Roma, Sabatini: “Meno parole e più fatti”

Il ds della Roma, Walter Sabatini, ha parlato del delicato momento della squadra giallorossa al termine della sfida con il Verona. Queste le sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni di SkySport:

Stadio Olimpico di Roma - Fonte: Flavio Rollo
Stadio Olimpico di Roma – Fonte: Flavio Rollo

Perché la squadra non vince più? “Perché alcune cose non vengono bene come prima, ma la squadra vuole proporre sempre un gioco un un calcio propositivo, ma non ci stiamo riuscendo e non ci vengono bene i colpi. Dobbiamo sperare in meglio”. Ha delle responsabiltà sul mercato?Dombia sembra lontano da una condizione accettabile… “Mi sono già espresso, è inutile giocarci. Non ho bocciato i giocatori per il loro valore, ho detto che ho una responsabiltà chiara, non è dell’allenatore. Non aver riflettuto bene sulle condizioni di Doumbia e Ibarbo e ho sbagliato, se sarà un errore mortifero ci faremo i conti alla fine della stagione”. Pensa che il 2 marzo la Juventus avrà il primo match point per lo scudetto? “Si, ma ora stiamo alla larga da questo argomento che abbiamo affrontato in un’epoca di felicità e buon umore. Adesso dobbiamo pensare a proteggere il secondo posto e andare a Rotterdam per superare il turno. Dobbiamo essere seri, non molte parole ma qualche fatto possiblimente”. De Rossi era uno dei punti fermi di Garcia, cosa è cambiato? “Certe colonne non andrebbero mai spostate, ma nessuno ha mai spostato De Rossi, sono avvicendamenti normali e accettabili. In generale questo è un discorso che riguarda tutti gli uomini importanti delle squadre, non solo della Roma”. Doumbia è il tipo di giocatore che serve alla Roma? Perché avete rinunciato a Destro? “Doumbia è quel tipo di giocatore, è un finalizzatore. Cercavo un giocatore che tramutasse in gol ciò che creava la squadra e Doumbia ha queste caratteristiche. Quella di Destro non è stata solo una scelta tecnica: abbiamo voluto dare respiro al giocatore, metterlo nelle condizioni di dimostrare il suo talento ad altre latitudini, perché era oppresso da tante cose che è difficile raccontare. Non posso spiegare questo argomento in questa circostanza. Roma è una piazza esigente e il giocatore spesso ha pagato colpe non sue. A Roma certe volte i calciatori vengono messi alla berlina”.

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