Lazio-Pescara 3-0, le pagelle abruzzesi: male Memushaj, Caprari e Bizzarri non bastano

Le pagelle del Pescara, sconfitto nell’anticipo delle 18 della quarta giornata di Serie A per 3-0 dalla Lazio nella gara dello stadio Olimpico grazie alle reti messe a segno da Sergej Milinkovic-Savic, da Stefan Radu e dall’ex Ciro Immobile.

Ledian Memushaj (Fonte: pescaracalcio.com)
Ledian Memushaj (Fonte: pescaracalcio.com)

Bizzarri 6.5: nulla può sui tre goal firmati di testa da Milinkovic-Savic, da Radu e infine sotto porta da Immobile. Prima è attento e decisivo diverse volte proprio sul centrocampista serbo, in uscita bassa sull’attaccante italiano e su Djordjevic.

F.Zampano 5: spesso impreciso con la palla fra i piedi, nullo in fase di spinta e possesso palla, disastroso in quella difensiva. Si fa sovrastare troppo facilmente in occasione del primo goal di Milikovic-Savic, con una marcatura troppo approssimativa, oltre a soffrire molto quando viene puntato.

Campagnaro 5: il vecchio leone della difesa abruzzese tiene bene nel primo tempo (pur venendo ammonito), dove Immobile non lo mette quasi mai in difficoltà. Nella ripresa, però, cala alla distanza dal punto di vista fisico e non riesce a guidare con il giusto piglio la propria retroguardia.

Gyomber 5.5: non commette particolari errori, tenendo discretamente bene Djordjevic che transita spesso dalle sue parti, ma non dà mai l’impressione di essere sempre affidabile e sicuro. Ad inizio ripresa esce per un problema fisico quando i suoi erano ancora in parità (dal 49′ Fornasier 5: entra ad inizio secondo tempo e naufraga completamente insieme a tutti i suoi compagni di reparto, non riuscendo mai davvero ad entrare in partita. Soffre tantissimo, specialmente quando la Lazio nel finale parte in campo aperto).

Biraghi 5.5: il meno peggio della difesa pescarese. Primo tempo di buonissimo livello, dove attacca con i tempi giusti e difende con attenzione. Nel secondo tempo, però, complice il calo fisico del Pescara soffre la verve di un ispirato Felipe Anderson, andando in difficoltà dal suo lato.

Cristante 5: prestazione incolore per l’ex centrocampista di Milan, Benfica e Palermo, mai pienamente nel vivo del match. Pochi i palloni giocati, tanti invece gli errori in fase di appoggio e di impostazione. Poco presente anche dal punto di vista fisico (dal 73′ Mitrita s.v.: entra sul 2-0 per cercare la rimonta, ma praticamente non ha nemmeno il tempo di farsi notare e dare il proprio contributo in fase offensiva).

Brugman 6: diligente, attento, preciso, quasi mai in difficoltà, specie nella prima frazione di gioco. Sicuramente il migliore della mediana pescarese nella debacle dell’Olimpico.

Memushaj 4.5: la sliding doors della sfida passa dai suoi piedi, quando al minuto 35 sciupa malamente l’occasione di portare il Pescara in vantaggio calciando fuori un rigore sul punteggio di 0-0. L’errore condiziona enormemente la prova del capitano abruzzese, che progressivamente sparisce dal campo senza dare alcun segno di vita.

Benali 6: nel primo tempo si muove come al solito abbastanza bene, creando anche qualche apprensione alla difesa biancoceleste con i suoi spunti e i suoi inserimenti senza palla. Oddo però non la pensa così, sostituendolo nell’intervallo (dal 46′ Manaj 5: entra ad inizio secondo tempo per dare maggiore presenza fisica all’attacco del Pescara, ma il giovane di proprietà dell’Inter è praticamente nullo, abulico e mai davvero decisivo, facendosi costantemente sovrastare da un ottimo De Vrij).

Verre 5.5: cresciuto nel settore giovanile della Roma, forse sente un po’ troppo la sfida che per lui rappresenta una sorta di derby. Sbaglia qualche pallone in più rispetto al solito, ma fa sentire la sua presenza anche in fase di ripiego. Ci mette impegno e grinta (venendo anche ammonito), ma appare poco lucido.

Caprari 6.5: sicuramente il migliore del Pescara insieme a Bizzarri. Le occasioni migliori nascono dai suoi piedi e dalla sua intraprendenza. Propizia il rigore, poi fallito da Memushaj, saltando Bastos come un birillo, prova a far male a Marchetti da fuori, cerca sempre di creare superiorità numerica con i suoi dribbiling, ma sostanzialmente predica nel deserto.

Allenatore Massimo Oddo 5: torna all’Olimpico contro la Lazio, sua squadra per cinque stagioni da calciatore. Il Pescara gioca un discreto primo tempo (non bene come nelle prime tre giornate), ma come al solito cala alla distanza nella ripresa a causa di un gioco molto dispendioso dal punto di vista fisico. Discutibile anche la gestione dei cambi, con l’uscita di Benali nell’intervallo per un impalpabile Manaj.

Francesco Tusi

Francesco Tusi

Amante del calcio, metafora più vera della vita in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Amante del mare, della sua vastità e della sua sconfinata bellezza.

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