Top & Flop di SM – 4a Giornata. Il ritorno di Quagliarella e Pelizzoli; vanno giù tutta Milano e il Napoli

In attesa del quinto turno che prenderà il via stasera, analizziamo i migliori e i peggiori dell’ultima domenica.
Siete d’accordo con noi?

 

 

Top: 3-4-3

 

Pelizzoli: Mezz’ora per riprendersi i pali e ripresentarsi al pubblico della A che per tanti anni l’ha ammirato. Se Perin (il domani) si fa cacciare, Ivan (ieri o oggi, fate voi) mette a frutto tutta la sua esperienza e bravura; entra a freddo, para il rigore a Diamanti, regala al Pescara il primo punto di questa stagione.

Roncaglia: Sta dimostrando quanto di buono fatto vedere dall’altra parte del mondo, e con ulteriori margini di miglioramento. Regge la difesa se va in difficoltà, e ha già vestito i panni del condottiere arretrato. Se poi fa anche gol come quelli di sabato e sfiora la personale doppietta, allora merita un posto d’onore.

Felipe: La presa di Milano parte dalla difesa e lui risulta uno dei migliori. Tiene a bada tutti e non perde mai la concentrazione, neanche quando l’Inter fa vedere qualcosa di positivo. Se regge cosi, Cosmi può stare tranquillo.

Antonelli: Partita encomiabile per qualità e quantità. Con De Canio sembra poter raggiungere la continuità che gli ha negato grandi palcoscenici fino ad oggi; sempre puntuale e al servizio della squadra.

Quintero: Colombiano, classe ’93, arrivato dal Sudamerica con belle speranze, dopo che su di lui s’erano espressi osservatori di mezza Europa. Ha qualità indubbie, e non lo dimostra solamente con la punizione magistrale che vale il pareggio a Bologna. Alcune big che lo inseguivano stanno già mangiandosi le mani. Bravo al Pescara, almeno questo..

Rosina:  Ci vorrà un po’ per trovare la migliore condizione ma l’anno di sostanziale pausa nel freddo russo sembra averne congelato le qualità. Si è già inserito al meglio nell’idea tattica di Cosmi, risultando fondamentale nelle ripartenze bianconere che hanno ammazzato l’Inter.

Valdes:  È per il Parma il Giovinco dello scorso anno. Donadoni gli ha costruito una nuova posizione e da lui passano tutte le operazioni gialloblu. Faro per tutta la partita, segna il rigore del pareggio; ancor più pesante se si pensa che il primo l’aveva sbagliato qualche minuti fa..

Obiang: Una realtà giovane e bella. Lo spagnolo della Samp non è una sorpresa per chi ha seguito la B lo scorso anno, ma l’ambientamento di un ventenne nella massima serie è sempre un’incognita. Come Quintero, ha già gli occhi di mezza Europa addosso.

Fonte: Viola Channel

Ranégie: L’ultima sorpresa friulana arriva dalla Svezia. Non è giovanissimo (classe ’84) ma ha già dimostrato in due partite di valere più del milione sborsato dai pozzo per accaparrarselo dal Malmö. Un gol e un rigore procurato per mandare i Diavoli all’Inferno.

Quagliarella: La sua settimana. Dopo il gol al Chelsea, la doppietta al Chievo che vale la testa della classifica in solitaria. Ha atteso il suo turno e si è fatto trovare pronto, riscrivendo le gerarchie di Conte/Carrera; Fabio non ha nulla da invidiare a qualsiasi Top Player.

Borriello: L’ennesimo ritorno, con quella maglia che più di tutte le altre gli ha portato bene. Un gol all’Olimpico per stendere la Lazio vale da solo la pagnotta; per un ex romanista come lui, però, vale sicuramente doppio.

 

All. Cosmi: La prima vittoria stagionale arriva dove non te lo aspetti. Guida un battaglione capace ampiamente di recuperare il gap inflitto dalle penalizzazioni; la strada verso la salvezza è ancora lunga ma è l’uomo giusto.

 

 

Flop: 3-4-3

 

Abbiati: L’ultimo baluardo della difesa rossonera sembra essere caduto nella disfatta di Udine. Errore grossolano sul primo gol, non da mai sicurezza ad un reparto che sembra sempre più andare allo sbando. Un capitano come lui non può lasciare la nave proprio ora.

Juan Jesus: Come passare nel giro di una settimana dai Top ai Flop? Chiedere al giovane centrale brasiliano.
Non che la colpa sia solamente sua, inghiottito dalle difficoltà dell’intera squadra, ma non riesce a confermare neanche in minima parte quanto di buono fatto vedere nella vittoria di Torino.

Zapata: Lo hanno tenuto nascosto per le prime quattro partite, tra campionato e Champions, e solo ora capiamo il perchè; fuori condizione, sempre in ritardo, scoordinato e  arruffone. Non è quello di Udine, ammirato qualche stagione fa; ennesimo investimento sbagliato dei rossoneri?

Glik: Il peggiore del suo reparto. Un suo intervento scriteriato regala il rigore agli avversari e nega la vittoria ai suoi; perde sempre l’uomo e Ventura glielo fa notare più di una volta.

Inler: Un disastro costato 18 milioni: Dopo la non esaltante scorsa stagione, lo svizzero è il più deludente dei suoi in questo avvio di campionato; non da geometrie e tempi al centrocampo, non riesce ad emergere nelle contese catanesi. Sembra un pesce fuor d’acqua, a Mazzarri il compito di rimetterlo nella boccia.

Guarin: Il ‘Guaro’ è in ritardo di condizione, incredibile come Stramaccioni non se ne accorga. Non da mai una mano alla squadra ed è sempre in ritardo sia nella fase offensiva che in quella difensiva.

Pizarro: Da lui (come dal compagno Borja Valero) ci si aspetta di più nel dare una mano alla Fiorentina. Se Montella lo recupera avrà uno dei migliori reparti di mediana del torneo, ma per il momento è rimandato.

Boateng: Che fine ha fatto l’uomo che doveva prendersi il Milan sulle spalle e fare da punto di riferimento nella bufera rossonera? Non è dato saperlo, per ora. Inizialmente in panchina, entra nella ripresa ma l’unica cosa che riesce a procurarsi è una espulsione che lo terrà fuori anche contro il Cagliari. Urge il suo apporto a questa causa.

Pandev: Da chi ha incantato sette giorni prima ci si aspetta magie anche sette giorni dopo. Non è cosi, e la bocciatura del macedone nello scialbo 0-0 catanese è una bocciatura da condividere con tutto il reparto, Hamsik e Cavani. Mazzarri lo difende come si fa coi Top Player; quale migliore occasione per rifarsi se non contro la ‘sua’ Lazio?

Zarate: Atteso alla prova della verità, sbaglia tutto ciò che c’è da sbagliare. La Lazio costruisce tanto, troppo, lui e Kozak sciupano tanto da far mettere a Klose le mani nei capelli. Nel geometrico e perfetto disegno tattico di Petkovic, avrebbe forse bisogno di più libertà.

Milito:  Avulso dal gioco e inconcludente. Non sempre gli riesce la magia per sbloccare la gara e non sempre l’Inter può affidarsi sempre e solo a lui. Il suo ingresso nei Flop è da condividere coi compagni di reparto.

 

All. Stramaccioni: Più che il discorso tecnico è quello fuori dal campo che comincia a non piacere. Strama s’è messo su la maschera di Mourinho ma in campo non viene seguito come lo Special One. Si ha la sensazione che la società lo abbia già lasciato solo, cosa sempre sbagliata, figurarsi per un esordiente come lui.

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