Serie A, l’amarezza di Donadoni: “Ci siamo assuefatti a troppe ingiustizie”

Dopo il travagliato anno passato sulla panchina del Parma, Roberto Donadoni parla alla Gazzetta dello Sport dello stato del calcio italiano.

Fonte: violachannel.tv
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Donadoni torna a parlare di ciò che è successo al Parma in questo ultimo e lunghissimo anno: Ho conosciuto Guido Barilla, è l’uomo giusto per iniziare una nuova storia. Il Parma però meritava di essere iscritto in una categoria superiore. È stata un’esperienza unica a livello umano. Spero che quello che abbiamo passato io e i miei giocatori serva a qualcosa. La storia del Parma fallito non deve disperdersi in frasi di circostanza. Una simile vergogna non deve capitare più“.

Non solo il “suo” Parma ha vissuto momenti difficili, il calcio minore è ricco di situazioni simili: “Noi eravamo ogni giorno sul palcoscenico. Siamo diventati quasi degli eroi. Ma nelle categorie inferiori quanti Parma ci sono? E di loro nessuno parla. Nessuno fa qualcosa per aiutare dei ragazzi di Lega Pro ad avere lo stipendio. Situazioni drammatiche che non fanno notizia. In Lega Pro tante squadre ogni stagione vengono penalizzate di 3-4-5 punti. Questo vuol dire che ci sono professionisti non pagati. Tutti dovrebbero indignarsi invece… Invece ci siamo assuefatti a questo tipo di ingiustizie. Leggo ogni giorno di società che faticano a iscriversi ai campionati. Se questa è la realtà del calcio professionistico italiano forse è arrivato il momento di prendere decisioni forti. Tipo ridurre il numero di squadre. Ma la Lega Pro non vuole perdere potere, la Lega Dilettanti idem, la Serie B idem”.

Senza dimenticare poi lo scandalo del calcioscommesse: “Vero. Vogliamo parlare delle scommesse? Di chi si è venduto le partite? Io sarei spietato: se uno sbaglia non deve più fare questo lavoro. Se Donadoni ha fatto il malandrino non deve più far parte del calcio. Invece, tutto scivola. Chi sbaglia si ricicla. E riparte. Ma la gente è stanca. Gli stadi sono sempre più vuoti perché non partecipare è un modo per ribellarsi. Le istituzioni devono dare il buon esempio. E bisogna smettere di pensare che il calcio sia un mondo “diverso”. Dove anche gli errori sono pagati in maniera più blanda. Prendete gli ultimi incidenti tra i tifosi. Mi aspettavo una reazione più decisa. Provvedimenti duri. Invece, tutto passa. Poi, le regole riaffiorano su altri temi… Quando io e i miei giocatori nel pieno del caos Parma abbiamo pensato di scioperare siamo stati “messi in guardia”. Ci hanno detto: “Rischiate sei mesi di squalifica”. Ricordo di essermi attaccato al telefono e di aver detto al presidente dell’associazione allenatori: “Squalificatemi pure, poi però dovete spiegare all’Italia il motivo”. Dieci mesi senza stipendio, con una situazione assurda e volevano squalificarci per una domenica di sciopero. Ma chi ha pensato queste regole? Squalificatemi a vita se vendo le partite”.

Non solo scandali, in Italia c’è un campionato da far partire, come spiega Donadoni, che si esprime riguardo i possibili risultati della nuova stagione calcistica: La Juve resta la favorita ma non sarà facile dimenticare Pirlo, Tevez e Vidal. Del Milan mi piace il progetto di ripartire da giovani come Bertolacci, Bacca, Bonaventura. Poi, però, leggo che potrebbe arrivare Ibra. E allora non capisco più. Rivedo il solito tentativo di salvare capra e cavoli. Tentativo fallito in passato recuperando campioni come Kakà o Torres che avevano fior di contratti. Ma è così difficile dire ai tifosi che per aprire un nuovo ciclo vincente serve un po’ di tempo?”.

Su Inter e Napoli, che tanto hanno cambiato, Donadoni dice: “L’Inter reciterà un ruolo importante perché, non partecipando alle Coppe, Mancini avrà il tempo per mettere insieme vecchi e nuovi. Sarri? Farò il tifo per lui. Sarri si meritava questa occasione. La sua storia è un bel messaggio per noi allenatori. Si può arrivare a una panchina nobile partendo dal basso”.

Grandi protagonisti dello scorso campionato sono stati poi i club romani: “Mi auguro che la Lazio approdi in Champions. Dopo la finale della Juve abbiamo bisogno di continuare a essere protagonisti nella Coppa più importante. Nella Roma leggo tanta voglia di riscatto. Garcia ha una rosa importante“.

Nonostante continue voci lo hanno dato a lungo vicino alla panchina della Fiorentina: “Mi sarebbe enormemente piaciuto allenare i viola. Avrei “giocato” volentieri la partita insieme ai Della Valle che ho avuto occasione di conoscere. Hanno scelto Sousa. La seguirò con simpatia“, Donadoni quest’anno resterà ai box: “Lo confesso, non pensavo di restare disoccupato. Ho avuto qualche offerta dall’estero ma avrei dovuto lasciare a casa il mio staff. Non me la sono sentita di prendermi un ricco assegno e voltare le spalle ai compagni di viaggio”.

 

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