Tassotti: “Contento che il Milan sia tornato quello di una volta”

Mauro Tassotti ha rilasciato questa mattina un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Tassotti - Fonte immagine: goatling, Flickr-Wikipedia
Tassotti – Fonte immagine: goatling, Flickr-Wikipedia

 

L’ex difensore rossonero ha affrontato diversi argomenti, dal Milan al Napoli di Carlo Ancelotti. Ha parole di elogio per Gattuso, Leonardo e Maldini. Si dice contento del ritorno di Carlo Ancelotti in Italia e ammette che tiferà per lui e per il Napoli, ovviamente non nelle sfide contro il Milan come quella di sabato sera al San Paolo.

Dopodomani per lei sarà una spremuta di ricordi e trionfi, ma con vista sul futuro…

Perché il Milan è tornato a essere una società normale. Nel senso che è tornato ad avere facce riconoscibili, a essere un club con capacità economiche importanti, che si è affidato a figure importanti. Ecco perché dico che questa sorta di rimpatriata rossonera mi piace tantissimo. Sarò sincero: ora seguo il Milan con più affetto rispetto a prima.

Merito di Leonardo, Maldini e Gattuso, quindi?

Leo e Paolo hanno l’intelligenza per essere una coppia di successo e in più hanno l’aura dei campioni. Sono felicissimo per loro. Parliamo di persone rispettate ovunque, non solo dal mondo milanista. Basta pensare a cosa è successo a Madrid. Per quanto riguarda Gattuso, non ci si poteva dimenticare di ciò che ha fatto lo scorso campionato, era giusto dargli l’opportunità di cominciare dall’inizio della stagione. E’ riuscito a dare un’identità precisa, il Milan è sempre stato squadra anche nelle giornate di difficoltà.

Ma è facile supporre che dovrà continuare a vedersela col fantasma di Conte…

Ha gli attributi per resistere e tener duro.

Lei dice che Leonardo e Maldini saranno una coppia di successo. Per Paolo, però, si tratta di un lavoro nuovo.

Sì, ma grazie alla sua esperienza ha una competenza globale sul calcio. Poi è ovvio, se c’è da condurre una trattativa di mercato importante, lui sarà il primo a sapere che deve ancora imparare la materia. Era un delitto che Paolo non fosse non fosse coinvolto con il Milan. Trovo assurdo che non sia rientrato prima, ma evidentemente non era convinto del progetto precedente. E come dargli torto: c’era un presidente che ci metteva pochissimo la faccia, su cui gravavano dubbi di natura finanziaria. E poi, posso dirlo? C’era troppa gente che arrivava dall’Inter 

Torniamo a Paolo: se le diciamo Tassotti-Costacurta-Baresi-Maldini che ci risponde?

Intanto aggiungo anche Filippo Galli. Dico che abbiamo segnato quell’epoca perché oltre alle capacità inviduali avevamo un’intesa che ci aiutava a nascondere i difetti.il segreto era che riuscivamo a leggere le situazioni di gioco tutti nello stesso modo.

 

 

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