Ranieri verso Roma-Parma: “De Rossi dal primo minuto”

Claudio Ranieri ha parlato a Trigoria nella sua ultima conferenza stampa pre-partita con la Roma. Ecco le parole del tecnico:

Roma, Ranieri in conferenza - Fonte: Lorenzo Sambucci
Roma, Ranieri in conferenza – Fonte: Lorenzo Sambucci

Domenica l’ultima della stagione e per De Rossi con la Roma. Che atmosfera di aspetta?

Mi auguro quella che Daniele merita. Spero in uno stadio ricolmo d’amore, in una festa per come Daniele ha dato amore alla Roma. Mi aspetto una cosa positiva per lui al 100%.

A proposito di Daniele, giocherà da titolare?

Dal primo minuto. Entrerà in campo con la sua fascia. Credo meriti questa standing ovation da parte dell’Olimpico. Se ci tengo io, immaginatevi lui.

Abbiamo sentito vari allenatori di De Rossi. Lei cosa vede di speciale in lui?

Per me di speciale ha la sua trasmissione della passione per la maglia con cui gioca. Si vede che esprime la sua voglia di far bene. Non vuol dire che si gioca sempre bene, ma lui cerca di dare sempre il 100% e uno così lo puoi solo apprezzare, anche perché punto di riferimento nello spogliatoio.

Che Roma pensa di lasciare? Allenerà ancora in Inghilterra?

La squadra si è ripresa, è compatta e può lottare per un obiettivo. Noi dobbiamo dare il massimo perché siamo dei professionisti. Non si gioca per i soldi, ma per la passione e il divertimento. Io mi sono sempre sentito un allenatore europeo, dove ci sarà un progetto che mi intriga vado.

Durante questa esperienza a Roma ha mai avuto l’impressione che la carriera di De Rossi volgesse al termine?

No, è stato un fulmine a ciel sereno per entrambi.

Ha parlato di bilancio positivo. Dove pensava di incidere di più e da chi si aspettava di più?

Ho capito che dovevo incidere sullo stato morale e sull’autostima. Abbiamo lavorato bene sull’aspetto difensivo prendendo meno goal. Tutti hanno dato il massimo in allenamento e in partita, non voglio parlare di chi mi ha deluso. Io credo che Schick sia un grandissimo giocatore, ma alcuni a 19 anni sono già maturati e altri no. Mi dispiacerebbe vederlo esplodere a 28 anni. Spero possa rimanere e far vedere che non mi sono sbagliato.

Con quale stato d’animo lascerà la Roma?

Io mi emoziono sempre quando guido la Roma. Non entro prima per non sentire l’inno di Venditti, se no mi emoziono. Lascerò la Roma col cuore aperto sperando di vederla sempre più in alto.

Lei ha iniziato a sentire Sua la squadra in questi due mesi? C’è il rammarico di non continuare?

Ho cominciato a sentirla mia giorno dopo giorno. Era una squadra già plasmata e abituata a un certo tipo di gioco, bisognava togliere determinate cose e usufruire del grosso lavoro che Eusebio ha fatto. Non c’è rammarico, sono pratico. Quando ho firmato sapevo che poi sarebbe finita la mia storia. Auguro a chi verrà dopo di me il meglio.

Stanno parlando tutti dell’addio di De Rossi, ma sembra che anche Dzeko, Manolas o Kolarov possano andare via. Questa squadra deve ripartire da zero?

Io credo che il gruppo sia valido e ben miscelato, ci sono gli anziani e i giovani giusti. Va bene così. Il nucleo è valido e sano. Non si riparte da zero. Da una classifica deficitaria sì. Il nuovo allenatore ripartirà da zero in base alle sue idee e direttive. Chi prende una squadra a luglio deve sempre ricostruire. I giocatori devono essere intelligenti e plastici nel capire il nuovo allenatore.

Tempo fa la Lega ha imposto la fascia da capitano uguale a tutti. È possibile far indossare a Daniele la sua fascia per l’ultima partita?

Non lo so, ma nel caso la pagherei io la multa per Daniele.

Tempo di bilanci. Cosa ha trovato di positivo e di negativo? Cosa pensa della nuova regola su rimessa del fondo?

Tutte le nuove regole devono essere capire e sfruttate in una maniera o nell’altra. Ho trovato una struttura più moderna, parecchi sono andati nella sede centrale. La Roma sta diventando una società internazionale e il brand conta molto. Si poteva far meglio nel momento più importante gestendo meglio le voci su chi andava via. Nelle altre squadre solo all’ultimo esce qualcosa, da noi invece quando dovevamo spingere tutti nella stessa direzione. Forse avremmo strappato quei due punti in più da qualche parte.

Ha avuto l’impressione che i calciatori fossero distratti dalle voci?

Quando un nucleo spinge verso un’unica direzione, anche se sono giornalisti, è meglio.

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