Bonucci cuore di papà: “Nessun rimpianto per Doha, finita la paura per Matteo.”

Bonucci in Nazionale di Clément Bucco-Lechat - Wikipedia
Fonte immagine: Clément Bucco-Lechat – Wikipedia

In una bella intervista a La Repubblica, Leonardo Bonucci ha dichiarato di aver passato un momento molto difficile in occasione di un’acuta patologia accusata dal figlio Matteo, 2 anni.

-RAMMARICO? ZERO Quest’esperienza l’ha cambiato, sotto certi aspetti. Il calcio, che occupa sempre una posizione importante nella sua vita, è sì ancora importantissimo per Bonucci, ma da vivere con il giusto equilibrio e distacco.
Il suo è stato un Natale felice, nonostante la brutta sconfitta patita in Supercoppa. Bonnie ha assistito al match di Doha in tv, senza alcun rancore per la sua assenza:” Non ho nessun rimpianto”.
Un messaggio che, decontestualizzato, potrebbe sembrare una manifestazione di disinteresse. In realtà Bonucci ha voluto sottolineare come il Natale in famiglia e vissuto in semplicità possa valere molto più di una semplice partita.
Qualcuno dirà, forse, che avrebbe potuto esprimere comunque un piccolo rammarico per la sua mancata partecipazione al match di Doha. Il brutto momento passato, tuttavia, lo giustifica in pieno.
Dice, infatti, Bonucci:”Ho festeggiato il Natale a Viterbo, casa mia, con tutta la famiglia. Papà dipendente Telecom, mamma contabile in un’azienda di termoidraulica. Il Capodanno sarà a Sestriere con mia moglie Martina e i nostri figli. Lorenzo Filippo che compirà cinque anni a luglio e Matteo Marco, tre il prossimo maggio. Momenti semplici, con un regalo che ci ha fatto qualcuno più grande di noi”.

– SFIORATO DALL’ABBANDONARE Così ha raccontato quei momenti il difensore della Juventus:” “Estate, vacanze a Formentera dopo i campionati europei in Francia. Tre settimane prima a Matteo era stata rimossa una piccola ernia inguinale. Una sciocchezza, eppure abbiamo la sensazione che Matteo sia diventato un bimbo diverso. All’inizio pensiamo che la ragione sia da ricercare in un residuo di anestesia da smaltire, ma poi una serie di suoi comportamenti ci preoccupano. Siamo spaventati. Torniamo immediatamente a Torino, decide mia moglie. All’ospedale pediatrico Regina Margherita troviamo una dottoressa meravigliosa che non perde un minuto. Gli esami diagnostici rivelano una patologia acuta. Bisogna intervenire subito, ci dice il medico. Il giorno successivo Matteo entra in sala operatoria alle otto della mattina e ne esce alle quattro del pomeriggio”.
Poi aggiunge:” In quelle settimane sono stato sfiorato dall’idea di abbandonare il calcio, avevo completamente accantonato l’obbligo di pensare al mio lavoro. Proprio non ci riuscivo”.
La malattia è stata poi vinta dal piccolo Matteo, che ora è pronto a tornare ad essere un bimbo felice e normale.

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