Esclusiva-Giacomo Losi: “Totti ha smesso troppo presto. Non vedo Florenzi capitano in Nazionale”
Stoico e storico: potrebbe essere definito così Giacomo Losi, ex capitano della Roma degli anni ’50 e ’60 noto soprattutto per la sua resistenza e la sua tenacia in campo. Anche nel commentare l’attuale andamento della squadra giallorossa, a distanza di tanto tempo, “Core de Roma” non ha perso la sua proverbiale verve. Losi ha rilasciato così un’intervista in esclusiva a Soccermagazine parlando con noi di alcuni temi e di singoli giocatori della formazione allenata da Di Francesco.
Da più di un mese a questa parte la Roma sta vivendo un calo vertiginoso: come si spiega questo periodo?
(ride, ndr) Forse è il campo che è vertiginoso! Bisognerebbe essere dentro nella questione, però è qualcosa di improvviso, un calo da una squadra da cui ci aspettavamo tutti di più. Io stesso non me lo spiegare in questo momento.
A questo punto chi vede favorito nella lotta allo scudetto tra Juventus e Napoli?
La Juventus è una squadra che va sempre fino in fondo a quello che fa, il Napoli però ha delle grosse probabilità di intervenire in questa corsa. Dipenderà da come sarà condotta fino alla fine questa forza. Speriamo che il Napoli porti qualcosa di nuovo in questo campionato. Insomma, la Juventus – si sa – è abituata a queste cose, il Napoli un po’ meno, anche se pure gli azzurri hanno fatto la loro parte nel passato. Potrebbe anche essere una carta a favore del Napoli in questo momento.
Negli ultimi tempi a rimanere in vetrina è stato soprattutto De Rossi dopo l’espulsione a Genova e la critica a Spalletti sulla gestione di Totti: come si spiega che un giocatore così esperto incappi ancora oggi in défaillance disciplinari?
Forse è stata un po’ un’ingenuità di De Rossi fare certe affermazioni e certe cose. Insomma, De Rossi è sempre stato un giocatore molto generoso nei confronti della squadra e di chi la conduceva. Non ho capito perché questo cambiamento così improvviso, non so se ci sia stato qualcosa fra i giocatori e l’allenatore, qualche pressione forse, non so. Certo, mi dispiace, perché un giocatore così è molto importante per la squadra e per tutti quanti.
Nelle ultime settimane Dzeko sta faticando a trovare la via del goal e sia Schick sia Defrel hanno spesso problemi fisici: interverrebbe in attacco per il mercato di gennaio?
Certo che se mancano questi giocatori che sono promotori della conclusione di una squadra in una partita, andrebbe rivista questa possibilità di introdurre qualcosa che dia certe garanzie, più garanzie di questi giocatori che sono in fase di stallo.
Avrebbe fatto comodo Totti in un momento come questo?
Totti avrebbe sempre fatto testo, perché sarebbe stato un giocatore in più. Con l’esperienza e con la grande classe che ha sempre dimostrato di avere, in questa squadra è sempre stato promotore delle cose migliori che possa aver fatto la Roma, perché lui è un giocatore che trascina anche gli altri. Mancando questo grande promotore di iniziative è dura per gli altri, lui era molto importante. Lui ha smesso secondo me troppo presto, doveva stare ancora in mezzo al gruppo e convincere i suoi compagni a fare cose migliori di quelle che fanno.
Un altro nome discusso di recente è quello di Nainggolan: da capitano come avrebbe affrontato ai suoi tempi nello spogliatoio un caso come quello del belga di Capodanno?
Nainggolan non mi è piaciuto per niente, eh! Io l’avrei preso da parte e gli avrei fatto un discorsetto abbastanza importante, perché è un giocatore importante per la squadra, ma non può andare contro le idee di un allenatore o della squadra stessa perché crea dei danni e delle estromissioni a certi traguardi. Peccato, perché questa squadra era destinata o è destinata a fare grandi cose.
È notizia delle ultime ore il clamoroso rifiuto di Simone Verdi del Bologna al Napoli, con il giocatore che ha dichiarato di voler rispettare il Bologna in un calcio ormai privo di bandiere. Lei che è stato proprio una bandiera, come valuta la scelta del ragazzo?
È una scelta personale questa qua, perché un giocatore che vuole rimanere nella propria squadra perché rappresenta qualcosa di importante è una bella cosa. Poi bisogna vedere il perché di queste affermazioni. Non essendo dentro alla questione è comunque difficile giudicare una cosa del genere. Può darsi che abbia perso il treno, ma ci sarà stato un motivo perché mi sembra strano che un giocatore faccia queste affermazioni.
Dopo l’eliminazione dai Mondiali l’Italia ha perso anche dei senatori tra cui il capitano Buffon ed il vice-capitano De Rossi: secondo Lei è comunque presto per affidare la fascia della Nazionale a Florenzi?
Mah, Florenzi è un ottimo giocatore, anzi è un buonissimo giocatore, però non lo vedo come capitano di una squadra di un certo valore, di un certo tipo, perché lui è un grosso operaio di una squadra, ma non ha il carisma per mettere la squadra in certe condizioni. Io apprezzo Florenzi per quello che è, è un giocatore che dà sempre tutto, che in campo fa sentire il suo peso, ma non lo vedo come trascinatore e capitano di una squadra, come la Nazionale specialmente.
E invece nella Roma un giorno?
Con la Roma gli auguro che abbia questa forza di poter guidare la squadra, perché è un ragazzo che si sente, in campo, che ha una certa personalità.
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