Esclusiva-Sebino Nela: “La Roma ha i maggiori margini di miglioramento. Mi piacerebbe giocare nel calcio di oggi”

Oltre 250 presenze con la maglia della Roma e attuale commentatore di Mediaset Premium. Stiamo parlando di Sebino Nela, vecchia gloria giallorossa. Nela ha concesso un’intervista esclusiva a Soccermagazine.it, discutendo del campionato che attualmente vede in vetta la fantastica Udinese di Francesco Guidolin.

 

L’Udinese può lottare per lo scudetto?

Questa è una domanda che si fanno tutti. Non lo so. Fra cinque o sei domeniche vediamo che succede ma se la classifica rimane ancora così anche l’Udinese ha chanche per competere fino alla fine, secondo me.

Ora che il Milan è tornato, lo scudetto dipende solo dai rossoneri?

Non dipende da nessuno. Bisogna trovare un po’ di continuità. Come ho detto prima, fra cinque o sei domeniche forse capiremo qualcosa, ma se sarà ancora tutto così sono in molti ad avere speranze in questo campionato.

La crisi Inter secondo Lei è passeggera oppure è la fine di un ciclo?

La fine di un ciclo non lo so. Comunque l’Inter ha giocatori forti, di personalità, di carattere e verranno sicuramente fuori da questa posizione di classifica e recupereranno punti. Però, da qui a dire che vinceranno il campionato sinceramente non lo so, anche se arriverà tranquillamente tra le prime.

Cosa succede a Edinson Cavani, che non è più il cecchino infallibile dello scorso anno?

Ci sono stagioni e stagioni e non sempre va tutto bene. A Cagliari, però, ha fatto una partita molto generosa ed è stato importante a livello tattico. In questo momento non è brillantissimo e nel Napoli, se non segna Cavani, non segna nessuno e sono problemi. Il valore del giocatore, comunque, rimane immutato.

Come vede il nuovo progetto della Roma?

Beh, è stato fatto un progetto che la gente ha appoggiato. Devo dire che la Roma, forse, è la squadra con i maggiori margini di miglioramento essendo partita da zero, zero veramente in tutto: giocatori nuovi, progetto giovani, allenatore nuovo. Questa squadra sinceramente non so dove possa arrivare però affermo che è l’unica, secondo me, che ha ancora grandissimi margini di miglioramento. Non sappiamo dove può arrivare: stanno crescendo ma chi lo sa dove si può arrivare?

Quanto è importante Pjanic per questa Roma?

Pjanic è un buon giocatore come ne sono stati presi altri. L’importante è che imparino il prima possibile quali sono le idee di calcio che ha Luis Enrique. Sono stati presi buoni giocatori che adesso dovranno giocare di squadra anche se ancora non risponde a quelle che sono le indicazioni dell’allenatore. O, meglio, non ha ancora meccanizzato bene cosa deve fare.

E’ vero che Borriello, seppur si stia allenando con la sua solita grinta e impegno, non è adatto al gioco del mister?

Non è che non è adatto. Borriello è una grande prima punta secondo me. Sono stati fatti degli esperimenti, ha avuto le sue chanche. Lui è il classico bomber, l’allenatore fa delle scelte, è stato fatto un investimento abbastanza importante su Osvaldo. Lui è uno degli attaccanti centrali: Luis Enrique ringrazia poiché ne ha moltissimi e qualcuno deve pure rimanere fuori. Gli attaccanti li conosciamo: si demoralizzano quando non giocano e sono sempre le solite cose. Vale lo stesso discorso degli altri: è un giocatore di valore.

Secondo Lei che apporto possono dare José Angel e Aleandro Rosi in questo tipo di calcio in cui il ruolo del terzino cambia radicalmente?

Su questo ruolo, per come lo vede Luis Enrique, bisogna fare molta attenzione. José Angel è un terzino che aveva cominciato molto bene ma le ultime gare non sono andate benissimo. D’altronde giocare come vuole Luis Enrique comporta anche grandi sacrifici tattici, fisici etc… etc… Può migliorare perché è giovane, ha una buona spinta, un buon piede, personalità però la fase difensiva bisogna migliorarla e capire quando è il momento di salire, dell’inserimento e quando non bisogna perdere palla. Stesso discorso possiamo farlo per la parte destra, chi gioca gioca.

Chi è l’erede di Sebino Nela?

In questo momento non credo che alla Roma ci sia uno come me. Ognuno ha le proprie caratteristiche e, anche in generale, non vedo un altro con la mia fisicità, con la mia velocità, con il mio piede. Io ho fatto quello che ho fatto, ero quello che ero ma oggi è un’altra cosa. Mi sarebbe piaciuto giocare oggi a calcio, mi sarebbe piaciuto anche con questi nuovi sistemi di gioco come nel Napoli che usa gli esterni alti, Maggio e Dossena. Le mie caratteristiche sarebbero state perfette e invece ho dovuto faticare.

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Raffaele Zanfardino

Direttore responsabile della testata.

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