Roma, parla Mxit’aryan: “Non so perché l’Arsenal mi ha ceduto”
Henrix Hamleti Mxit’aryan è un nuovo giocatore della Roma. Il giocatore armeno si è presentato ufficialmente alla stampa solo oggi, di ritorno dalla sosta per le nazionali. Ecco il resoconto della conferenza dell’ala giallorossa:
Petrachi introduce il giocatore:
Siamo contenti di aver portato un altro giocatore di spessore internazionale. La sua esperienza e la sua intelligenza possono portarci un livello qualitativo migliore. Gli garantiremo sostegno e motivazione. La Roma gli farà sentire tutto il proprio calore.
Parla il calciatore:
Sono contento di essere qui. Ho passato un periodo non facile, adesso c’è una nuova avventura e farò del meglio. L’ambiente con spogkistoio e mister è molto bello, il futuro è roseo.
Hai giocato sia da esterno sia da trequartista: dove ti vedi nella Roma?
Posso giocare in ogni posizione, a destra, a sinistra o dietro la punta. Conta essere utile, non c’è differenza. La mia qualità è partire dall’esterno per accentrarmi.
In Nazionale hai già incontrato alcuni compagni contro Italia e Bosnia: ci hai parlato?
Ogfi è stato il primo giorno di allenamento. Già con l’Italia avevom parlato con Alessandro della Roma, anche con Edin. Abbiamo parlato di un po’ di tutto. Ora mi concentro sulla Roma.
La partita con la Bosnia ha confermato che sei un attaccante completo. Cosa ti manca per il salto di qualità a livello realizzativo?
Con la Nazionale gioco dietro la punta e ho più libertà di movimento. Con i club avevo un compito differente, costruivo il gioco da dietro. In fin deinconti il mio obiettivo è segnare e fare assist
Per Petrachi: tanri profili eccellenti, ma in prestito. Perché?
Bisogna anche adattarsi alle esigenze. Nello specifico, Smalling e Mkhi sono arrivati nelle ultime ore ed era difficile impostare un altro discorso. Vogliamo fare investimenti importanti anche sui giovani. Un mese fa era impossibile prendere Mkhii in prestito, mi dissero di comprarlo. Quando ci sono le opportunità bisogna sfruttarle. Il ragazzo ha rinunciato anche a dei soldi per venire, per questo parlavo di intelligenza. Abbiamo fatto delle operazioni furbe, poi il tempo dirà se potremo fare altri investimenti importanti per migkiorare il tasso qualitativo di cui la Roma ha bisogno.
Sei sbocciato nello Shakhtar, allenato poi da Fonseca. L’hai seguito?
Sia in Champions sia in campionato, ho visto un calcio molto offensivo e persino in Champions teneva testa alle grandi. Spero faccia lo stesso a Roma.
Per Petrachi: cosa non ha funzionato per Higuain e Icardi?
Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto trattenere Dzeko. La mia strategia era tenere Edin. Quello che era successo prima aveva pesato sul suo umore e gli ho fatto capire che il vento stava cambiando, che doveva essere un punto di riferimento. Le lusinghe dell’Inter e delle altre squadre lo stavano condizionando, ho smontato le sue idee. Quando ho posto un prezzo all’Inter quella cifra non è mai arrivata. Anche l’agente Silvano Martina ci ha aiutato a far riflettere il ragazzo.
In Nazionale ti sono arrivati messaggi dai tifosi della Roma? Senti pressione? Perché hai scelto Serie A?
Sì, ho ricevuto un sacco di messaggi entusiasti per le mie performance. Darò del mio meglio per questo club. Non ho paura della pressione, sono abituato enquando singioca per le grandi squadre si hanno gki occhi puntati e il minimo errore viene criticato. Se accetti di giocare a calcio lo sai. Ho 30 anji, so come gestire le critiche e accetto quello che viene. La Serie A è stata un’occasione prospettatami l’ultimo giorno. Sono qui per divertirmi engodermi il calcio.
Per Petrachi: un Suo parere sugli infortuni? Che soluzione adotterete?
Sono valutazioni oggettive che sto facendo. Nel Torino ho avuto pochissimi infortuni muscolari. Nelle grandi squadre c’è anche chi ha il personal trainer. A volte però c’è anche la casualità. La tensione è altissima. Spinazzola aveva già avuto un problemino di tanto in tanto, così come Pastore. Mi stupisce Zappacosta che si è farro male nel riscaldamento pre-gara. Under è molto esplosivo, forse deve sapersi gestire meglio. Si è stirato con un colpo di tacco improvviso. Annienteremo gli alibi, compreso quello dei terreninduri. Rizolleremo i campi.
Senti di aver lasciato il campionato più importante del mondo? Vuoi tornare in Premier da vincente o l’Italia è il tuo futuro?
Ho lasciato l’Inghilterra, appartiene almpassato. Ora mi concentro sulla Roma che non è un passo indietro. Era il momentondi cambiare e ho colto l’occasione con entusiasmo. Un calciatore deve provare piacere a giocare, non importa dove. All’Arsenal non lo provavo più.
Per Petrachi: a che percentuale è arrivato il successo del Suo mercato? È da Champions?
Creso di averci messo l’anima, tutto quello che avevo dentro con una logica calcistica. In un nuovo ambiente c’è cosa funziona e cosa no, ho voluto fare una piccola rivoluzione. All’anno zero serve pazienza. Possiano far rinascere entusiasmo e orgoglio romanista. Il mercato in uscita è stato importantissimo, abbiamo rinnovato Under e Zaniolo che sono fiori all’occhiello, senza esagerare nelle cifre. Abbiamo inserito giocatori di livello su una base importante. Io sono molto soddisfatto, ma adesso preferirei non parlare di mercato e pensare al Sassuolo, tanro che volevo presentare il giocatore subito. Sono fiducioso e ottimista, vedo il senso di appartenenza e l’orgoglio di ritrovarsi insieme. Quando sono arricato c’era disgregazione. Non posso garantire la Champions, ma la squadra è tosta.
Ti piace il VAR? Che ne pensi dopo il rosso in Armenia-Italia?
Ci sono situazioni in cui può essere utile, ma uccide il ritmo del gioco e rendentutto noioso. A volte capita di segnare e vedersi il toal annullato o non si sa se esultare, oppure se si esulta dopo non è la stessa emozione. Per certi episodi mi sento inglese, per altri italiano.
Per Petrachi: Mazzarri basava i risultati sul monte ingaggi. Come pensa di lavorare su gente come Pastore con poco spazio e dall’ingaggio alto?
C’è qualche incongruenza, non so se siamo terzi nella lista. Sarei cauto su questo dato. Il fatturato generalmente ha sempre determinato un posto di prestigio. Il monte ingaggi della Roma è sicuramente molto in su, servono valori giusti, equi. Il fuoriclasse deve saper portare la croce. In questo la Roma deve migliorare. Bisogna riequilibrare il tutto.
I tifosi sono impazziti per te. Come mai l’Arsenal ha deciso di lascarti andare all’ultimo?
È una domanda difficile, non faccio parte della loro dirigenza e non lo so. Non giocavo abbastanza e ho voluto cambiare. Sapevo che la Roma giocava tante partite con le coppe. Per l’Arsenal non sarà stato semplice, ma ora sono qui a dimostrare il mio valore.
Per Petrachi: si era lamentato della chiusura del mercato a inizio campionato. È stata una strategia prelevare dalla Premier? Ha qualche rimoianto?
Il fatto che il mercato inglese chiuda prima è un vantaggio. Prendere Mkhi prima era impossibile. Si era pensato di prendere anche un ragazzo brasiliano in prospettiva, ma doveva essere preso alle nostre condizioni e la cifra era importante. Quindi ho sentito Raiola e gli ho detto che volevo Mkhi in prestito, mi ha detto che era difficile e ha risposto che avrebbe tentato la forzatura. Gli ho detto che era più adatto al calcio italiano per la sua tecnica, anche grazie al nostro allenatore. C’è stata sicuramente della strategia negli ultimi acquisti. Non ho rimpianti, ho fatto quello che mi ero messo in testa e non sono state fatte altre uscite, due ragazzi hanno rifiutato di andare in prestito e magari torneranno utili nelle tante partite. Il mercato è stato fatto in sintonia con la società e con l’approvazione di Pallotta. Ringrazio la Roma per le possibilità.
Sei stato costretto a saltare la finale di Europa League per ragioni politiche: temi per la trasferta di Istanbul?
Non ci sarà alcun problema in Turchia, non è la stessa cosa e ci ho già giocato.
Per Petrachi: a che punto è il lavoro di Fonseca?
Ieri ho avuto un confronto col mister parlando di questo. Lui deve portare avanti il suo credo, è una mentalità innovativa perché si scontra con la mentalità difensivista italiana. Non deve avere perplessità e dubbi. Con i risultati i giocatori si convinceranno che quel modo di fare calcio e aggredire è giusto, mantenendo l’equilibrio. Questa mentalità può portare al coraggio di fare un bel calcio per risultari importanti. Serve anche un po’ di fortuna, ma confido nella forza dinquesta squadra.
Hai giocato in Bundesliga e Premier: servirà un periodo di adattamento?
Prima ero più giovane, adesso con l’esperienza non avrò problemi e i compagni mi aiuteranno a integrarmi e li ringrazierò. Dipenderà da me. Sarò qui una stagione, il tempo corre e devo fare in fretta.
Per Petrachi: ha incontrato problemi sul mercato?
Non puoi fare un mercato di 50 calciatori e qualcuno fa resistenza sul proprio contratto, ma prima di lasciare Roma un giocatore ci pensa più volte. Essere coerenti aiuta a essere chiari. Ad alcuni ho fatto capire che era più giusto andare via piuuttosto che fare le comparse. All’89% ci sono riuscito, è rimadto qualche residuo.
Hai parlato con Fonseca prima di venire? Ci sarai col Sassuolo?
Ho parlato con lui di diverse cose, non della prossima partita. Non mi sono ancora allenato. Vedremo, deciderà lui. Lavorerò duro, sono ambizioso e sono wui per vincere e non per perdere tempo.
Per Petrachi: Paratici e Marotta Le vogliono più o meno bene dopo questo mercato? Che ruolo ha avuto Baldini?
Sono orgoglioso di aver mantenuto la promessa data ai tifosi: la Roma non sarebbe stata la succursale di altre squadre. Tutti l’hanno capito adesso, non si viene a Roma a prendere calciatori con prepotenza. Ci sono tempi e modi. Con me questa linea sarà rispettata. Baldini non mi ha mai intralciato, circa un mese fa fu lui a parlarmi di Mkhi. È questa la forma di collaborazione che voglio. Gli dissi che allora non potevo prenderlo, poi ho sentito Raiola. Serve anche la forza di non far uscire le notizie. Io non ho avuro problemi con Franco, è stato al suo posto. Se Baldini si confida con Pallotta ben venga, ma ad esempio di Smalling non gliel’ho detto. Sono contento del lavoro di squadra.
Pensi che la Roma sia favorita in Europa League, come dice Smalling?
La stagione è appena iniziata, un passo alla volta possiamonraggiungere gli obiettivi enquinsono tutti ambiziosi e vogliono vincere. Io ho sempre voluto vincere. La Roma hangiocatomsolondue partite finora, è prematuro fare discorsi.
Per Petrachi: si era rotto qualcosa con Schick?
A volte qualcosa funziona e altro no. Non discutendo il livello tecnico del giocatore, la forza d’urto con cui era arrivato aveva creato aspettative troppo alte che sono state infrante. Doveva fare un’esperienza diversa. Molto dipende dal suo carattere. Mi auguro che il ragazzo si ritrovi, qui non poteva. Vedremo a fine campionato che farà perché rimane un patrimonio della Roma. Deve togliersi il peso della responsabilità che la Roma gli ha appiccicato addosso.
Cosa ti hanno lasciato Klopp e Lucescu?
Ogni allenatore è differente. Uno è più difensivo, l’altro più offensivo. Ho imparato tantissimo da loro, ma voglio continuare. Voglio imparare presto l’italiano. Imparerò anche da Fonseca.