Esclusiva-Bugo: “Totti come Ronaldo? Sì. Un Morgan nella Juve non c’è”

Da oltre 20 anni sulla scena musicale e reduce dalla sua prima partecipazione al Festival di Sanremo, Bugo è tra i cantautori più in voga del momento, ma non tutti sanno che è anche un grande tifoso della Juventus. Proprio di recente, l’artista ha sottolineato come si rispecchi nella mentalità bianconera, che ha fatto sua anche nel proprio lavoro. “Non ho mai mollato niente nella mia carriera, ho sempre dato tutto”, aveva dichiarato a Tuttosport. Bugo ha rilasciato quindi un’intervista in esclusiva a Soccermagazine parlandoci non solo della Juventus, ma anche di tanti altri argomenti relativi al calcio italiano di oggi.

Bugo al Festival di Sanremo
Bugo al Festival di Sanremo

Nato a Rho, hai vissuto anche in India prima di tornare in Italia. Cosa rappresenta per te la Juventus?
Innanzitutto un legame con la mia famiglia. Io sono del ’73 e quindi sono cresciuto con una Juve che prima mio nonno ha tramandato al mio papà e poi mio papà a me. Noi siamo sempre stati dei tifosi non “fanatici”, a noi piace il calcio bello, è più una passione che fanatismo. Il fanatico esagerato allo stadio non ci è mai piaciuto, perché quando la Juve fa una partita sottotono lo riconosco e ci tenevo a dirlo. Questa cosa mi ha anche insegnato ad essere moderato e sportivo. Lo devo al mio papà e a mio nonno. I miei primissimi ricordi sono ovviamente legati alla Juve di Platini, a quella Juve che ci fece vincere i Mondiali dell’82. Sono delle cose indimenticabili. Se posso aggiungere una cosa, una frase che mi disse mio nonno da piccolo è: “Cristian, la Juve è una mentalità”. Io questa cosa non riuscivo a capirla, ero un bambino di 8-9 anni. Per me era una squadra di pallone, si giocava “a pallone” – neanche a calcio -, a pallone, come in cortile. Poi l’ho capita crescendo. Quindi questi sono i primi ricordi della mia passione juventina, legati alla famiglia.

Domanda scaramantica: dovendo scegliere tra Lazio e Inter, preferiresti vedere i biancocelesti vincere lo scudetto per premiare la loro grande annata o preferiresti vedere vincere i nerazzurri per non avere il rimpianto che sia stata un’outsider come la Lazio a spezzare l’egemonia bianconera?
Bella domanda! Devo dire che, francamente, sono due squadre nelle quali ho trovato un gran bel calcio. All’ultima partita che abbiamo fatto con l’Inter ho detto “Giocano, bella squadra”. La Lazio idem. Questa è una domanda difficile alla quale rispondere, veramente difficile. Tra tutte e due… scelgo la Lazio, dai. Mi ha conquistato un po’ di più. Difficile però ‘sta domanda, eh!

L’abbiamo fatta anche ad Amadeus, che però è tifoso dell’Inter…
Sì, son quasi tutti interisti nel mondo della musica, è incredibile. Non so perché, siamo pochissimi juventini. A Sanremo erano tutti interisti: Fiorello interista, Amadeus interista, Facchinetti interista. Poi Vasco interista, Celentano interista, Ruggeri interista…

Quest’anno tra le potenziali rivali della Juve c’è anche il Napoli, che nonostante il rendimento in campionato potrebbe incontrare i bianconeri nella finale di Coppa Italia. Temi sorprese da parte degli azzurri?
Sì, infatti quando abbiamo perso l’ultima col Napoli meritavamo di perdere. Anche se in campionato è un po’ più giù tra il sesto e il settimo posto, è una squadra che mi piace molto e quindi la temo sicuramente. È un’altra squadra di quelle che meritano secondo me anche di più, francamente. A me piace anche l’Atalanta, se proprio devo dirla tutta, anche da juventino. È una squadra che mi ha conquistato.

A Sanremo era presente anche Cristiano Ronaldo, indubbiamente l’uomo più in vista della Juventus di oggi. Secondo te è con il ritiro di Francesco Totti che il calcio italiano ha perso l’ultima vera stella internazionale che più si avvicina a Cristiano?
Eh beh, sì. Pensando a quello che abbiamo adesso… per il momento sì. C’è Insigne che mi piace, però per quel livello lì ci vuole ancora un po’ di tempo. Poi mi è piaciuto anche tutto il discorso che ha fatto Totti all’uscita dall’Olimpico, la reazione che ha avuto poi con la dirigenza… Direi di sì. Non mi viene in mente uno così potente da poter affiancare a un Ronaldo.

A legarti al mondo del calcio è anche il tuo impegno con la Nazionale Cantanti: quale grande calciatore della storia della Juventus ti piacerebbe incontrare un giorno sul rettangolo verde?
Ronaldo è una fissa per noi juventini, devo riconoscerlo. Però io adoro Dybala, ho una predilezione per quel ragazzo. A parte che abbiamo un tridente assurdo per quanto siamo potenti, faccio fatica a scegliere tra lui e Ronaldo. Magari scelgo Dybala giusto perché si parla sempre di Ronaldo. Poi giocando, siccome sono mancino, non è che mi ispiro perché è talmente bravo Paulo… però mi affascina. I mancini mi hanno sempre affascinato. Del presente ti direi Paulo. Del passato mi legherei a uno di quei giocatori della Juve dell’82, dell’83 e dell’84. Direi Platini, che solo il ricordo mi fa sussultare! Solo il pensiero che potrei un giorno vederlo… di quella Juve lì ce ne sono molti, anche Boniek… cioè, ragazzi… Però direi Platini col cuore aperto, perché mi tornano in mente le serate col mio papà, poi c’era la Coppa Intercontinentale che si vedeva alle 4 di notte con l’Argentinos Juniors, con quei suoni di sottofondo… Sono dei ricordi di quando ero bambino indimenticabili, mi ritengo fortunato di aver visto anche una Juve così grande, pensa se fossi cresciuto con la Juve della Serie B!

Per concludere, una curiosità. Qualche giorno fa abbiamo chiesto ad Amadeus chi è il Fiorello dell’Inter. A te possiamo chiedere chi è il Morgan della Juventus?
Questa è durissima! Secondo me uno dei valori più belli della Juve è il carattere. I giocatori da Juve, i giocatori da Agnelli hanno il carattere loro, lo vedi. Perché Balotelli non gioca nella Juve? Perché non ce l’ha quella roba lì. Io adoro Balotelli, ma lì non lo vogliono. Un Morgan nella Juve non c’è. Per come è la mentalità della Juve, Agnelli non penserebbe neanche lontanamente di prendere un giocatore così. Un conto è essere estrosi, pazzerelli e fuori dalle regole, però considerando la mia vicenda, come ho reagito io e come è fatto Morgan, una personalità così per me travalica i valori della Juventus. Non ci sarebbe un giocatore paragonabile.

Forse è anche il motivo per cui la Juventus ha ceduto Kean…
Beh, è vero, sì. Può darsi, giusto.

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