Esclusiva-Aronica: “Impossibile riappacificare Roma e Napoli”

Salvatore Aronica, ex difensore di Napoli e Palermo, ha parlato ai microfoni di Soccermagazine di alcuni temi relativi anche ad alcuni suoi ex compagni.

Ad oltre 6 anni dall’addio alla maglia azzurra, Salvatore Aronica viene ricordato ancora oggi come uno dei protagonisti dell’ascesa del Napoli di Mazzarri. Il difensore palermitano è rimasto molto legato alla città partenopea e cova il desiderio di tornarci molto presto. Aronica ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Soccermagazine parlando dei suoi trascorsi e dei progetti per il futuro, oltre che di alcuni ex compagni di squadra:

Aronica - Fonte immagine: Steindy, Wikipedia
Aronica – Fonte immagine: Steindy, Wikipedia

In questo momento della stagione lo scudetto è già assegnato, ma proprio le prime due in classifica sono ancora in gioco in Europa. Secondo te sarà davvero impossibile vedere sia la Juventus vincere la Champions sia il Napoli trionfare in Europa League?
Io credo che tra le due il Napoli abbia più chance di arrivare fino in fondo, nonostante adesso troverà l’Arsenal. In Champions League diventa sempre più difficile, anche se la Juve sulla carta ha un turno favorevole. Se dovessi dare le percentuali direi 60% per la Juve e 80% per il Napoli.

In questi giorni i riflettori del calcio italiano sono accesi su un tuo ex compagno di squadra, Fabio Quagliarella, che è tornato in Nazionale a 36 anni. Conoscendolo, ti sorprende questo exploit o credi che possa ambire davvero all’Europeo?
Io credo che Fabio sia ancora un ragazzo dentro. Ha fatto bene dove è sempre stato, da Udine a Torino, a Napoli anche se ha avuto una parentesi non del tutto fortunata. Adesso alla Samp sta vivendo una seconda giovinezza. È un professionista serio, un ragazzo che si allena sempre al massimo. Le qualità fisiche e tecniche le ha sempre avute e quindi sta dimostrando anche quest’anno il suo valore. Magari anche un pizzico di fortuna lo sta anche accompagnando perché non ha avuto neanche un infortunio che l’abbia potuto fermare. Certo, parlare di un Europeo a quasi due anni dalla data mi sembra un po’ prematuro, però per adesso credo che se dovesse continuare così il ct lo chiamerà senza dubbio.

A proposito di Quagliarella: qualche anno fa ci dicesti che secondo lo spogliatoio andò via da Napoli per problemi con mister e compagni, poi è venuta fuori la storia dello stalking. Nessuno di voi aveva captato niente all’epoca?
Diciamo che sotto questo punto di vista sicuramente Fabio non rendeva come ci aveva abituato, come aveva abituato anche in altre squadre. C’era un problema di fondo e chiaramente ora, a bocce ferme, possiamo dire che il suo malessere, il suo non riuscire a dare il suo contributo era dovuto a quegli episodi.

Alcune delle partite più belle che ha giocato il tuo Napoli furono quelle contro la Roma: che sensazioni hai per la gara di domenica?
È sempre stato il derby del Sud. Negli anni in cui ho vissuto a Napoli la si viveva già dal lunedì fino alla domenica sera perché era una partita importante, tra due tifoserie che ci tenevano in maniera entusiasmante. Dispiace per quello che è successo in uno degli ultimi incontri tra Napoli e Roma con la morte di un tifoso, però chiaramente c’era sempre grande adrenalina perché era una partita preparata, in cui ci tenevamo a far bene dopo la Juventus e spesso, specialmente negli anni in cui sono stato io a Napoli, siamo riusciti a vincere.

Ormai sono passati due anni dal ritiro di Totti, che è stato uno dei tuoi più grandi avversari: ti sembra una Roma così diversa senza lui in campo?
Beh, Totti ha contraddistinto gli ultimi 25 anni di Roma, quindi chiaramente affrontandolo nel giocare contro la Roma ci ritrovavamo davanti Totti in tutto e per tutto: quando era in giornata, fin quando era proprio al massimo della sua condizione, era veramente difficile affrontarlo per tutti gli avversari. Adesso che la Roma è senza Totti già da qualche anno a questa parte sicuramente è un po’ strano, ecco.

Un tempo Roma-Napoli vedeva di fronte due tifoserie gemellate che oggi invece nutrono una grandissima rivalità. Tu che hai giocato questa partita, credi che romanisti e napoletani siano diventati davvero inconciliabili o c’è ancora la speranza di una riappacificazione?
Alla luce di quello che è successo negli ultimi anni, penso che non ci sia proprio la possibilità di riappacificarsi. Io mi auguro che ci sia sempre lealtà sportiva, lealtà di tifo, che comunque non si esageri e non si superino mai determinati limiti. Il fatto di poter tifare o di poter essere magari rivale in tutto e per tutto di una squadra avversaria ci sta, però mi auguro che non avvenga più di sfociare in episodi di violenza, ecco.

Oggi il capitano del Napoli è Insigne, che non sta attraversando un periodo brillantissimo. Contemporaneamente è esploso Kean della Juventus, che ha dimostrato di saper giocare anche come esterno. C’è il rischio che Kean possa soffiare il posto a Insigne in Nazionale?
Io dico che Kean è un ragazzo abbastanza giovane, che sta facendo bene. Ha avuto la possibilità di dimostrare il suo valore e credo che per un ragazzo di classe 2000 giocare nella Juventus, arrivare subito in Nazionale e fare quello che sta facendo finora sia sicuramente un grande attestato di stima e motivo d’orgoglio. Per quanto riguarda Lorenzo lo conosco bene, è un ragazzo che ha grande qualità, grande carisma e sicuramente uscirà col lavoro e con la pazienza da questo momento magari un po’ negativo e si riconquisterà quello che ha perduto in Nazionale e magari anche nel Napoli, per adesso.

Uno degli allenatori ai quali sei più legato è sicuramente Mazzarri, che sta facendo benissimo a Torino. Quanto ti piacerebbe vederlo un giorno sulla panchina del Palermo?
Devo dire che con Mazzarri ho un grandissimo rapporto, lo sento spesso e sapevo che il Torino, avendo pazienza, sarebbe sicuramente uscito da questo periodo un po’ buio da fine campionato dell’anno scorso a inizio di quest’anno. Sono contento per i risultati che sta ottenendo. Per quanto riguarda il Palermo la vedo un po’ dura perché per adesso qui a Palermo si vive di grandi incertezze, non si sa il futuro che avrà la società rosanero, quindi auguro al mister di poter rimanere a Torino e magari più avanti di sedere su una panchina più prestigiosa come è stata quella dell’Inter o quella del Napoli anni fa.

Per concludere: quand’è che rivedremo di nuovo Aronica nel Napoli?
Io adesso ho iniziato un percorso da allenatore, sto allenando la Berretti del Trapani, mi sto divertendo molto e quindi sto facendo una grande esperienza. Mi auguro presto che possa reincrociarmi con i colori azzurri, visto e considerato che c’è anche Edy Reja che adesso si occupa del settore giovanile, oltre che Gianluca Grava, grande persona con la quale ho lavorato. Quindi mi farebbe piacere un giorno rientrare nell’organico napoletano.

Si ringrazia Salvatore Aronica per la cortese disponibilità.

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