Esclusiva-Kosicky: “Skriniar può diventare il miglior giocatore della Serie A”
Ai tempi della Serie A, il Catania lanciò diversi giocatori di belle speranze che ancora oggi calcano i campi della Serie A. Si pensi ad esempio, uno su tutti, al Papu Gomez che, proprio in Sicilia, ebbe la possibilità di mettersi in mostra positivamente e a raccogliere consensi tra addetti ai lavori e tifosi. Tra i giocatori che Pietro Lo Monaco portò in Serie A ci fu anche un giovane portiere slovacco, Tomas Kosicky che, per molti anni, è stato il secondo dei grandi portieri argentini passati in Sicilia. L’estremo difensore poi ha avuto anche la possibilità di essere titolare a Novara, in serie B, con cui ha sfiorato il ritorno in Serie A. Noi di Soccermagazine.it abbiamo contattato in esclusiva l’estremo difensore slovacco per parlare con lui della sua esperienza in Sicilia e di alcuni suoi celebri connazionali come Skriniar e Hamsik.
Che ricordi conservi degli anni passati a Catania?
Ho ricordi bellissimi soprattutto perché arrivai molto giovane in Sicilia ed erano anni bellissimi per i rossazzurri. Ho trovato tanti bravi giocatori e tante brave persone, oltre a tecnici molto preparati quali Zenga, Mihajlovic, Simeone e Montella. Allenatori grandissimi.
C’è una partita che ricordi in particolar modo?
La prima che mi viene in mente è una di quelle che non ho giocato perché in porta c’era Albano Bizzarri quando abbiamo vinto a Palermo 4-0 con il gol a metà campo di Mascara. Poi un’altra che mi viene in mente l’ho giocata io, quando abbiamo vinto 4-0 contro il Genoa e feci anche assist su rinvio a Bergessio.
Il compagno più forte con il quale hai giocato?
Difficile dirne uno, in quei quattro anni a Catania c’era davvero grandissimi giocatori. Papu Gomez ad esempio. Ma anche Martinez, Mascara, Maxi Lopez, Bergessio e Barrientos erano fortissimi, difficile dirne solo uno.
Chi è stato l’avversario più forte invece che hai affrontato?
Anche qui difficile rispondere, però mi ricordo quando abbiamo giocato contro il Milan di Beckham, Ronaldinho, Kakà, Pirlo e Nesta. Quella era la squadra più forte che secondo me abbiamo affrontato.
Senti ancora qualcuno dei tuoi compagni dell’epoca?
Ogni tanto ci sentiamo sui social, qualche messaggio sì, ma non ci sentiamo al telefono. Però capita con Augustyn, Pesce, Andujar e qualche altro argentino di sentirci tramite i social.
C’erano altre squadre italiane che in quel periodo ti avrebbero voluto?
Non dalla Serie A, ma dalla Serie B dopo il mio primo anno mi volevano in prestito. Avevo poco spazio visto che davanti a me c’erano Bizzarri prima e Andujar dopo. Ma la società mi volle tenere a Catania e fui contento di questo.
Ti sei tolto anche la soddisfazione dell’esordio con la Nazionale…
Fu una bella esperienza, perché indossare la maglia del proprio paese è senza dubbio una bella esperienza.
Sei slovacco come Milan Skriniar. Secondo te è il più forte giocatore della Serie A o ancora deve crescere?
Milan ha delle potenzialità enormi, ha già fatto vedere, pur essendo molto giovane, doti pazzesche. Non so se sia il più forte in assoluto, ma è tra i più forti. Tra qualche anno può diventare il migliore in assoluto però.
Altro tuo connazionale è, ovviamente, Marek Hamsik. Ti aspettavi il suo addio al Napoli a gennaio?
No, non me l’aspettavo. Però ha fatto la sua scelta e avrà avuto le sue ragioni. Nonostante tutto però in molte occasioni ha dimostrato di essere legatissimo a quella maglia. Magari ha voluto provare qualcos’altro quando ha capito che non potevano puntare più allo scudetto. Ma secondo me prima o poi ritornerà al Napoli, non so se come calciatore o altro, ma tornerà visto il legame che ha con i partenopei.
Da portiere, il miglior estremo difensore della Serie A secondo te chi è?
Attualmente ce ne sono tanti molto forti, anche giovani. Però io da sempre ho un debole per Samir Handanovic dell’Inter e secondo me lui è il miglior portiere del vostro campionato.
L’esperienza a Novara invece l’hai vissuta da titolare. Cosa ricordi?
Fu bello perché appunto ebbi la possibilità di giocare con continuità, il primo anno abbiamo anche sfiorato il ritorno in Serie A. Dopo due anni ho avuto la possibilità di andare in una squadra greca con cui potevo giocare i gironi di Europa League e questo lo devo anche al Novara.
Cosa fa oggi Tomas Kosicky?
Oggi gioco in Ungheria con il Debreceni con il quale siamo arrivati terzi e ci siamo qualificati per l’Europa League. Sono contento perché sono vicino a casa perché la mia famiglia vive a Bratislava quindi è una cosa positiva anche per questo.
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