Fiorentina, il Pagellone 2016/2017: Paulo Sousa un corpo estraneo, Chiesa la sorpresa

Ecco tutti i voti dell’annata della Fiorentina 2016/2017.

Forse è stata una delle peggiori stagioni della viola. Anche volendo guardare “il bicchiere mezzo pieno” ci sono state molte cose che non sono andate e molti equilibri, interni ed esterni, perduti nella squadra di Sousa.

PORTIERI

 
TATARUSANU 6: ha giocato il 96% delle partite della Fiorentina, alternando (come tutti gli atleti) momenti buoni e momenti di prestazioni scadenti. Commette errori gravi, a volte, e incomprensibili, come il gesto anomalo sul colpo di testa di Callejon, a Napoli, in Coppa Italia. Sulle uscite non brilla, e con i piedi neanche, però sotto quest’ultimo aspetto è migliorato rispetto alla stagione precedente.
TATARUSANU 6: ha giocato il 96% delle partite della Fiorentina, alternando (come tutti gli atleti) momenti buoni e momenti di prestazioni scadenti. Commette errori gravi, a volte, e incomprensibili, come il gesto anomalo sul colpo di testa di Callejon, a Napoli, in Coppa Italia. Sulle uscite non brilla, e con i piedi neanche, però sotto quest’ultimo aspetto è migliorato rispetto alla stagione precedente.
LEZZERINI 4,5: un portiere in erba che ha fatto veramente male quando è stato impiegato in gare ufficiali (Europa League). Gli è stata data una fiducia che, evidentemente, non meritava e la massima Serie è molto drastica e selettiva in questi casi. Infatti a gennaio è sceso in Serie B, all’Avellino, ed è stato bocciato anche lì.

SPORTIELLO 5,5: ha giocato poche partite, appena arrivato peraltro, ed ha preso diversi gol (otto). E’ stato soltanto sfortunato? Chissà…Si ripongono in lui speranze per la prossima stagione.

DRAGOWSKI  s.v.: arrivato come una grande promessa in estate 2016, non ha giocato mai. Una partita, l’ultima di campionato, in cui ha subito 2 splendide reti, senza colpa, non può bastare a giudicarlo.

DIFENSORI

ASTORI 6,5: è stato il migliore di tutti i difensori viola di questa annata 2016/17. Ha spesso gestito da solo tutta la difesa ed ha anche, molte volte, partecipato alla fase offensiva, segnando talvolta. Nel complesso merita la sufficienza piena.

TOMOVIC 5: un calciatore mediocre sotto tutti i punti di vista. Provato al centro della difesa (lui nasce difensore “centrale”) ha sbagliato in ogni fase (copertura, chiusura e ripartenza). Messo sulla zona destra della difesa ha avuto buon gioco solo contro avversari scarsi ma ha sempre sofferto quelli con i piedi buoni e “la testa”. In fase offensiva fa qualche cross decente ma siamo a livelli di squadre con meno aspirazioni e meno blasone rispetto alla Fiorentina.

GONZALO RODRIGUEZ 5: annata completamente sbagliata. Ha commesso errori nel 90% delle gare giocate, talvolta anche determinanti per il risultato finale negativo. Si è mostrato più lento e meno concentrato rispetto alle stagioni precedenti. Perno di una difesa che, infatti, questa volta, ha fatto acqua da tutte le parti o quasi. Si è lasciato andare mentalmente dopo il mancato rinnovo del contratto e questo professionalmente è imperdonabile.

MILIC 5: un terzino senza visione del gioco e senza capacità tecniche adatte alla Serie A italiana. Non vede mai, ma proprio mai, il compagno da servire in avanti quando potrebbe far ripartire la squadra. Da centrocampo, fascia destra, spesso torna a servire indietro per non affrontare l’avversario, che gli toglierebbe sicuramente la palla nell’uno contro uno. Quando arriva al cross, ne azzecca uno su dieci e spesso a caso, cioè senza la visione e la consapevolezza dello sviluppo dell’azione.

MAXI OLIVERA 5: poche capacità tecniche per militare in squadre con un livello medio-alto, come la Fiorentina. In squadre senza pretese può trovare spazio e dare il suo modesto contributo. Ha difettato la fase offensiva sulla fascia sinistra, perchè non sa farla. Ha mostrato qualcosa di più in quella difensiva, ove sul contrasto e la chiusura riesce abbastanza bene.

DE MAIO 5: un difensore centrale nella media. Commette errori di posizione e nei tempi di intervento. Non sa chiudere sull’avversario che si propone in area, in occasione dei calci da fermo. In velocità stenta perchè è pesante fisicamente. In fase offensiva e di rilancio non si è proprio visto. Ha giocato, comunque, molto poco.

SALCEDO 5: tra i difensori di fascia (adattabili a centrale) è stato l’acquisto meno peggiore. Ha giocato le prime gare con caparbietà e con determinazione, mostrando discreti interventi nelle fasi difensive. Poi c’è stato un periodo in cui non è stato impiegato e nell’ultima parte della stagione è tornato ad essere schierato ma i risultati delle sue prestazioni non sono stati soddisfacenti.

DIKS s.v.: venti minuti di gara, su metà stagione, non sono sufficienti per giudicarlo. Dai movimenti pareva un discreto giocatore. Ma niente di più.

CENTROCAMPISTI

Fonte immagine: ACF Fiorentina
Fonte immagine: ACF Fiorentina
BORJA VALERO 6: ha giocato praticamente un campionato senza sapere quale ruolo dovesse ricoprire. Ha fatto il trequartista, la seconda punta, l’interdittore di centrocampo, il mediano davanti alla difesa, l’interno di centrocampo. Alla fine ne è comunque uscito bene, perchè la maggior parte delle sue prestazioni hanno dato alla squadra un input di gioco che nessun altro è riuscito a dare e perchè sa sempre dove mandare il pallone. Tuttavia fisicamente non ha attraversato un’annata buona ed ha mostrato condizione atletica con parecchia lentezza e stanchezza. Ha segnato anche meno rispetto agli anni passati.

BADELJ 5: un calciatore mediocre sia dal punto di vista tecnico (il vecchio mediano lento e anche insicuro) sia dal punto di vista morale (ha mostrato, in campo, di essere rimasto contro voglia, pur affermando il contrario). Ha segnato due gol importantissimi, contro Roma e Juventus che, tuttavia, non ne mitigano il giudizio negativo di fine stagione. Geometra del centrocampo che brilla quando l’avversario è lento e non aggredisce e che scompare quando, invece, è pressato e deve giocare in velocità. Poche volte, al contrario dello scorso anno, ha fatto il passaggio in profondità lanciando a rete o in avanti le punte. Ha preferito tornare indietro, appoggiando sul difensore e non prendendosi responsabilità di gioco che, invece, gli spettavano. E’ uno di quei giocatori dai quali la Fiorentina non deve ripartire.

VECINO 6: incontrista di buona fattura, ha un bel tiro (anche se lo sfrutta poco), segna qualche gol anche quando si inserisce in avanti, difetta nelle chiusure in fase difensiva quando va in supporto del reparto arretrato. La sua stagione è stata questa, con gli alti e bassi di una condizione fisica che, non sempre, gli ha permesso di giocare al meglio e di essere presente.

CARLOS SANCHEZ 6: i voti sarebbero 2, differenti, perchè ha giocato metà campionato come centrocampista e metà come difensore. Il centrocampista ha doti tecniche buone e anche visione di gioco (dimostrata soprattutto in Nazionale), può fare il mediano davanti alla difesa e può fare l’interno di destra con discrete capacità. Il difensore non va, nonostante, l’esordio (in casa contro la Juventus) sia stato eccezionale e sbalorditivo per tutti (compresa la stessa Juve che non si aspettava quel calciatore in quel ruolo). Il difensore centrale destro Sanchez si è affievolito piano piano, trascorrendo il tempo e giocando le partite ha mostrato grandi limiti di posizione e di visione del gioco, ma anche di sintonia con i compagni di reparto. Non ha i movimenti giusti per quel ruolo (a meno di non farlo per molto tempo e con la adeguata preparazione di base). Spesso è sembrato lontano, con la concentrazione, dalla partita e anche un po’ confuso. Forse questo ultimo è il suo difetto maggiore.

CRISTOFORO 5: calciatore limitato, adatto come buona riserva e niente di più. Corre e si impegna, contrasta l’avversario e, talvolta, crea anche situazioni di gioco interessanti ma poi si ferma perchè non sa vedere “oltre” e finalizzare. E’ stato impiegato in diversi ruoli di centrocampo e il risultato è stato sempre il medesimo.

TELLO 5,5: il complessivo voto dell’annata non è sufficiente. E’ un calciatore molto discontinuo e limitato in certe fasi della partita. Corre ma non regge tutta la partita, in qualunque periodo del campionato lo si consideri, quindi non ha una preparazione fisica adeguata. Fa benissimo la fase offensiva sulla fascia, specialmente quando rientra verso il centro e tira o mette la palla in mezzo. Fa malissimo le altre fasi di gioco: quella difensiva lo vede essere un uomo in meno sempre, quella di centrocampo lo vede essere “leggero” e poco determinato nel contrasto. Spesso, quando la Fiorentina subisce l’azione, sulla sua fascia si crea un enorme corridoio vuoto, dal quale vengono i pericoli maggiori (e quindi anche i gol) degli avversari. Ci si domanda quasi sempre come faccia ad essere un calciatore della “cantera” blugrana.

CHIESA 6,5: la sorpresa della stagione viola. Il miglior giocatore che si sia messo in evidenza in questo campionato. Uscito dal nulla, ha dimostrato doti elevate e capacità di gioco non indifferenti e, spesso, ha cambiato e determinato le partite. Ha iniziato piano piano, con la fiducia del tecnico che lo ha schierato. Si sono visti dei “boicottaggi” iniziali da parte di alcuni compagni, i quali molte volte (e a volte anche in menirea clamorosa) preferivano non dargli la palla e sprecare l’azione costruita. Poi è entrato prepotentemente nei meccanismi di gioco fino a esserne un pilastro imprescindibile. Salta l’umo quasi sempre, nell’uno contro uno. Difende e contrasta con caparbietà, fino a rasentare il cartellino. Nelle ultime gare ha mostrato un calo di condizione fisica e, forse, anche mentale. E’ il futuro della Fiorentina, almeno quello immediato.

SAPONARA 5,5: arriva a gennaio, con un colpo da maestro di Corvino ed è una nota lieta in prospettiva. Sa giocare di prima e sa tenere palla per far partire l’azione finale. Difende con un po’di affanno ma non demerita. Come ad Empoli, va fatto giocare con continuità e deve essere libero di gestire la palla nella trequarti avversaria. Non è stato schierato quasi mai e le sue prestazioni sono state alti e bassi perchè non si è inserito nei meccanismi della squadra. Ad majora.

ILICIC 5,5: un calciatore ormai, purtroppo, noto a Firenze per essere discontinuo, svogliato, fuori dagli schemi e indisponente nell’atteggiamento. Eppure ha piedi molto buoni, sarebbe in grado di risolvere da solo le partite ma la sua discontinuità penalizza tutti. Quest’annata lo ha visto “re dei pali” colpiti: 12 totali.

ATTACCANTI

KALINIC 6,5: calciatore che fa reparto da solo. Sbaglia cose facilissime e realizza gol difficili. Corre e lotta, spazia dall’area avversaria alla propria sempre cercando di comporre, con i compagni, la ripartenza giusta e “letale”. E’ stato servito molto poco, quest’anno perchè le azioni di gioco della Fiorentina, si sono sviluppate in orizzontale e indietro, con inserimenti dei centrocampisti. Ma le volte che ha avuto la possibilità ha portato frutto. Difetto: servono due o tre occasioni per realizzarne una, ma questo è tipico di tutti gli attaccanti. Ha segnato 15 gol in campionato e 5 in Europa League. Più che sufficiente.

BABACAR 6: il suo campionato è stato buono ma a “sprazzi”. In campo mostra scarso impegno, specie nelle fasi che non sono proprie di un attaccante. Sembra un ragazzo che si sente realizzato per dove gioca e che non ha desiderio di crescere ancora. Poi realizza gol decisivi e ha la “zampata” del campione sotto porta, come pochi altri. Si scoraggia spesso, durante la gara, quando non gli riesce un movimento o quando perde la palla per un errore. Rischia di restare la punta “incompiuta” se non dà una svolta al suo modo di giocare. Ha segnato 10 gol in campionato e 4 in Europa League.

BERNARDESCHI 6: un bravo calciatore, forse troppo osannato rispetto a quello che ha dato sul campo realmente. Ha doti tecniche importanti (ricorda un po’ Ruud Gullit) ed il modo di impiegarlo del tecnico portoghese, quest’anno, è stato tale da costringerlo a “sparire” per diversi tratti di gioco dal vivo dell’azione e inseguire, rincorrere, contrastare l’avversario. Non è un ruolo facile il suo, nel senso che non ha una posizione definita in cui rende il massimo. E’ il tesoretto della Fiorentina e, probabilmente verrà utilizzato…Ha segnato gol importanti, in totale 11 in campionato, 2 in Europa League e 1 in Coppa Italia

ZARATE 6: un talento vero. Il gol contro il Napoli, in campionato, a Firenze, ne è la dimostrazione assoluta. Impiegato poco e male da Paulo Sousa che poi lo ha fatto andare via. Si diceva che è egoista e che gioca solo per se stesso, tuttavia, nelle gare con la Fiorentina, ha saputo dare il suo contributo alla squadra. Conosce i movimenti e sa come far alzare il piano della manovra. Tira in porta con molta facilità e spesso realizza. Ma del resto non c’era certo da scoprire Zarate a Firenze. Ha difettato nella condizione fisica e nella parte atletica.

I. HAGI s.v.: un tempo e uno scampolo di partita non bastano a valutare obiettivamente un giovane talentuoso, figlio di un grande campione. Nel periodo di partita in cui ha giocato di più, ha evidenziato tiro e visione della porta, nonchè visione di gioco.

JOSHUA PEREZ s.v.: gli è stato regalato un pezzettino di partita a San Siro, quando la Fiorentina doveva (ed aveva la possibilità) cercare il pareggio contro l’Inter. Si può giudicare solo per la corsa e per l’impegno profuso in quella manciata di minuti ma niente di più.

MLAKAR s.v.: entra per circa 25 minuti a Palermo, in una delle peggiori partite giocate dalla Fiorentina in questa annata. Sbaglia clamorosamente un gol a un passo dalla porta. Ma non fa testo.

ALLENATORE

PAULO SOUSA 5: un vero uomo imbarazzante. Ha sbagliato tutto, praticamente, dal modo di far giocare la squadra, alle sostituzioni, frutto di una immaginazione fantasiosa nella maggior parte dei casi, e in contrasto completo con l’andamento e la necessità della partita. Schierare un centrocampista come centrale e come difensore, nonostante avesse a disposizioni dei calciatori di ruolo, ha mostrato bocciature nei confronti di chi gli ha costruito la squadra. Ostinarsi per più di una stagione a “inventare” Borja Valero in ruoli che non ha capito nessuno quali fossero, sa di incapacità. Alla fine si è seduto per tutta la partita, dimostrando distacco e disinteresse per una squadra che ha allenato e costruito lui e per la quale (ci perdoni) a fine mese percepisce un lautissimo stipendio. Quindi ha dimostrato molto poca professionalità. Ha avuto anche il grande merito di valorizzare Federico Chiesa e di farlo giocare. Ma ha messo in difficoltà pubblica il miglior giocatore che aveva a disposizione (Bernardeschi), ed ha fatto dichiarazioni folli rispetto alla società (di cui era il primo dipendente e la “copertina”) e rispetto alla squadra trovandosi contro tutti. Ha indisposto i tifosi, talvolta deridendoli, con decisioni e scelte che hanno avuto anche il sapore di “sfida a distanza”. Insufficiente come uomo e come allenatore.

SOCIETA’

ANDREA DELLA VALLE 6: ha speso molti soldi in questi anni e, non è mai stato costantemente a Firenze, però ha mostrato attaccamento. Del resto non ha giocato lui. C’è troppo accanimento non giustificato verso di lui e verso la proprietà della Fiorentina. Non sa essere il “padrone” che sprona i suoi dipendenti a dare il massimo, probabilmente. E non ha saputo trovare sintonia con il tecnico ed il suo staff.

COGNIGNI 5: un aziendalista freddo e distaccato che considera i tifosi “utenti” non può essere adatto al mondo del calcio, neanche a questo che si dice “moderno”. Ultimamente fa dichiarazioni anche giuste, sulla squadra e sul futuro della stessa, ma mostra di non capire la realtà calcistica.

CORVINO 5,5: dopo che, anni fa, ha venduto Felipe Melo alla Juventus per moltissimi soldi, determinando uno dei più grandi flop di mercato dei bianconeri, non ha più fatto un colpo decente a livello di mercato. Ha costruito la Fiorentina, ereditandola da Predè, con innesti insufficienti e calciatori sconosciuti che si sono rivelati inadatti al campionato italiano e all’impegno professionale che gli si richiedeva. Ha dei suoi canali di mercato nell’est (ex Jugoslavia soprattutto) e in certi paesi sudamericani ma sembra non in grado del ruolo che la Fiorentina merita.

FREJTAS 5: un illustre sconosciuto che gestisce, senza portafoglio, una parte della squadra viola.

TIFOSI  5,5: troppo umorali e troppo volubili, quasi schizofrenici verso la squadra. Quando la situazione va bene c’è una esaltazione esagerata, quando va male la contestazione è quasi immediata e l’insoddisfazione sempre alle stelle e senza un equilibrio. La loro presenza è ovunque e l’attaccamento alla maglia è pazzesco. Note estremamente positive sono anche la civiltà con la quale hanno tollerato gli atteggiamenti di Paulo Sousa e di certi collaboratori di questo (ma anche di alcuni calciatori) nei loro confronti e la grande ironia nel confronto aperto verso la Fiorentina.

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