Il dottor Castellacci ricorda Totti: “Quando Lippi mi disse che si fece male…”

Nel corso di “Febbre da Roma”, trasmissione di Non è la radio, è intervenuto il dottor Enrico Castellacci, ex medico della nazionale italiana che seguì il recupero di Francesco Totti prima del Mondiale 2006.

Francesco Totti (Fonte immagine: Danilo Rossetti)
Francesco Totti (Fonte immagine: Danilo Rossetti)

Cosa pensa della ripartenza del campionato con tutti i protocolli che sono stati emessi?

C’è da dire che che all’inizio quei tipi di protocolli non erano adatti a garantire la sicurezza anche nel mondo del calcio. Molti di essi per categorie come la Serie B e la C erano del tutto inattuabili. Con il passare del tempo ci sono stati degli accorgimenti che hanno permesso anche al campionato di ripartire con tutte le garanzie del caso. Grazie alla quarantena soft si potranno terminare tutte le competizioni e con il tempo si potrà tornare alla normalità.

Con partite che si giocano ogni 3 giorni come si può cercare di arginare la questione degli infortuni?

Purtroppo gli infortuni sono stati preventivati da tutti i medici sociali della squadre del campionato di Serie A. Il problema principale è anche che i calciatori durante questo lockdown hanno dovuto svolgere un allenamento a casa. Per quanto i ragazzi si potessero impegnare nella mura di casa, non c’era una vera e propria seduta di allenamento con tutti gli strumenti del caso. Quando c’è stata la conferma che sarebbero ripresi gli allenamenti di squadra si è ripartiti immediatamente con il torneo e così non sono riusciti a fare una preparazione completa: il caso di Mandragora ne è la prova. L’unica cosa che può prevenire gli infortuni sono le sostituzioni. Fortunatamente le hanno aumentate da 3 a 5. Così si rischiano sicuramente meno problemi a livello muscolare avendo un ricambio di 5 calciatori rispetto alla rosa iniziale.

Lei per 15 anni è stato il medico sociale dell’Italia: come erano i rapporti con la Roma? Ha qualche aneddoto su Totti dopo quel brutto infortunio alla caviglia?

Con la Roma in particolar modo non ho mai avuto nessun tipo di problema. Nel corso degli anni, poi, magari ti capita la società che è più apprensiva rispetto ad un’altra. Per quanto riguarda Totti e sui miei anni come medico della nazionale potrei scrivere sicuramente un libro. Ma devo dire che quando si fece male Francesco. mi chiamò subito Lippi dicendomi “Sai, si è fatto male Totti”. Mi chiese “Ma secondo te ce la farà a recuperare per il Mondiale?” e io gli dissi “Lui ha un carattere davvero molto forte per recuperare, ma poi sta a te decidere se convocarlo o meno”. Alla fine fortunatamente lo portò e ricordiamo tutti i suoi occhi prima di calciare il rigore contro l’Australia.

La Roma nel corso degli anni è stata la squadra che maggiormente ha sofferto del problema della rottura dei legamenti crociati. Da cosa può derivare questo problema?

Rispetto a tanti anni fa sono cambiate tante cose. Adesso si gioca molto di più e i ritmi di gioco sono molto più elevati. Già questo può far capire come ci sia un elevato caso di problemi muscolari ed anche di varie rotture di legamenti crociati. La Roma in primis forse è una di quelle che in questo caso e più colpita. Ricordo forse un anno dove aveva due o tre calciatori con il crociato rotto, ma posso citarvi lo stesso Florenzi che mentre stava recuperando proprio da quel problema se lo è rotto nuovamente.

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