Non chiamatelo “Fuffetto”! Il segreto dei soprannomi di Collovati & co.

“Fuffetto”, “generoso”, “Banana”: quante storie si nascondevano negli spogliatoi della Serie A degli anni ’80? La Gialappa’s Band ha provato a scoprirne qualcuna…

Al giorno d’oggi non esiste calciatore di fama internazionale sprovvisto di soprannome o di un particolare identificativo alternativo.

"Fuffetto" Collovati
Collovati – Fonte immagine: Mauro Sarrica, Facebook
Basti pensare alla “Pulce” Messi, al “Matador” Cavani o all’“Illusionista” Iniesta, tanto per citarne alcuni. Talvolta un nome diverso da quello originale può rendersi utile anche per mere questioni pubblicitarie: Cristiano Ronaldo, ad esempio, viene chiamato spesso “CR7” persino nelle telecronache, ma non tutti sanno che ormai questa sigla è diventata proprio un marchio – precisamente di una linea di intimo – che frutta al portoghese alcuni dei tanti milioni che incassa ogni anno. Non serve essere laureati in marketing per capire che la scelta di un nomignolo o di un soprannome deve essere la più oculata possibile, se la si vuole sfruttare anche commercialmente. Cosa sarebbe successo, infatti, se negli anni ’80 avessimo trovato nei negozi un modello di occhiali o un set di orologi della serie “Fuffetto”?

A distanza di tanti anni Ciccio Graziani ha svelato il vecchio soprannome del suo storico collega azzurro Fulvio Collovati, col quale ha condiviso il successo della Nazionale italiana di Spagna ’82. Galeotta fu la Gialappa’s Band, che incalzando al punto giusto i due ospiti durante la diretta di “Mai dire Mondiali” per Spagna-Portogallo è riuscita a scucire qualche curioso aneddoto d’annata ai due ex calciatori. D’altronde, Graziani è sempre stato un tipo “generoso”, così come veniva etichettato da chi voleva ridimensionarlo; non certo un complimento per lui: dare del “generoso” ad un attaccante “è come dire ad una ragazza che è ‘simpatica’, come suggerito durante la trasmissione. Il “generoso Ciccio”, ad ogni buon conto, sembra meno suscettibile di “Fuffetto” Collovati, subito adiratosi con l’ex compagno per aver svelato un arcano rimasto tale per decenni. I due hanno giocato spesso contro con le rispettive squadre di club e, quando il difensore si trovava a marcare Graziani, quest’ultimo lo scherniva dicendogli: “Fuffetto, fai il bravo”.

Apriti cielo: più Collovati si faceva vedere risentito dopo la rivelazione, più sui social iniziavano ad apparire “Fuffetti” a valanga. Chissà che alla fine non si trasformi solo in un simpatico espediente per renderci ancora più familiare la presenza di Collovati, una figura che ha fatto esultare i nostri padri quasi 40 anni fa e che oggi, ancora illuminato dall’alone iridato di mondialità, si fa conoscere alle ultime generazioni per eleganza mista a simpatia, quella che gli ha permesso di accettare di farsi torturare dalla Gialappa’s. Probabilmente, comunque, Collovati avrebbe preferito un soprannome alla stregua di “cameriere”, affibbiato a Sergio Brio per il passo cadenzato simile a quello di un cameriere che porta un tovagliolo sul braccio. Qualcosa di più nobile, insomma, ma può andare bene così: qualcuno avrebbe potuto fare come con Claudio Sala e sarebbe stato peggio sentirsi chiamare “Banana”. Nel peggiore dei casi, infatti, “Fuffetto” può far venire in mente un animaletto da compagnia, dal carattere pacioso e divertente, tipo un gurzo del Borneo Meridionale.

Qui il siparietto tra Graziani e Collovati al minuto 36:25.

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