancora”

La Roma continua la preparazione in vista del match, in casa, contro l’Atalanta. Occasione ghiotta per gli uomini di Garcia che potrebbero tornare secondi. Infatti la Lazio è attesa allo Juventus Stadium dalla capolista. Incontro difficile che potrebbe dare una mano ai giallorossi, bloccati domenica scorsa da un buon Torino.

De Rossi - Fonte Cristiano Checchi (flickr.com)
De Rossi – Fonte: Cristiano Checchi (flickr.com)

Intanto De Rossi, ospite in un Roma Store, parla del suo grande amore per la maglia del cuore. Nell’intervista ripercorre i punti più importanti della sua carriera sottolineando i rapporti con i compagni. Ecco le sue parole riportate da “Roma TV“: “Cosa provo quando entro in campo? Tanta emozione, soprattutto in casa. Gli amici mi chiedono se mi rendo conto se gioco in Serie A. È una cosa che non faccio diventare nornale. Quando ero piccolo andavo allo stadio. Il compagno più simpatico? Ne ho avuti tantissimi, ho legato con tanti. Ogni anno c’è quello nuovo che è più simpatico di altri, dopo 15 anni di calcio non può che essere Totti quello a cui sono più legato. Da pochi mesi è arrivato Ibarbo che è simpaticissimo, educatissimo e solare, poi c’è Astori, c’è Florenzi. Ma se devo dirne uno è Francesco. Perché il 16? Prima giocavo col 4, il sogno era di prendere il 5 come Falcao. Non me l’hanno fatto prendere anche se poteva spettarmi di diritto, ci sono delle classifiche. Quell’estate è nata mia figlia il 16 luglio, in suo onore ho preso il 16 che era il numero di Roy Keane, un altro dei miei grandi idoli. Segnare domenica? Impossibile, sono squalificato. Proverò a fare un bel gol sabato, ne faccio troppo pochi. Il mio gol preferito? Con la nazionale Under 21 alle Olimpiadi ad Atene. Contro il Giappone, in rovesciata. Con la Roma non lo so, forse uno con l’Inter segnato a un metro dalla porta, potevamo vincere lo scudetto.

Il giocatore è sempre stato fedele alla società giallorossa. Dopo aver militato nelle giovanili, nel 2001 viene finalmente convocato in prima squadra. Non scenderà mai in campo nell’anno dello scudetto, vinto da Capello e compagni. Successivamente indosserà la maglia della suo club del cuore per 357 volte in Serie A andando a segno 36 occasioni.

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