Napoli, Ancelotti: scarsi risultati e gioco scialbo. Addio anticipato?
Il campionato di Carlo Ancelotti e del suo Napoli è al di sotto di tutte le aspettative.
All’inizio dell’attuale stagione ci si aspettava molto di più sia a livello di gioco che di risultati. Ma tra infortuni, alcuni giocatori poco incisivi e calati di rendimento, Ancelotti vive un periodo negativo. Dopo una partenza in parte positiva, con la vittoria al San Paolo contro il il Liverpool in Champions, arrivano i primi problemi. Risultati altalenanti, poca lucidità di gioco e vetta della classifica che ormai è sempre più lontana. Per il tecnico si parla di un possibile esonero, cosa che non gli è mai capitata in carriera a campionato in corso ma al termine della stagione.
La prima di tutte fu quando era alla guida del Parma quando dopo uno storico secondo posto nel primo anno alla guida dei ducali, fu esonerato l’anno successivo. Troppo poco per la società il sesto posto in classifica, le semifinali di Coppa Italia e l’uscita dai gironi dell’allora Coppa dei Campioni. Successivamente guidò la Juventus per altri due anni arrivando sempre secondo rispettivamente dietro Lazio e Roma. Venne esonerato nel 2001.
Al Milan gli anni più longevi e vincenti dove conquistò uno scudetto e due Champions League. Ma anche con i rossoneri non finì proprio bene. Nella stagione 2008/09, decise di allontanarsi consensualmente dai colori rossoneri per poi approdare al Chelsea di Abramovic.
A Londra non entrò mai in simpatia con i tifosi del Chelsea nonostante il primo anno vinse campionato e FA Cup. L’anno successivo è meno redditizio con il secondo posto in campionato, uscita prematura dalle coppe nazionali ed eliminazione ai quarti di Champions League. Esonero a fine anno e destinazione Parigi.
Al PSG rimane un anno e mezzo vincendo il campionato solamente al secondo tentativo. Altra separazione consensuale fino ad un certo punto perché la società vorrebbe trattenerlo, ma il richiamo del Real Madrid è troppo allettante per dire di no.
Porta la decima Champions a Madrid ma in campionato non va tanto bene. I successi del Barcellona bruciano al presidente Perez e decide di esonerare Ancelotti nel 2014/15.
Infine arriva al Bayern Monaco dove vince anche il campionato 2016/17. Nonostante i buoni risultati, i rapporti con i senatori della squadra non sono affatto ottimi e fu lui a pagarne le conseguenze con l’esonero.
Oggi al Napoli deve affrontare una situazione molto delicata. Nel corso del campionato. tra scelte tattiche, squalifiche ed infortuni, Ancelotti ha schierato sempre una formazione diversa. Oltre allo scarso rendimento di tutta la squadra ci sarebbero dissapori con alcuni giocatori e altri che avrebbero il mal di pancia essendo in scadenza. Su tutti spiccano i casi di Allan, Callejon, Mertens e Insigne, spesso presi di mira dai tifosi per le prestazioni deludenti. Sono circolate molte voci che poi sono state prontamente smentite dal mister e dagli stessi calciatori che segnando hanno espresso la loro vicinanza al proprio allenatore.
Sembrano essersi calmate le acque ma dopo la sconfitta all’Olimpico contro la Roma ed il pareggio in Champions con il Salisburgo scoppia nuovamente il caos. De Laurentis ordina il ritiro che viene però rifiutato da tutti e da qui nasce un nuovo problema viste le successive multe imposte dal Presidente dei partenopei.
La sconfitta di Domenica al San Paolo contro il Bologna mette ulteriormente in bilico la posizione di Ancelotti che se ne assume le responsabilità e si metterà a confronto con la squadra. Queste le sue parole dopo il match perso con la squadra di Mihajlovic:
“Dopo la buona partita di Champions con il Liverpool mi aspettavo un altro tipo di prestazione. Il periodo negativo è troppo lungo, siamo convinti di risalire ma in campo dimostriamo tutto l’opposto. Le responsabilità e le scelte sono mie ma in campo ci vanno i calciatori e chiedo loro di fare molto più di quello che hanno fatto vedere stasera. In Champion abbiamo un buon rendimento mentre in campionato siamo al di sotto del nostro potenziale. Credo che dobbiamo cambiare qualcosa, anche a livello tattico, dovrò valutare tante cose per uscire fuori da questo momentaccio. Con la società parliamo tutti i giorni, siamo uniti e soffriamo questo periodo delicato”.
Da mercoledì pare che la squadra, per volontà di Ancelotti andrà in ritiro fino al match di domenica contro l’Udinese per ritrovare la giusta concentrazione e risollevarsi da questa serie negativa.